Nella vicenda sarebbero coinvolti alcuni deputati europei. La presidente del parlamento Ue Roberta Metsola è pronta a procedere

Sulla vicenda della rete di disinformazione russa attraverso il portale ‘Voice of Europe’ e il coinvolgimento di alcuni eurodeputati “il parlamento europeo sta attualmente esaminando i risultati delle autorità ceche in coordinamento con i suoi partner istituzionali”. Lo riferisce un portavoce dell’Eurocamera.

La presidente Roberta Metsola, spiega un’altra fonte a LaPresse, segue la vicenda e aspetta le informazioni necessarie per procedere ad eventuali sanzioni disciplinari contro gli europarlamentari coinvolti. “Il Parlamento europeo ha adottato una decisione per sospendere l’accesso al Parlamento e l’uso delle sue strutture audiovisive ai media presenti nelle liste di sanzioni dell’Ue – aggiunge il portavoce -. Questa decisione è arrivata in risposta alla creazione e diffusione da parte della Russia di false narrazioni sulla guerra in Ucraina attraverso molteplici canali, anche attraverso società statali. Si noti che la situazione viene monitorata e sono previste ulteriori restrizioni quando l’elenco delle sanzioni evolverà”. La settimana scorsa anche il premier belga Alexander De Croo aveva riferito che dal lavoro di squadra degli investigatori belgi e cechi è emerso che Mosca ha assoldato “alcuni eurodeputati” per “diffondere la sua propaganda”.

L’8 febbraio 24 l’Eurocamera ha adottato una risoluzione sulle accuse di ingerenza russa nei processi democratici del Parlamento europeo L’Unione denuncia “la disinformazione attraverso i media tradizionali e le piattaforme di social media, la cattura delle élite, l’hacking dei candidati elettorali e gli attacchi informatici”. In tale risoluzione è citata anche la Lega per un articolo del 2019.

Tra le sanzioni che la presidente del Parlamento europeo può irrogare il regolamento interno prevede: l’ammonizione; il divieto per il deputato di rappresentare il Parlamento in una delegazione interparlamentare, una conferenza interparlamentare o qualsiasi sede interistituzionale per un periodo non superiore a un anno; in caso di violazione degli obblighi di riservatezza, limitazione dei diritti di accesso alle informazioni riservate o classificate per un periodo non superiore a un anno; la perdita del diritto all’indennità di soggiorno per un periodo da due a sessanta giorni; fatto salvo l’esercizio del diritto di voto in plenaria, e con riserva, in tal caso, del rigoroso rispetto delle norme di comportamento dei deputati, la sospensione temporanea dalla partecipazione a tutte o a una parte delle attività del Parlamento per un periodo da due a sessanta giorni. Le misure possono essere raddoppiate in caso di recidiva o se il deputato rifiuta di conformarsi a una misura adottata. La presidente può inoltre presentare alla Conferenza dei presidenti una proposta volta a sospendere o revocare uno o più dei mandati del deputato in seno al Parlamento. 

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