Nell'ospedale di Al-Shifa a Gaza trovata una terza fossa comune con 49 corpi

IN AGGIORNAMENTO – L’Occidente trema alla possibilità che Israele possa avviare un’operazione militare su Rafah. Secondo l’alto rappresentante dell’Unione europea Josep Borrell questo scenario “non potrà che causare ulteriori, inaccettabili e devastanti conseguenze umanitarie“. Gli Stati Uniti, dal canto loro, hanno sospeso una spedizione di bombe verso lo Stato ebraico la scorsa settimana per il timore che lanci un assalto su larga scala alla cittadina meridionale di Gaza, al confine con l’Egitto. Nel frattempo l’esercito di Tel Aviv continua a colpire: sette persone sono state uccise in un raid su Gaza City, altre due a Rafah. 

18:55  Idf, ucciso comandante forza navale Hamas a Gaza City

Il comandante delle forze navali di Hamas a Gaza City è stato ucciso in un recente attacco aereo nella Striscia. Lo ha annunciato l’Idf, come riportato dal Times of Israel. Ahmed Ali, secondo l’esercito, era coinvolto in attacchi avanzati contro Israele e le truppe nella Striscia di Gaza durante la guerra in corso dal 7 ottobre scorso. Nelle ultime settimane, Ali è stato coinvolto in attacchi contro le truppe dell’Idf che operavano nel corridoio Netzarim, nella zona centrale di Gaza. 

18:50 Usa: “Parole Mattarella su Unrwa? Anche per noi è indispensabile” 

L’appello del presidente della Repubblica Sergio Mattarella a favore dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i palestinesi, trova d’accordo l’Amministrazione Usa. “Come abbiamo già detto, l’Unrwa è indispensabile per le operazioni umanitarie a Gaza e per fornire assistenza ai rifugiati palestinesi nella regione“, riferisce un portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, dopo una richiesta di commento da parte di LaPresse alle affermazioni fatte martedì dal capo dello Stato davanti all’Assemblea generale dell’Onu. “Occorre considerare l’essenziale funzione svolta dall’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Profughi Palestinesi nel Vicino Oriente e di conseguenza l’importanza di continuare a finanziarla”, aveva detto Mattarella.”Nel 2021 – spiega a LaPresse il portavoce – l’Amministrazione Biden ha ripristinato i finanziamenti dell’Unrwa che la precedente Amministrazione aveva tagliato al momento del suo insediamento. Da allora, l’Amministrazione Biden ha contribuito in totale con quasi 500 milioni di dollari nel corso della nostra amministrazione”.

 “Quest’autunno – prosegue il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale – abbiamo temporaneamente sospeso i finanziamenti, dopo che l’Unrwa ha avanzato gravi accuse secondo cui alcuni dei loro dipendenti avrebbero preso parte ai terribili attacchi terroristici del 7 ottobre. All’epoca – ricorda – avevamo annunciato che questa pausa temporanea sarebbe durata finché l’Unrwa avesse indagato sulle accuse e attuato riforme”.Il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale ricorda che “il Congresso ha poi approvato un divieto statutario che ci impedisce di ripristinare i finanziamenti, anche se lo volessimo, fino al 2025”. Ma, aggiunge, “indipendentemente da ciò, siamo concentrati sull’aumento degli aiuti al popolo palestinese, e ora siamo in grado di fare arrivare presto più di un miliardo di aiuti a Gaza, grazie alla richiesta supplementare che abbiamo avanzato e che è stata approvata”.

18:00 Idf, 8 razzi da Rafah verso sud di Israele 

Una raffica di otto razzi è stata lanciata dall’area di Rafah, nel sud di Gaza, verso il sud di Israele. Lo riferisce l’Idf, come riporta il Times of Israel. Le sirene hanno suonato nella comunità di Shlomit, a circa 7 chilometri dal confine con Gaza. Hamas ha rivendicato la responsabilità del lancio di razzi, dicendo che ha preso di mira una postazione militare vicino a Kerem Shalom. Non ci sono notizie di feriti o danni.

17:33 Gallant in nord Israele: “Qui potrebbe essere estate calda”

Parlando alle truppe nel nord di Israele, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto che “potrebbe essere un’estate calda”, alludendo alla possibilità di un’escalation al confine settentrionale con il Libano. Lo riporta il Times of Israel. “Abbiamo allontanato Hezbollah dalle linee di contatto a distanze significative, ma questo non significa che sia scomparso”, ha detto ai riservisti dell’artiglieria della 91a divisione, “abbiamo una potenza di fuoco molto significativa, molto pesante, e faremo in modo di attivarla se ce ne sarà la necessità e una ragione”. 

