Dalit Katzenellenborgen: "Fare tutto il possibile per far tornare i nostri familiari a casa"

“Io ogni giorno devo essere la voce di Elad. Chiedo a voi di essere la nostra voce per il pubblico italiano perché abbiamo bisogno di coraggio e di aiuto morale. Occorre fare tutto il possibile affinché i nostri familiari in ostaggio possano tornare a casa”. È l’appello lanciato da Dalit Katzenellenborgen, cugina del 47enne Elad Katzir ostaggio a Gaza dallo scorso 7 ottobre, in un incontro a Tel Aviv (Israele) con una delegazione di media e parlamentari italiani e di altri Paesi europei. L’uomo viveva nel kibbutz Nir Oz insieme al padre Rami, ucciso da Hamas nel corso dell’attacco, e alla madre Hanna. La donna, 79 anni, è stata rapita e rilasciata dopo 49 giorni di prigionia a inizio dicembre. Ancora oggi le sue condizioni di salute non sono ottimali. “Vogliamo solo vedere Elad il prima possibile a casa”, ha concluso Dalit.

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