Il sospettato Ryan Routh era rimasto per 12 ore accampato nei pressi del campo da golf di Palm Beach. Sui social la sua ossessione per l'ex presidente

Finora, su Ryan Wesley Routh, il 58enne sospettato di aver voluto uccidere Donald Trump su un campo da golf a Palm Beach in Florida, non pende ancora l’accusa di tentato omicidio, ma solo due accuse federali legate all’arma ritrovata sul luogo dove si era appostato: possesso illegale di arma da fuoco nonostante una precedente condanna penale e possesso di arma da fuoco con il numero di serie abraso. L’uomo comparirà davanti a un giudice lunedì poi, il 23 settembre, potrebbero emergere nuove accuse. Gli investigatori stanno ancora raccogliendo elementi, anche setacciando la confusa biografia dell’uomo, che in ogni caso non avrebbe sparato alcun colpo prima di essere scoperto tra i cespugli da un agente del Secret Service.

Era rimasto accampato per circa 12 ore nei pressi del campo

Eppure, secondo i tracciati telefonici, Routh era rimasto accampato per circa 12 ore nei pressi del campo da golf dove si trovava l’ex presidente prima di essere scoperto, fuggire, e poi essere arrestato. Il chiaro segnale di una premeditazione, come indicherebbero anche la macchina fotografica digitale e il sacchetto di plastica contenente cibo, recuperati nell’area dalla polizia insieme al fucile Ak-47 con mirino telescopico del presunto attentatore. Ammanettato e con indosso una tuta blu, Routh è comparso brevemente in tribunale federale a West Palm Beach. Al giudice, parlando a bassa voce, ha riferito di guadagnare circa 3mila dollari al mese e di non avere risparmi o altri beni, a parte due furgoni di scarso valore alle Hawaii. Ha anche detto di avere un figlio di 25 anni. Gli investigatori non hanno al momento indicato il possibile movente di Routh, ma alcune tracce lasciate dall’uomo nella sua attività online potrebbero sicuramente fornire delle tracce. Come la sua ossessione per Trump, che pure nel 2016 aveva sostenuto col suo voto, salvo poi pentirsene. “Siete liberi di assassinare Trump“, aveva scritto in riferimento all’Iran lo scorso anno, in un libro autopubblicato, intitolato ‘Ukraine’s Unwinnable War’. Nel libro, Trump veniva descritto come un “buffone” e un “pazzo”, sia per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, che per essere uscito dall’accordo nucleare con l’Iran.

Trump accusa la “retorica” di Biden e Harris

L’incidente rischia ora di esasperare una campagna elettorale già incandescente. L’ex presidente ha subito accusato i suoi avversari politici. È la “retorica” di Joe Biden e Kamala Harris a istigare gli attentati, ha detto Trump parlando con Fox News Digital. Il sospetto attentatore, secondo il tycoon, ha “agito” a seguito del “linguaggio altamente incendiario” usato dal presidente e dalla vicepresidente e candidata democratica.

Biden parla con Trump, conversazione cordiale

In ogni caso, dopo aver cercato di contattarlo invano nella mattina americana di martedì, in serata la Casa Bianca ha comunicato che Biden ha parlato con Trump e ha espresso “sollievo per la sua salute”. La portavoce Emilie Simons su X ha aggiunto che i due hanno avuto “una conversazione cordiale” e che Trump “ha espresso i suoi ringraziamenti per la chiamata”.

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