Premier israeliano accusato di sabotare gli sforzi fatti con i mediatori. Interrotte le trasmissioni di Al-Jazeera via cavo

IN AGGIORNAMENTO. La guerra in Medioriente tra Israele e Hamas giunge al giorno 212. Sono ripresi a Il Cairo i colloqui per raggiungere un accordo sul cessate il fuoco. Il primo giorno, sabato, si è concluso senza intesa e Hamas riferisce che le negoziazioni riprendono oggi.

Secondo una fonte araba “la bozza sul tavolo è la migliore presentata finora, e l’accettazione è imminente”. Anche se Israele dice che la guerra andrà avanti comunque, sembra che i fondamentalisti palestinesi accetteranno di liberare le persone sequestrate. “Lo stop agli attacchi e il ritiro delle truppe israeliane restano le questioni principali”, sottolinea Hamas.

17:00 Onu: “Israele revochi stop Al-Jazeera”

Deploriamo la decisione del Gabinetto di chiudere Al Jazeera in Israele. Media liberi e indipendenti sono essenziali per garantire trasparenza e responsabilità. Ora lo sono ancora di più, viste le strette restrizioni imposte alle notizie da Gaza. La libertà di espressione è un diritto umano fondamentale. Esortiamo il governo a revocare il divieto”. Lo afferma l’Alto commissariato Onu per i diritti umani, in un post su X.

16:55 Gallant: “Offensiva Rafah in futuro molto prossimo” 

Israele ha individuato segnali che indicano che Hamas non è interessato ad un accordo sugli ostaggi e, di conseguenza, l’esercito lancerà la sua offensiva nel sud di Gaza, a Rafah, “in un futuro molto prossimo”. È quanto ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, parlando con i soldati nel centro di Gaza, come riporta il Times of Israel. “Abbiamo obiettivi chiari per questa guerra: siamo impegnati nell’eliminazione di Hamas e nel rilascio degli ostaggi. Abbiamo concesso (ai negoziati ndr.) un certo periodo di tempo… con un ritardo specifico nell’azione operativa” per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi in questo modo ma “abbiamo individuato segnali allarmanti che indicano che Hamas in realtà non intende accettare alcun accordo quadro con noi”, il che significa un’operazione a Rafah e nell’intera Striscia di Gaza in un futuro molto prossimo”, ha detto Gallant.

16:45 Interrotte trasmissioni Al-Jazeera via cavo in Israele

Il principale fornitore di servizi via cavo di Israele ha interrotto le trasmissioni dell’emittente Al Jazeera, di proprietà del Qatar, citando il divieto sul canale approvato oggi dal governo guidato dal premier Benjamin Netanyahu. Il provider via cavo ‘Hot’ ha spento domenica pomeriggio le trasmissioni di Al Jazeera sia in inglese che in arabo. “In conformità con la decisione del governo, si interrompono le trasmissioni in Israele dell’emittente Al-Jazeera”, si legge in un messaggio sullo schermo. In Israele tuttavia i siti web del canale, sia in arabo sia in inglese, restano operativi e l’emittente può ancora essere seguita in diretta su YouTube in entrambe le lingue.

Il divieto non sembra riguardare l’attività di Al-Jazeera nella Cisgiordania occupata o nella Striscia di Gaza, dove Israele esercita il controllo ma che non sono territorio di sovranità israeliana. La decisione rischia di acuire le tensioni con il Qatar in un momento in cui il governo di Doha sta svolgendo un ruolo chiave negli sforzi di mediazione per arrivare a uno stop della guerra a Gaza, insieme all’Egitto e agli Stati Uniti. Il Qatar ha avuto legami tesi con Netanyahu in particolare da quando il premier israeliano ha fatto dichiarazioni che suggeriscono che il Qatar non stia esercitando abbastanza pressione su Hamas per indurlo a cedere sulle proprie condizioni per un accordo di tregua. Il Qatar ospita i leader di Hamas in esilio in un ufficio politico a Doha. Le parti sembrano essere vicine a trovare un accordo, ma diversi precedenti round di colloqui si sono conclusi con un nulla di fatto.

16:05  Al-Jazeera: “Da Israele decisione pericolosa contro media”

La decisione di Israele di chiudere gli uffici locali di Al-Jazeera è “pericolosa”. Lo ha detto il capo dell’ufficio dell’emittente in Israele, Walid Al-Omari. Si tratta di una “decisione molto pericolosa contro Al Jazeera e contro i media internazionali in generale perché è chiaro che si vuole impedire a tutti di sapere cosa sta succedendo in questa guerra, a Gaza, in Israele, in Cisgiordania”, ha dichiarato. 

15:55  Idf, 40 razzi lanciati da Hezbollah

Una raffica di circa 40 razzi è stata lanciata dal Libano verso Israele. Lo riferisce l’Idf, aggiungendo che alcuni dei razzi sono stati intercettati. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che non si hanno notizie di feriti nell’attacco. Inizialmente l’Idf aveva riferito che erano stati lanciati circa 65 razzi, ma successivamente ha appunto abbassato il numero a 40. Precedentemente Hezbollah aveva lanciato 20 razzi contro Kiryat Shmona, aggiunge il Times of Israel.