16:37 Onu: “Impossibile accesso a nostro magazzino alimentare a Rafah” 

Il vicedirettore esecutivo del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (Pam), Carl Skau, ha detto ad Associated Press che l’agenzia del’Onu ha perso l’accesso al suo magazzino alimentare a Rafah, che secondo lui è stato “definito come una zona vietata”. “Sappiamo che è ancora lì, ma siamo estremamente preoccupati per i saccheggi”, ha detto durante una visita in Libano, aggiungendo che un magazzino logistico dell’Onu a Rafah era già stato saccheggiato. Ha aggiunto che il Pam è riuscito a mettere in sicurezza un magazzino a Deir al-Balah, nel centro di Gaza, ma non lo ha ancora rifornito di cibo.

16:25 Governo Israele frustrato da stop armi da Usa 

Un funzionario israeliano ha detto all’emittente Nbc News che c’è una profonda frustrazione nel governo di Tel Aviv per la decisione degli Stati Uniti di sospendere la spedizione di armi a Israele per i timori di un assalto a Rafah. Il funzionario ha aggiunto che le tensioni erano già aumentate all’inizio di questa settimana, dopo l’annuncio di Hamas di aver accettato una proposta di cessate il fuoco. Washington ha annunciato questa mattina di aver sospeso una spedizione di circa 3.500 bombe.

16:16 Ospedali in sud Gaza hanno carburante solo per 3 giorni

Tedros Adhanom Ghebreyesus, capo dell’Organizzazione mondiale della sanità delle Nazioni Unite (Oms), afferma in un post sul social X che gli ospedali nel sud della Striscia di Gaza hanno solo tre giorni di carburante per alimentare le loro attività. “Agli ospedali nel sud di Gaza restano solo tre giorni di carburante, il che significa che i servizi potrebbero presto interrompersi”, si legge nel post, “uno dei tre ospedali di Rafah, Al-Najjar, non funziona più a causa delle ostilità in corso nelle sue vicinanze e dell’operazione militare a Rafah”. “In un momento in cui le fragili operazioni umanitarie richiedono urgentemente un’espansione, l’operazione militare di Rafah sta ulteriormente limitando la nostra capacità di raggiungere migliaia di persone che vivono in condizioni terribili senza cibo, servizi igienico-sanitari, servizi sanitari e sicurezza adeguati”, ha aggiunto Ghebreyesus, “tutto questo deve finire adesso”. 

15:20 Hamas: “Trovata fossa comune con 49 corpi ad Al-Shifa” 

Funzionari di Hamas hanno riferito che è stata trovata una nuova fossa comune nell’ospedale Al-Shifa di Gaza e che finora vi sono stati trovati 49 corpi. Lo riferisce il sito Haaretz che ricorda che si tratta della settima fossa comune trovata dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza. 

15:09  Hamas: “Colloqui al Cairo finiti ma tornati a punto di partenza”

Un alto funzionario di Hamas ha fatto sapere che i colloqui al Cairo per un accordo sul cessate il fuoco con Israele sono finiti ma ha accusato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di aver riportato i negoziati al punto di partenza. Il funzionario ha detto al quotidiano The New Arab del Qatar che Netanyahu lo ha fatto per guadagnare tempo. “Le famiglie degli ostaggi devono sapere che l’ultima tornata di colloqui è l’ultima possibilità di riportare indietro i loro cari”, ha avvertito il funzionario. Lo riporta Haaretz.

14:09 Meloni a Stoltenberg: “Risposte concrete a sfide fianco Sud”

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha ricevuto a Palazzo Chigi il Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg. Al centro del colloquio, informa una nota di Palazzo Chigi, i temi di attualità dell’agenda atlantica nel contesto della preparazione del Vertice Nato di Washington in luglio. La premier, informa la nota, ha in particolare ribadito “l’aspettativa italiana che a Washington possano essere adottate decisioni concrete in risposta alle sfide caratterizzanti il fianco Sud, in coerenza con l’approccio a 360 gradi alla sicurezza euroatlantica previsto dal Concetto Strategico della Nato”.

