L'ex premier a Washington: "Alcuni partner ambigui sul rispetto delle regole"

Mario Draghi a Washington. Nel suo intervento in occasione del conferimento del ‘Paul A.Volcker Lifetime Achievement Award’, nel contesto della 40th Annual NABE Economic Policy Conference, Navigating Geopolitical Turbulence and Domestic Uncertainty, ha dichiarato: “Contrariamente alle aspettative iniziali, la globalizzazione non solo non è riuscita a diffondere i valori liberali – democrazia e libertà non viaggiano necessariamente insieme a beni e servizi –, ma li ha anche indeboliti all’interno dei Paesi che ne erano stati i principali sostenitori, finendo anzi per alimentare la crescita di forze che guardavano maggiormente alla dimensione interna”. 

“Presso l’opinione pubblica occidentale – ha detto l’ex premier – si è diffusa la percezione che i cittadini fossero coinvolti in una partita falsata, in cui milioni di posti di lavoro venivano spostati altrove mentre i governi e le aziende restavano indifferenti”. Le persone, ha proseguito Draghi, “chiedevano una distribuzione più equa dei benefici della globalizzazione e una maggiore attenzione alla sicurezza economica. E, per ottenere questi risultati, si aspettavano un uso più attivo della ‘pratica di governo’: assertività nelle politiche commerciali, protezionismo o redistribuzione che fosse”. 

“L’apertura dei mercati globali ha reso possibile l’ingresso nell’economia globale di dozzine di paesi, facendo uscire dalla povertà miliardi di persone: 800 milioni solo in Cina negli ultimi 40 anni” ha aggiunto Draghi’. “In questo nuovo mondo globalizzato, tuttavia, l’impegno di alcuni dei principali partner commerciali a rispettare le regole è stato ambiguo fin dal principio”, ha sottolineato l’ex premier, rilevando che “l’ordine commerciale mondiale globalizzato è sempre stato vulnerabile alla possibilità che un qualsiasi paese o gruppo di paesi potesse decidere che seguire le regole non era il modo migliore per perseguire i propri interessi a breve termine”.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata