Domani la decisione della Corte internazionale di Giustizia sulla richiesta del Sudafrica di una tregua a Gaza

 “Non c’è forza al mondo che possa scoraggiare o fermare Israele nel suo perseguimento di Hamas e nella protezione dei suoi cittadini”. Lo ha affermato Avi Hyman, uno dei portavoce dell’Idf, l’esercito di Israele. Lo riporta Ynet. La riposta è in riferimento a quale comporterebbe intende mantenere Israele qualora la Corte internazionale di giustizia dell’Aia decidesse domani di ordinare un cessate il fuoco a Gaza.

Domani decisione Corte Aia su richiesta Sudafrica di tregua a Gaza

La Corte internazionale di giustizia (Icj) dell’Aia ha annunciato che emetterà domani alle 15 ora italiana la sua decisione sull’ultima richiesta urgente del Sudafrica di ordinare un cessate il fuoco a Gaza. L’ambasciatore del Sudafrica in Olanda, Vusimuzi Madonsela, aveva sollecitato la giuria di 15 giudici internazionali a ordinare a Israele di “ritirarsi totalmente e incondizionatamente” dalla Striscia di Gaza. Israele nega fermamente le accuse di genocidio e ha detto alla Corte internazionale di giustizia che sta facendo tutto il possibile per proteggere la popolazione civile durante la sua operazione militare a Gaza.

È la terza volta che la Corte internazionale di giustizia tiene udienze sulla guerra a Gaza da quando, a dicembre, il Sudafrica ha presentato un procedimento all’Aia accusando Israele di genocidio. Qualche giorno fa il procuratore capo di un’altra Corte con sede all’Aia, la Corte penale internazionale (Cpi), ha richiesto di emettere mandati d’arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant e per 3 leader di Hamas per accuse legate alla guerra a Gaza.

Biden: “Non riconosciamo giurisdizione Cpi”

Gli Stati Uniti “non riconoscono la giurisdizione della Corte penale internazionale” e “non pensano ci sia un’equivalenza tra Israele e Hamas”. Lo ha detto il presidente Joe Biden, riguardo alla recente decisione del procuratore della Cpi Khan di chiedere l’arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu e del ministro della Difesa Yiav Gallant, oltre che della leadership di Hamas.

Gallant: “Stiamo dispiegando altre forze a Rafah”

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha affermato che l’esercito sta dispiegando “ulteriori forze” a Rafah mentre allo stesso tempo lavora per “creare le condizioni per il ritorno degli ostaggi”. “Questa operazione andrà avanti e aumenterà, con più forze sul terreno, più forze aeree, e raggiungeremo i nostri obiettivi: sferrare un duro colpo a Hamas, privarlo delle sue capacità militari e creare le condizioni necessarie per riportare gli ostaggi alle loro case”, le sue parole riportate dal Times of Israel.

Russia: “Riconosciamo Stato palestinese in continuità con Urss”

L’Unione Sovietica riconobbe la Palestina come Stato indipendente, la Russia, in quanto successore legale dell’Urss, mantiene questa posizione. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sulla recente decisione di Spagna, Irlanda e Norvegia, di riconoscero lo Stato palestinese. “Lo consideriamo nel contesto del fatto che l’Unione Sovietica ha riconosciuto la Palestina come Stato indipendente e la Russia, come successore legale dell’Unione Sovietica, mantiene questa posizione”, ha affermato Peskov.

Katz a Irlanda: “Hamas vi ringrazia per vostri servigi”

“Irlanda, se il tuo obiettivo era premiare il terrorismo dichiarando sostegno a uno Stato palestinese, l’hai raggiunto. Hamas vi ringrazia per il vostro servizio“. Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, rivolgendosi al governo di Dublino e allegando un video in cui si vedono alcune immagini del 7 ottobre. 

Idf: “Trovati missili e lanciarazzi in cimitero a Rafah”

Le truppe della Brigata Givati dell’Idf che operano nella parte orientale di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, hanno localizzato missili e lanciarazzi appartenenti ad Hamas in un cimitero. Lo hanno riferito le forze di difesa israeliane come riportato dal Times of Israel. I soldati hanno reso noto anche di aver individuato anche una serie di “siti sotterranei” utilizzati dai miliziani di Hamas.

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