14:08 Hamas: 38.844 morti da inizio guerra con Israele

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato che 55 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell’Idf nella Striscia nelle ultime 24 ore e che 200 sono rimasti feriti. Secondo il ministero dallo scoppio della guerra, sono state uccise 34.844 persone per attacchi israeliani nella Striscia e 78.404 sono rimaste ferite.

13:46 In corso incontro tra Netanyahu e capo Cia

È in corso l’incontro tra il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il capo della Cia William Burns. Lo dice una fonte israeliana al Times of Israel. Alla riunione sono presenti anche il capo del Mossad David Barnea il ministro degli Affari strategici Ron Dermer e altri alti funzionari israeliani. 

13:21 Human Rights Watch: otto palestinesi uccisi senza motivo in Cisgiordania

Human Rights Watch (Hrw) ha documentato la morte di otto palestinesi nella Cisgiordania occupata, uccisi dalle forze israeliane senza costituire alcuna minaccia apparente. L’indagine pubblicata oggi ha scoperto che le forze israeliane “hanno usato illegalmente la forza letale” contro i palestinesi. Richard Weir, ricercatore senior di crisi e conflitti presso il gruppo per i diritti umani con sede a New York, ha affermato che l’uccisione di palestinesi “sta avvenendo a un livello senza precedenti recenti, in un ambiente in cui le forze israeliane non hanno bisogno di temere che il loro governo li reputi responsabili” delle violenze.

L’indagine ha esaminato quattro sparatorie contro palestinesi avvenute tra il 2022 e il 2023. I ricercatori hanno intervistato testimoni e familiari delle vittime e hanno condotto un’analisi delle notizie e dei video delle sparatorie pubblicati sui social. Due delle quattro sparatorie sono avvenute durante i raid israeliani. In un caso, l’indagine ha rilevato che un padre e un figlio palestinesi sono stati entrambi uccisi a colpi di arma da fuoco dalle forze israeliane nel campo profughi di Nur Shams lo scorso ottobre. Secondo sua sorella, Taha Matamid, 15 anni, è stato colpito da colpi di arma da fuoco mentre usciva per guardare le jeep militari che circondavano il campo. In un video girato dalla ragazza e visionato da Associated Press, Taha non sembra impugnare un’arma né rappresentare una minaccia. Il padre di Taha, Ibrahim, è stato ucciso pochi minuti dopo dopo essere corso in strada per aiutare suo figlio, anche se il momento esatto non è stato ripreso dalla telecamera. Più tardi, si vede Ibrahim rotolare a terra accanto a Taha.

13:11 Israele distrugge 40 case di beduini in deserto Negev

Israele ha distrutto decine di case in una città araba beduina nel deserto del Negev, sostenendo che erano state costruite senza i dovuti permessi. La demolizione di 47 case nel villaggio di Umm al-Batin, iniziata mercoledì scorso, sembra essere tra le più grandi demolizioni di massa degli ultimi anni. Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano di estrema destra, Itamar Ben-Gvir, ha celebrato le demolizioni come il risultato di un “lavoro intenso” volto a combattere l’edilizia illegale nel Negev.

Decine di migliaia di beduini arabi semi-nomadi vivono da decenni in comunità non riconosciute nel sud di Israele. Sono in gran parte esclusi dai servizi di base e raramente ottengono permessi di costruzione. Per questo sono costretti a costruire illegalmente le loro case. Israele ha cercato di trasferirli in comunità pianificate con servizi migliori, ma i critici lo vedono come un attacco alle loro tradizioni e un modo per allontanarli da terre destinate al colonialismo ebraico. 

12:25 Unrwa: “Nessun aiuto passato finora da valico Kerem Shalom”

L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che non sono ancora arrivati aiuti Gaza attraverso il valico riaperto di Kerem Shalom e che non c’è nessuno a riceverli da parte palestinese. I lavoratori sono fuggiti durante l’incursione di ieri della brigata di carri armati israeliani che ha occupato il vicino valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto. 

12:10 Idf minimizza su blocco armi da Usa

L’Idf ha minimizzato il blocco delle spedizioni di armi da parte degli Stati Uniti per il timore che Israele stesse per decidere di lanciare un assalto su larga scala a Rafah. L’esercito israeliano – riporta il Times of Israel – ha spiegato che i disaccordi fra gli alleati sono sempre stati risolti “a porte chiuse”. 

