Il segretario generale Gutiérrez: "I tentativi di imporre la censura legale vanno contro i principi di libertà di stampa"

“Si tratta di una deriva orwelliana particolarmente pericolosa, che ricorda i tempi bui dell’Italia fascista. Si tratta semplicemente di criminalizzare l’esercizio del giornalismo in Italia e di imporre un’autocensura generalizzata. Il diritto di accesso alle informazioni dei cittadini italiani sarebbe completamente compromesso qualora tali disposizioni venissero adottate”. Lo dichiara a LaPresse il segretario generale della Federazione europea dei giornalisti (Efj), Ricardo Gutiérrez, interpellato sull’intenzione di reintrodurre il carcere per i giornalisti nel disegno di legge sulla Diffamazione. L’Efj è la più grande organizzazione di giornalisti in Europa, che rappresenta oltre 320.000 giornalisti, con 73 membri in 45 paesi.

“Confondere Diffamazione e notizie false è il culmine della perversità: lo strumento definitivo di censura che consentirà a chi è al potere di incarcerare i giornalisti che servono l’interesse pubblico denunciando gli eccessi di chi è al potere. Come principale organizzazione rappresentativa dei giornalisti in Europa, siamo sconvolti da tali proposte. Non avremmo mai pensato di arrivare a un delirio così liberticida, degno delle peggiori dittature” aggiunge a LaPresse il segretario generale della Federazione europea dei giornalisti (Efj) Ricardo Gutiérrez, interpellato sull’intenzione di reintrodurre il carcere per i giornalisti nel disegno di legge sulla Diffamazione.

“Questi tentativi di imporre la censura legale – sottolinea Gutiérrez – vanno completamente contro gli standard legali europei sulla libertà di stampa, basati sulla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. Queste proposte sono del tutto contrarie anche al nuovo regolamento europeo sulla libertà di stampa, che entrerà automaticamente in vigore nei prossimi mesi. Con tali proposte la maggioranza di governo italiana si autoesclude dall’Europa dei diritti umani e dall’Unione europea”. 

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