Per il leader del Psc Salvador Illa si prospetta però una strada complicata per governare

 I socialisti guidati da Salvador Illa vincono le elezioni in Catalogna aumentando nettamente il distacco dalle forze indipendentiste, che perdono la maggioranza assoluta. È il quadro che tracciano i risultati parziali con oltre l’80% delle schede scrutinate.

Il Partito dei socialisti di Catalogna risulta aver ottenuto 42 seggi, 9 in più rispetto alla precedente tornata elettorale del 2021. Junts, il partito dell’ex presidente della Generalitat Carles Puigdemont supera Esquerra Republicana de Catalunya, attualmente al governo, incassando 36 seggi, 4 in più. Erc del governatore Pere Aragonès registra invece un brusco calo fermandosi a 20 seggi con una perdita di 13 deputati. Male anche la sinistra radicale indipendentista della Cup, che si ferma a 4 seggi e ne perde 5. Un buon risultato lo incassa il Partito popolare che supera Vox e si attesta a 15 seggi, 12 in più del 2021. Il partito di Santiago Abascal conferma gli 11 deputati. Comuns Sumar cala a 6 seggi. Entra poi nel nuovo Parlament con 2 seggi il partito di estrema destra pro-indipendenza Aliança Catalana guidato dalla sindaca di Ripoll, Sílvia Orriols, novità di questa tornata elettorale. Resta fuori invece Ciudadanos, un tempo punto di riferimento dell’elettorato anti-indipendentista.

La vittoria di Illa è chiara di fronte a una perdita di terreno degli indipendentisti ma per il socialista si prospetta una strada complicata per governare. All’ex ministro della Sanità non basterà l’appoggio di Comuns Sumar per avere la maggioranza assoluta e dovrà dunque arrivare a un accordo con Erc che dovrà però riflettere sull’opportunità di sostenere un governo socialista visto il brusco calo di voti che ha registrato. L’ipotetica alleanza Psc, Comuns Sumar ed Erc potrebbe poi non arrivare a una maggioranza assoluta per pochissimi voti.

E nei negoziati influirà chiaramente la situazione nazionale. Il governo centrale di Pedro Sanchez può contare su una maggioranza assoluta al Congresso dei deputati solo grazie ai voti di Erc e di Junts. Ed è vitale per il premier continuare ad avere i voti di Puigdemont. Arrivando questa mattina al seggio per votare, Illa si era detto fiducioso nell’apertura di una nuova tappa in Catalogna. Mentre Puigdemont, che non vota dal 2017, dalla Francia ha espresso il desiderio che quella di oggi sia stata l’ultima “giornata di esilio per molti”. La votazione è stata segnata da problemi nella circolazione dei treni regionali, causata da un furto di rame. I maggiori disagi sono stati registrati nella stazione di Barcellona Sants, con decine di treni cancellati. Erc e Junts avevano chiesto di posticipare la chiusura dei seggi viste le difficoltà di circolazione ma alla fine la votazione si è conclusa all’orario previsto, ovvero le 20.

L’affluenza registrata alle ore 18 è stata simile a quella del 2021, e in netto calo rispetto agli anni precedenti. Il picco della partecipazione ci fu nell’anno 2017, al culmine del conflitto politico nella regione, in cui andò a votare quasi l’80% degli elettori.

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