11:57 Hagari: “Anche dopo operazione a Rafah Hamas non sarà sconfitto”

“Ci occuperemo di Rafah nel modo giusto ma voglio dire all’opinione pubblica che anche dopo ci sarà comunque il terrorismo”. Lo ha affermato il portavoce delle forze militari israeliane Daniel Hagari in un’intervista al quotidiano Yedioth Ahronot. “Hamas si sposterà a nord e cercare di riorganizzarsi – ha aggiunto – e ovunque lo farà noi torneremo in azione”.

11:54 Hagari: “Abbiamo piano per un anno di guerra a Gaza”

L’Idf ha approvato e presentato al governo israeliano un piano operativo per “un anno di guerra a Gaza”. Lo ha affermato il portavoce delle forze militari israeliane Daniel Hagari in un’intervista al quotidiano Yedioth Ahronot. Gaza – ha aggiunto ancora “è forse una delle arene più difficili al mondo per quanto riguarda i combattimenti, per la sua densità e per i tunnel che Hamas ha scavato sottoterra”. Hagari si è anche assunto le responsabilità per conto dell’Idf degli errori commessi il 7 ottobre. “Quello che è accaduto – ha affermato – ci obbliga a essere ancora più umili, e anche a saper accettare le critiche”.

11:15 Madrid: “Operazione militare a Rafah comporta gravi conseguenze”

“L’operazione militare a Rafah espone 1,4 milioni di civili palestinesi a un rischio inaccettabile e ha gravi conseguenze per la stabilità della regione”. Lo ha affermato in un post su X il ministro degli Esteri spagnolo José Manuel Albares. “Urge un cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi e l’ingresso immediato e senza ostacoli degli aiuti umanitari”, ha aggiunto il capo della diplomazia spagnola. 

11:04 Idf vieta lavori agricoli a ridosso Striscia di Gaza

L’Idf, a seguito di una nuova valutazione, ha affermato che oggi agli agricoltori “non sarà consentito svolgere lavori vicino al confine con la Striscia di Gaza”. Lo riporta il Times of Israel. Le attività in campi al di fuori delle comunità ed entro quattro chilometri dal confine richiederanno un’approvazione speciale da parte della brigata regionale, hanno spiegato ancora i militari.

10:42 Mosca: “Operazione a Rafah destabilizzante, rispettare diritto”

L’operazione israeliana a Rafah “è un ulteriore fattore destabilizzante nella situazione in Medioriente. La Federazione Russa esige il rispetto del diritto internazionale umanitario”. E’ quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca riportata da Ria Novosti. 

09:16 Ex ostaggio 85enne lascia ospedale dopo cinque mesi

Elma Avraham, una donna di 85 anni che era in condizioni critiche quando è stata liberata dopo 51 giorni trascorsi come ostaggio di Hamas, sarà dimessa oggi dal Soroka Medical Center di Beersheba dove è stata ricoverata per cinque mesi. Lo riporta il Times of Israel.

09:02 Qatar chiede a comunità internazionale di impedire genocidio a Rafah

In una nota diramata dal ministero degli Esteri il Qatar ha chiesto “un’azione internazionale urgente” per “prevenire l’invasione della città di Rafah e il genocidio”, chiedendo “protezione per i civili”. Doha ha avvertito che “costringere i civili a spostarsi con la forza dalla città, diventata l’ultimo rifugio per centinaia di migliaia di sfollati all’interno della Striscia di Gaza, rappresenta una grave violazione delle leggi internazionali”.

08:30 Israele riapre il valico di Kerem Shalom

L’esercito israeliano ha riaperto il valico di Kerem Shalom verso Gaza, un terminal chiave per l’ingresso degli aiuti umanitari. Il valico era stato chiuso domenica dopo che un attacco missilistico di Hamas aveva ucciso quattro soldati israeliani nei pressi del luogo. Rimane invece ancora chiuso il valico di Rafah al confine con l’Egitto. 

Quest’ultimo è stato un canale vitale per gli aiuti umanitari fin dall’inizio della guerra ed è l’unico posto dove le persone possono entrare e uscire. Israele controlla ora tutti i valichi di frontiera di Gaza per la prima volta da quando ha ritirato truppe e coloni dal territorio quasi due decenni fa. Il ministero della Sanità di Gaza ha dichiarato che almeno 46 pazienti e feriti che avrebbero dovuto partire per ricevere cure mediche sono rimasti bloccati. L’operazione di cattura del valico sembra essere stata un’incursione limitata e non l’inizio della massiccia invasione di Rafah promessa da Israele. Ma Israele ha dichiarato che espanderà l’operazione se i colloqui indiretti in corso con Hamas per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi non faranno progressi.

07:18 Protesta blocca autostrada a Tel Aviv, serve accordo per ostaggi

Alcune persone che manifestano per la liberazione degli ostaggi a Gaza hanno bloccato l’autostrada Ayalon a Tel Aviv durante l’ora di punta mattutina. Lo riporta il Times of Israel. Fra loro anche alcuni parenti degli ostaggi nelle mani di Hamas. La protesta arriva nel giorno del previsto arrivo in Israele del capo della Cia, William Burns.

07:07 Idf arresta sei persone a Betlemme in Cisgiordania

L’esercito israeliano ha arrestato sei persone a Betlemme in Cisgiordania. Lo riferisce l’agenzia di stampa Wafa. Scontri violenti sono scoppiati anche tra i residenti palestinesi e le forze israeliane nel campo profughi di Nur Shams, a est della città di Tulkarem, dopo che le truppe israeliane hanno fatto irruzione nell’area e arrestato un palestinese. Due arresti anche nel villaggio di Asira al-Qibliya, a sud di Nablus. Sono state segnalate inoltre incursioni israeliane nel campo profughi di Shuafat, a nord di Gerusalemme, e nella città di Tuqu, a sud-est di Betlemme.

06:58 Idf: colpite postazioni Hezbollah nel Libano medridionale

L’Idf ha affermato di aver effettuato attacchi durante la notte contro le posizioni di Hezbollah in sei diverse aree del Libano meridionale. Aerei da combattimento hanno colpito edifici utilizzati da Hezbollah a Kafr Kila, Ayta ash-Shab, Khiam e Maroun al-Ras, dicono i militari. Altre infrastrutture di Hezbollah sono state colpite a Houla e Aitaroun. L’IDF aggiunge che le truppe hanno anche attaccato le aree vicino a Tayr Harfa e Jebbayn per “rimuovere le minacce”.

06:50 Sette morti in raid Idf su Gaza City, altri due a Rafah

Sette persone sarebbero rimaste uccise in un bombardamento israeliano sul quartiere di Al-Zaytoun nella parte est di Gaza City. Lo riporta l’agenzia Wafa. Si tratterebbe di membri della famiglia Al-Louh fra cui un uomo, la moglie e i loro cinque figli (3 maschi e due femmine) oltre al ferimento di altre persone che sarebbero stata trasportate all’ospedale battista di Gaza City. Inoltre due palestinesi sarebbero rimasti uccisi e altri feriti a Rafah dove l’esercito israeliano avrebbe “preso di mira” una motocicletta dove viaggiavano due persone. 

06:41 Il direttore della Cia sarà oggi in Israele

Il direttore della Cia, Williams Burns, è atteso oggi in Israele per colloqui con il direttore del Mossad David Barnea e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta la Cnn citando fonti informate. Burns ieri si trovava al Cairo per colloqui con i mediatori di Egitto e Qatar. 

06:02 Usa sospendono consegna bombe a Israele per timori su Rafah

Gli Stati Uniti hanno sospeso una spedizione di bombe a Israele la scorsa settimana per il timore che Israele stesse per decidere di lanciare un assalto su larga scala alla città meridionale di Gaza, Rafah, contro la volontà degli Stati Uniti. Lo ha dichiarato un alto funzionario dell’amministrazione Biden in forma anonima. La spedizione avrebbe dovuto consistere in 1.800 bombe da 900 chilogrammi e 1.700 bombe da 225 chilogrammi. La sospensione della spedizione di aiuti è la manifestazione più eclatante della crescente distanza tra il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e l’amministrazione del presidente americano Joe Biden, che ha chiesto a Israele di fare molto di più per proteggere le vite dei civili innocenti a Gaza.

01:02 Borrell: “Operazione terra a Rafah sarebbe devastante”

“Si sta concretizzando un’operazione di terra a Rafah, che non potrà che causare ulteriori, inaccettabili e devastanti conseguenze umanitarie. Sono urgenti il cessate il fuoco immediato e il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi. Mentre a Gaza si diffonde la carestia, Israele deve garantire l’accesso umanitario”. Lo scrive su X Josep Borrell, l’alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. 

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