L'intervista di LaPresse a Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli, sull'incidente avvenuto nel Regno Unito
Federpetroli commenta a LaPresse i rischi ambientali e di salute dopo la collisione tra la petroliera Stena Immaculate e un cargo portoghese avvenuta nel Mare del Nord al largo delle coste dell’East Yorkshire, nel nord-est dell’Inghilterra. “La petroliera dovrebbe battere bandiera Usa e non si conoscono ancora le quantità di prodotto interno al tanker. Il Mare del Nord è l’Area a più alto tasso di giacimenti di petrolio e gas e con presenza di piattaforme Offshore a poca distanza una dall’altra”, spiega Michele Marsiglia, presidente di Federpetroli.
“L’incidente è avvenuto nel corso fluviale dell’Humber, tratto di navigazione verso l’offshore britannico. Attendiamo sviluppi sull’incendio che si è sviluppato a bordo. Prima di ambiente e denaro, ci sono le persone – dice ancora a LaPresse Marsiglia -. Su possibili danni ambientali ed economici dipende dalla quantità di greggio o composto chimico trasportato. Inutile nascondere la possibilità di danno ambientale. Ma è prematuro adesso fare quantificazioni“.
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