Nella proposta all'esame degli elettori, anche possibili grosse limitazioni al diritto di aborto

I cileni sono chiamati oggi, 17 dicembre, al voto per decidere se approvare una nuova costituzione che sostituirà quella dell’epoca della dittatura. Il voto arriva un anno dopo che i cileni hanno respinto una proposta di costituzione scritta da una coalizione di sinistra e che molti hanno definito come una delle carte più progressiste del mondo. Il nuovo documento, scritto in gran parte da consiglieri conservatori, è più conservatore di quello che cerca di sostituire perché approfondisce i principi del libero mercato, riduce l’intervento dello Stato e potrebbe limitare alcuni diritti delle donne. Se la nuova carta viene respinta, rimarrà in vigore la costituzione dell’era Pinochet, modificata nel corso degli anni.

Grosse limitazioni al diritto di aborto

Uno degli articoli più controversi della nuova bozza di proposta afferma che “la legge protegge la vita del nascituro”, con un leggero cambiamento di formulazione rispetto al documento attuale che, secondo alcuni, potrebbe rendere l’aborto completamente illegale nel Paese. Attualmente la legge cilena consente l’interruzione di gravidanza per tre motivi: stupro, feto non vitale e rischio per la vita della madre. Un altro articolo del documento che ha scatenato polemiche dice che ai detenuti che soffrono di una malattia terminale e che non sono considerati un pericolo per la società in generale possono essere concessi gli arresti domiciliari. I membri dell’opposizione di sinistra hanno affermato che la misura potrebbe finire per avvantaggiare coloro che sono stati condannati per crimini contro l’umanità durante la dittatura di Pinochet, durata dal 1973 al 1990.Il processo di scrittura della nuova Costituzione è iniziato dopo le proteste di piazza del 2019, quando migliaia di persone hanno manifestato contro le disuguaglianze nel Paese.

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