15:30 Hamas: “Israele chiude Al-Jazeera per nascondere verità” 

Hamas condanna la decisione del governo di Israele di chiudere Al-Jazeera definendola una “flagrante violazione della libertà di stampa” fatta “con l’obiettivo di nascondere la verità” di quanto avviene nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania. “Condanniamo fermamente questa decisione e chiediamo alle istituzioni internazionali per i diritti umani e giornalistiche di condannarla e di adottare misure punitive”, si legge in un messaggio diffuso su Telegram dal gruppo palestinese. 

15:20 Al-Jazeera: “Daremo risposta legale a stop di Israele”

“Il governo Netanyahu ha deciso, con un atto di inganno e diffamazione, di ratificare l’ordine di chiusura degli uffici di Al Jazeera in Israele, e noi adotteremo tutti i mezzi davanti alle organizzazioni internazionali e legali per il diritto del pubblico ad essere informato”. Lo afferma l’emittente Al-Jazeera in un post su X.

14:40 Idf, attaccati obiettivi Hezbollah in sud Libano nella notte 

Nella notte l’aviazione israeliana ha attaccato obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano, tra cui una struttura militare vicino a Khiam e un posto di osservazione vicino a Matmoura. Lo riferisce l’esercito israeliano (Idf), aggiungendo di avere anche sparato colpi di artiglieria nella zona di Naqoura. 

14:35 Israele chiude valico Kerem Shalom con Gaza dopo razzi Hamas 

L’esercito di Israele (Idf) ha annunciato aver chiuso il valico di Kerem Shalom con la Striscia di Gaza per i camion degli aiuti umanitari a seguito dell’attacco di razzi di Hamas partito dall’area di Rafah. Lo riporta il Times of Israel. Secondo l’Idf, nell’attacco sono stati lanciati almeno 10 razzi. Diverse persone sono rimaste ferite e Hamas, rivendicando il lancio, ha detto di aver preso di mira un raduno di soldati. 

14:30 Diversi feriti per razzi Hamas da zona Rafah verso sud Israele 

Hamas ha rivendicato la responsabilità del lancio di almeno 10 razzi dall’area di Rafah sull’area di Kerem Shalom, nel sud di Israele, dicendo di avere preso di mira un raduno di soldati. Lo riporta il Times of Israel, che citando le autorità locali riferisce di diverse persone rimaste ferite. I razzi hanno colpito un’area aperta vicino a una posizione militare causando feriti, ha riferito il Consiglio regionale di Eshkol citato dal Times of Israel. 

14:20 Hezbollah risponde a Israele lanciando razzi su Kiryat Shmona

Il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato la responsabilità del lancio di decine di razzi su Kiryat Shmona, nel nord di Israele, affermando che si tratta di una risposta a un attacco israeliano mortale su Mays al-Jabal, nel sud del Libano. Lo riporta il Times of Israel, aggiungendo che il bombardamento della città, in gran parte evacuata, ha causato danni e un uomo è stato leggermente ferito da schegge. 

14:15 Israele dispone confisca attrezzature Al-Jazeera

Il governo israeliano ha autorizzato il ministro delle Comunicazioni Shlomo Karhi a ordinare la cessazione delle trasmissioni del canale Al-Jazeera in Israele, sia in lingua araba che in lingua inglese, nonché a chiudere i suoi uffici in Israele, a confiscare le attrezzature utilizzate dal suo personale, ad eccezione di telefoni e computer. Al ministro delle Comunicazioni è stato anche chiesto di limitare l’accesso da Israele al sito web dell’emittente. Lo riporta la stessa Al-Jazeera, precisando che secondo la decisione del governo israeliano Karhi ha l’autorità per vietare al canale di operare per 45 giorni.

14:05 Gallant: “Offensiva su Rafah inizierà presto”

Il ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, ha dichiarato durante la riunione settimanale del Consiglio dei ministri che l’offensiva su Rafah inizierà presto. Lo riporta Ynet, aggiungendo che Gallant ha respinto le critiche dell’estrema destra di Itamar Ben-Gvir, secondo cui l’inizio dell’offensiva starebbe richiedendo troppo tempo, e ha affermato che l’attacco condotto dall’Iran dimostra che Israele deve calcolare come utilizzare al meglio le proprie risorse.

14:00 Netanyahu: “Aperti a un accordo ma Hamas arroccato in sue posizioni” 

Israele è ancora aperto a un accordo, ma Hamas “rimane arroccato sulle sue posizioni“. Lo afferma il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione video di cui riferisce il Times of Israel. Al Cairo si trovano per i negoziati alti funzionari di Hamas, Stati Uniti e Qatar. Netanyahu ha deciso di non inviare una delegazione in questa fase.

13:55 Leader Hamas: “Accordo solo con fine guerra”

“Abbiamo mostrato flessibilità, ma il nostro punto di partenza nei negoziati è la fine della guerra“. È quanto afferma il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, come riporta Haaretz. Haniyeh, spiega Al-Jazeera, ha dichiarato che il gruppo è intenzionato a raggiungere un cessate il fuoco completo che ponga fine alla “aggressione” israeliana e garantisca il ritiro di Israele da Gaza e a raggiungere un serio accordo di scambio di prigionieri.

13:50 Leader Hamas accusa Netanyahu di sabotare sforzi con mediatori

Il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, accusa il premier israeliano Benjamin Netanyahu di “continuare l’aggressione, estendere il cerchio del conflitto e sabotare gli sforzi fatti attraverso i mediatori e le varie parti“. Lo riporta Al-Jazeera. 

13:45 Netanyahu: “Israele non accetterà accordo che includa fine guerra” 

Israele non accetterà un accordo con Hamas che richieda la fine della guerra. Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione video che giunge mentre negli ultimi giorni si rincorrono voci su pressioni internazionali affinché Israele accetti una fine della guerra a Gaza nell’ambito dell’accordo sugli ostaggi e sul cessate il fuoco. Lo riporta il Times of Israel. Nel video, Netanyahu afferma che Israele non accetterà la fine della campagna e il ritiro dei soldati dell’Idf dalla Striscia: “Israele non può accettarlo”, “non siamo pronti ad accettare una situazione in cui i battaglioni di Hamas escano dai loro bunker, riprendano il controllo di Gaza, ricostruiscano le loro infrastrutture militari e tornino a minacciare i cittadini di Israele nelle comunità circostanti, nelle città del sud, in tutte le parti del Paese”. E ancora: “Israele non accetterà le richieste di Hamas, che significano resa, e continuerà a combattere fino a quando tutti i suoi obiettivi non saranno raggiunti”. 

13:40 Netanyahu: “Hamas irremovibile, inaccettabili richieste che implichino resa” 

Hamas è irremovibile nella sua posizione” ma “non possiamo accettare richieste che implichino la nostra resa”. È quanto ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, secondo quanto riporta Haaretz. “Hamas rimane fermo sulle sue posizioni estreme, in primo luogo la richiesta di ritirare tutte le nostre forze dalla Striscia, di porre fine alla guerra e di lasciare Hamas intatto” e “Israele non può accettarlo. Non è per questo che abbiamo pagato prezzi insopportabilmente alti”, ha aggiunto Netanyahu. 

13:05 Iniziata trattativa al Cairo, no progressi 

I leader di Hamas iniziato il secondo giorno di colloqui per una tregua e un accordo sugli ostaggi con i mediatori egiziani e del Qatar al Cairo. I funzionari palestinesi hanno detto “che non ci sono progressi evidenti”. Lo riportano i media locali.Un funzionario palestinese, vicino allo sforzo di mediazione, dice che la delegazione di Hamas è arrivata al Cairo con la determinazione di raggiungere un accordo “ma non ad ogni prezzo”. Ieri, un funzionario israeliano – ampiamente riportato essere il primo ministro Benjamin Netanyahu – ha detto che Israele “in nessun caso” accetterà un accordo per porre fine alla guerra.

12:30 Netanyahu: “Canale al Jazeera sarà chiuso in Israele”

“Il governo da me guidato ha deciso all’unanimità che il canale di istigazione al Jazeera sarà chiuso in Israele“. Così sui social il premier Benyamin Netanyahu.

12:20  Papa: “Dialogo tra Palestina e Israele si rafforzi” 

“Preghiamo per Palestina e Israele che ci sia la pace. Che il dialogo tra loro si rafforzi e porti frutti buoni. No alla guerra sì al dialogo”. Lo ha detto Papa Francesco, in occasione del Regina Coeli con i fedeli ed i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro rivolgendo un pensiero e una preghiera alla “martoriata Ucraina, soffre tanto”. 

11:45 Ucciso comandante Zaarab, partecipò attacco 7/10

Un alto comandante di Hamas, Aiman Zaarab, nel battaglione Bureij del gruppo terroristico è stato ucciso in un recente attacco aereo. Lo ha annunciato l’esercito israeliano. Insieme a Zaarab, durante l’attacco sono stati eliminati altri due terroristi della Jihad islamica che alloggiavano nel suo appartamento operativo. 

08:30 Media arabi: “Sul tavolo il migliore accordo da inizio negoziati”

Un alto funzionario arabo ha confermato a Sky News Arabia che il progetto di accordo tra Israele e Hamas per fermare la guerra nella Striscia di Gaza “è il migliore dall’inizio dei negoziati“, sottolineando che “la sua accettazione è imminente”.Tuttavia, il funzionario, che ha chiesto l’anonimato, ha espresso il timore che “entrambe le parti siano in grado di fare una svolta di 180 gradi e tornare al punto di partenza”, cioè ritirare la propria posizione. Ha spiegato che “i calcoli privati sia del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che di alcuni leader di Hamas complicano la decisione politica di approvare l’accordo tanto atteso”.Il funzionario ha avvertito che “Netanyahu, per le sue ragioni politiche, potrebbe rifiutare l’accordo anche se l’offerta presentata da Hamas soddisfacesse bene le condizioni israeliane”. 

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