Oltre 130 morti e quasi mille feriti nelle province di Gansu e Qinghai

È più faticoso del previsto il lavoro dei soccorritori che scavano tra le macerie per trovare eventuali superstiti del violento terremoto di magnitudo 6.2 che ha colpito le province di Gansu e Qinghai, nella Cina nordoccidentale. Il sisma si è sprigionato in una regione montuosa dove in questi giorni le temperature sono sotto zero, il che complica ulteriormente i soccorsi.

Le strade sono danneggiate, le linee elettriche sono interrotte. Finora i morti accertati sono 131, mentre i feriti sono quasi mille. I soccorritori cercano i dispersi tra gli edifici crollati e almeno una frana. Le persone che hanno perso la casa sono costrette a trascorrere le fredde giornate invernali in tende nei luoghi di evacuazione allestiti in tutta fretta. Nelle ore successive al sisma ci sono state nove scosse di assestamento di magnitudo 3.0 o superiore; la più forte ha registrato una magnitudo di 4.1.  

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