Borrell: "Governo inverta rotta o reagiremo a ultimi sviluppi"

Il parlamento della Georgia ha aggirato il veto posto dalla presidente Salomé Zourabichvili alla cosiddetta legge sugli “agenti stranieri”. La norma ha scatenato massicce proteste e i critici la definiscono ‘legge russa’ ritenendola una minaccia alla libertà di parola e un ostacolo alle possibilità della Georgia di entrare nell’Unione europea. L’assemblea legislativa, controllata dal partito di governo Sogno Georgiano, ha respinto il veto presidenziale: a questo punto la presidente ha cinque giorni di tempo per approvare la legge e se non lo farà sarà il presidente del parlamento a firmare il testo facendolo diventare legge.

Cosa prevede il disegno di legge

Il disegno di legge, approvato dal parlamento all’inizio del mese, prevede che i media, le organizzazioni non governative e altri gruppi senza scopo di lucro si registrino come “perseguenti gli interessi di una potenza straniera” se ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero. La presidente georgiana Zourabichvili, sempre più in contrasto con il partito di governo, ha posto il veto alla legge il 18 maggio, accusando il partito di governo di mettere a repentaglio il futuro del Paese e di “ostacolare il percorso per diventare un membro a pieno titolo del mondo libero e democratico”. 

Il veto è stato respinto con un voto di 84 voti contro quattro in una sessione parlamentare controversa, durante la quale un deputato del partito di governo Sogno georgiano ha versato acqua sul leader di un partito d’opposizione mentre parlava dal palco. L’esecutivo sostiene che il disegno di legge sia necessario per arginare quelli che considera dannosi attori stranieri che cercano di destabilizzare il Paese di 3,7 milioni di abitanti del Caucaso meridionale, ma molti giornalisti e attivisti georgiani sostengono che il vero obiettivo del disegno di legge sia quello di stigmatizzarli e limitare il dibattito in vista delle elezioni parlamentari previste per ottobre. Gli oppositori la definisco ‘legge russa’ perché assomiglia alle misure approvate dal Cremlino per reprimere media indipendenti, organizzazioni non profit e attivisti. Secondo i critici, la misura potrebbe essere stata voluta da Mosca per ostacolare le possibilità della Georgia di integrarsi ulteriormente in Occidente. Il disegno di legge è quasi identico a quello che il partito al governo fu costretto a ritirare l’anno scorso dopo massicce proteste di piazza. 

Borrell: “Governo inverta rotta o reagiremo a ultimi sviluppi”

“L’Unione europea si rammarica profondamente che il parlamento georgiano abbia deciso di ignorare il veto del presidente sulla legge sulla trasparenza dell’influenza straniera e di ignorare le dettagliate argomentazioni giuridiche della Commissione di Venezia che hanno portato a una chiara raccomandazione per l’abrogazione di questa legge”. Lo afferma l’Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell in una nota. “Al di là della legge sulla trasparenza dell’influenza straniera, finora non è stata mobilitata sufficiente attenzione politica per compiere progressi sostanziali sui nove passaggi. Esortiamo le autorità georgiane a invertire questa tendenza e a ritornare fermamente sulla via dell’Ue. C’è ancora tempo per cambiare le dinamiche, ma è necessario un forte impegno da parte delle autorità governative”, continua il capo della diplomazia Ue. “L’Ue e i suoi Stati membri stanno valutando tutte le opzioni per reagire a questi sviluppi. Continuiamo a stare dalla parte del popolo georgiano e a riconoscere la scelta della stragrande maggioranza di esso per un futuro europeo per il proprio Paese”. “L’Ue ha sottolineato più volte che la legge adottata dal Parlamento georgiano va contro i principi e i valori fondamentali dell’Ue – ricorda Borrell -. La sua attuazione porta a un regresso su almeno tre dei nove passaggi (sulla disinformazione, sulla polarizzazione, sui diritti fondamentali e sul coinvolgimento delle organizzazioni della società civile) stabiliti nella raccomandazione della Commissione per lo status di candidato approvata dai leader dell’Ue e avrà un impatto negativo sul percorso della Georgia verso l’Ue”. 

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