Lo scandalo è venuto alla luce nel settembre 2015, quando fu denunciata la manipolazione dei test sulle emissioni delle auto diesel
Nel processo penale relativo al cosiddetto ‘Dieselgate‘, quattro ex dirigenti della Volkswagen sono stati ritenuti colpevoli di frode. La sezione penale commerciale del tribunale regionale di Braunschweig ha condannato due imputati a diversi anni di carcere, mentre due ex dipendenti hanno ricevuto la sospensione condizionale della pena. Il pubblico ministero ha descritto tre degli uomini come colpevoli e ha chiesto rispettivamente tre e quattro anni di carcere. Il quarto imputato è stato giudicato dall’accusa come complice, con la richiesta di condanna a due anni di libertà vigilata. La difesa, invece, ha ritenuto che un avvertimento fosse sufficiente. Gli altri avvocati difensori hanno chiesto l’assoluzione.
Lo scandalo Dieselgate
Lo scandalo legato al Dieselgate è venuto alla luce nel settembre 2015, quando l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente (Epa) ha denunciato la manipolazione dei test sulle emissioni delle auto diesel. Volkswagen ha poi ammesso la falsificazione dei risultati dei test. Pochi giorni dopo, l’amministratore delegato del gruppo Martin Winterkorn si è dimesso e la casa automobilistica tedesca è scivolata in una delle più grandi crisi della storia dell’azienda, costata finora circa 33 miliardi di euro.
Il verdetto non è ancora definitivo e il procedimento legale non è ancora terminato, nonostante questo verdetto di colpevolezza. A Braunschweig, dopo il primo processo e il complesso caso contro Winterkorn, sono ancora aperti altri quattro procedimenti penali contro un totale di 31 imputati, ha affermato un portavoce del tribunale regionale.
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