L'attivista 39enne è comparsa davanti al giudice ungherese che oggi deve decidere sugli arresti domiciliari

Ilaria Salis resterà in carcere. A Budapest il giudice ha respinto l’istanza della 39enne per ottenere gli arresti domiciliari.

L’attivista è comparsa in aula davanti al giudice ungherese ancora in manette e legata a una guardia attraverso una grossa catena. E’ detenuta da 13 mesi a Budapest con l’accusa di avere aggredito tre militanti di estrema destra.

Roberto Salis: “A questo punto chiederò aiuto a Mattarella”

“Io gli appelli al governo italiano non so più come farli, abbiamo fatto tutto quello che ci hanno detto, in questo momento probabilmente bisogna cercare altri canali. Credo che a questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica”. Lo ha detto Roberto Salis in collegamento da Budapest con ‘Piazza Pulita’ su La7.

Il padre: “Trattata come un cane, governo intervenga”

“Il governo italiano può e deve fare qualcosa per impedire che un cittadino italiano venga trattato come un cane“. Lo ha detto Roberto Salis, padre di Ilaria, all’uscita dal tribunale di Budapest. La donna è in cella da 13 mesi con l’accusa di aver partecipato all’aggressione di alcuni manifestanti di estrema destra. “Sentiamo dire che il governo italiano non può interferire con la magistratura ungherese – ha detto Roberto Salis -. Il problema delle manette e del modo in cui viene condotta mia figlia in aula non dipende dalla magistratura ungherese, dipende dalle istituzioni carcerarie ungheresi che dipendono dal ministero della Giustizia ungherese che dipende dal primo ministro ungherese”. Per questo Salis ha parlato di “immobilismo del governo italiano“. 

Tajani: “Giudice sbaglia ma non politicizzare”

Dopo la sentenza il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite di Bruno Vespa a ‘Cinque minuti’ su Rai1, ha detto: “il giudice evidentemente non ha voluto concedere i domiciliari, secondo me sbagliando, però credo che politicizzare questa vicenda non fa bene alla detenuta Salis”. E aggiunto: “Io non condivido la scelta di condurre in carcere una detenuta con le catene alle mani, ai piedi e legata, quindi continueremo a protestare perché si rispettino tutte le norme comunitarie in materia di rispetto dei detenuti, soprattutto quelli in attesa di giudizio”. Poi a una domanda sulla richiesta dei domiciliari, il titolare della Farnesina ha risposto: “I domiciliari devono essere concessi dal magistrato. In ambasciata era praticamente impossibile, di fatto l’ambasciata è territorio libero da qualsiasi controllo, di fatto è zona quasi extra-territoriale, non lo è giuridicamente ma di fatto lo è. C’era un appartamento che la famiglia aveva trovato“. Secondo Tajani, “se noi vogliamo tutelare la detenuta Salis, se la vogliamo riportare in Italia, dobbiamo agire con diplomazia, con serietà, con prudenza. Organizzare delle manifestazioni politiche significa danneggiare la Salis perché si arriva a uno scontro con la magistratura di quel Paese che è libera poi di decidere come ritiene più opportuno. Abbiamo sempre consigliato di non politicizzare, poi se si vuole politicizzare, si è parlato addirittura di una candidatura, questo non giova alla Salis, forse può giovare a chi cerca qualche voto ma certamente non giova alla Salis a mio giudizio”, ha concluso il ministro.

Scalfarotto (Iv): “È ancora al guinzaglio”

“E niente, Ilaria Salis è ancora al guinzaglio”, ha scritto su X il senatore e responsabile Esteri di Italia viva, Ivan Scalfarotto. 

Tajani: “Ilaria ancora in catene? Non è un bel modo”

“Ho visto che oggi hanno di nuovo accompagnato” Ilaria Salis “in manette e catene nell’aula di tribunale, certamente non è un bel modo. Non mi pare che ci sia pericolo di fuga”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a SkyTg24.

Tajani: “Mi auguro venga assolta, scontro politico non aiuta”

“Io mi auguro che la signora Salis possa ottenere i domiciliari ed essere assolta. Se si deve trasformare il processo in uno scontro politico, suggerisco che lo scontro politico non favorisce la signora Salis. Io lo eviterei. A me preoccupa la cittadina Salis”, ha aggiunto il vice presidente del Consiglio. 

Tajani: “Catene non vanno bene ma sbagliato politicizzare caso”

“Non va bene. Vanno sempre rispettati i diritti dei detenuti, soprattutto quelli in attesa di giudizio come prevedono le norme comunitarie”, ha detto Tajani ai cronisti che gli chiedevano delle catene con cui è stata condotta in aula Ilaria Salis. “Mi auguro che possano essere concessi gli arresti domiciliari e poi possa essere assolta”. “Non politicizziamo il processo, perché se viene politicizzato chi ne subisce più le conseguenze è la Salis. Dobbiamo lavorare per il cittadino Salis, non dobbiamo trasformarla in una battaglia politica di una forza contro l’altra, perché rischiamo di strumentalizzarla e di non portare a lei risultati positivi”. “A me interessa il diritto del cittadino italiano, a qualunque idea appartenga”, ha ribadito. 

Morani (Pd): “Umiliante donna al guinzaglio, è Medioevo e Meloni tace”

“E’ inaccettabile che Ilaria Salis entri in aula per l’udienza ancora incatenata, mani, piedi, girovita. Davanti al tribunale ungherese gli avvocati di Ilaria sono stati minacciati violentemente. E il governo italiano è muto e incapace di difendere una sua cittadina”. Lo ha sottolineato Alessia Morani, componente della direzione Pd, commentando quanto accaduto oggi a Budapest. Le immagini della 39enne “fanno male, e dovrebbero indignare tutti, una donna al guinzaglio è il simbolo di un’umiliazione, di un Medioevo che ritorna“. E “ritorna in maniera netta e prepotente l’immagine dell’inquisizione, con le donne in catene e al guinzaglio, costrette all’autodafé, cioè alla pubblica ammissione di colpe non commesse”.”Giorgia Meloni, anche come donna, come può tacere?”. “La presidente del consiglio dice sempre che in Europa parla con tutti, ma con il suo amico Orban, che accoglierà nel gruppo Ecr, si dimentica sempre di parlare di Ilaria Salis”, ha aggiunto. 

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