Nella Striscia 9 persone su 10 non possono mangiare tutti i giorni. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Guterres: "Stiamo andando verso la catastrofe"

La guerra in Medioriente giunge al giorno 65. Secondo il Programma alimentare mondiale dell’Onu, metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame, mentre continuano i combattimenti tra Hamas Israele. Gli Usa hanno bloccato con il veto la risoluzione del Consiglio di Sicurezza Onu che chiedeva il “cessate il fuoco umanitario a Gaza” e definiva la situazione umanitaria “catastrofica”. 

18:28 Netanyahu a miliziani Hamas: “Arrendetevi, non morite per Sinwar”

“Negli ultimi giorni decine di terroristi di Hamas si sono arresi alle nostre forze. Depongono le armi e si arrendono ai nostri eroici guerrieri. Ai terroristi di Hamas dico: È finita. Non morite per Sinwar, arrendetevi ora“. Lo ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in un video messaggio postato sul sul suo profilo ‘X’. “Ci vorrà più tempo, la guerra è in pieno svolgimento, ma per Hamas questo è l’inizio della fine“, ha aggiunto.

17:05 Hamas: “Senza negoziati nessun ostaggio sarà rilasciato”

“Diciamo agli israeliani che Netanyahu, Gallant e altri membri del gabinetto di guerra non possono riportare indietro i loro prigionieri senza negoziati. L’ultima uccisione di un prigioniero che hanno cercato di riprendere con la forza lo dimostra”. Lo ha detto Abu Obaida, portavoce delle Brigate al-Qassam (braccio armato di Hamas) in un messaggio ad Al Jazeera. Obaida ha anche aggiunto che nei combattimenti in corso nella Striscia ci sono stati “un gran numero di morti e feriti tra le fila nemiche“.

16:30 Esercito Israele attacca centro comando Hezbollah in Libano 

Il portavoce delle forze armate israeliane ha detto che l’aeronautica militare ha attaccato un centro di comando operativo di Hezbollah nel sud del Libano. Inoltre, un elicottero da combattimento ha attaccato una squadra terroristica che tentava di lanciare missili anticarro verso il territorio israeliano. Lo riporta Haaretz.

14:40 Netanyahu a Putin: “Insoddisfazione per posizione Russia”

Durante la telefonata di oggi con il presidente russo Vladimir Putin, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso la sua insoddisfazione per la posizione anti-Israele sulla guerra contro Hamas che è stata presentata da Mosca alle Nazioni Unite e in altre sedi. Lo riferisce l’ufficio di Netanyahu, secondo quanto riporta il Times of Israel. L’ufficio del premier afferma di aver espresso “critiche risolute alla cooperazione tra Russia e Iran” e sottolinea che qualsiasi altro Paese che avesse subito un attacco terroristico equivalente a quello di Hamas del 7 ottobre avrebbe reagito almeno con la stessa forza con cui ha reagito Israele. Netanyahu ha anche espresso apprezzamento per gli sforzi russi che hanno spinto Hamas a rilasciare un uomo israelo-russo tenuto in ostaggio a Gaza, dice il comunicato dell’ufficio del premier israeliano citato dal Times of Israel. Netanyahu ha chiesto inoltre a Putin di fare pressioni sulla Croce Rossa per assicurare visite agli ostaggi rimasti e consegnare loro farmaci.

13:50 Telefonata Netanyahu-Putin di 50 minuti

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha lasciato oggi la riunione del suo Gabinetto di governo e ha parlato per 50 minuti con il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha riferito un portavoce dello stesso Netanyahu al Times of Israel. 

11:50 Netanyahu ringrazia Biden: “Incoerenti pressioni per fine guerra”

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, intervenendo all’inizio del Consiglio dei ministri settimanale, ha ringraziato il presidente Usa Joe Biden per il veto posto dalla sua amministrazione alla risoluzione per un cessate il fuoco al Consiglio di sicurezza dell’Onu. Lo riporta il Jerusalem Post aggiungendo che, aggiornando il suo Gabinetto, Netanyahu ha riferito di avere detto ai leader di Francia, Germania e altri Paesi che le pressioni per porre fine alla guerra a Gaza sono incoerenti: “Non potete da un lato sostenere l’eliminazione di Hamas e dall’altro fare pressione su di noi per far cessare la guerra, cosa che impedirebbe l’eliminazione di Hamas”, ha detto il premier israeliano di aver fatto sapere ai Paesi. 

11:00 Onu: “A Gaza inferno sulla Terra, situazione catastrofica”

 Il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi, l’Unrwa, Philippe Lazzarini, intervenendo al Forum di Doha, in Qatar, ha lanciato un appello per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, avvertendo che è necessario per porre fine “all’inferno sulla Terra” a Gaza. “È sicuramente la situazione peggiore che io abbia mai visto”, ha detto Lazzarini. E ancora: “La gente si rivolge all’Onu per cercare protezione, ma nemmeno la bandiera blu (dell’Onu ndr.) è più protetta. Secondo tutti i resoconti, la situazione ha raggiunto una natura catastrofica”. 

10:30 Guterres: “Consiglio Onu paralizzato, su Gaza non mi arrendo” 

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite è “paralizzato” da divisioni geopolitiche che minano una soluzione alla guerra fra Israele e Hamas, “ho ribadito il mio appello a dichiarare un cessate il fuoco umanitario” nella Striscia di Gaza, “purtroppo il Consiglio di sicurezza non l’ha fatto” ma “posso promettere che non mi arrenderò”. Lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, prendendo la parola al forum di Doha, in Qatar. Le sue parole giungono dopo che venerdì gli Stati Uniti hanno posto il veto in Consiglio di sicurezza nel voto su una risoluzione per un cessate il fuoco immediato umanitario nella Striscia di Gaza. 

09:00 Onu: “Metà popolazione Gaza sta morendo di fame” 

Mentre i combattimenti continuano, la metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame. È quanto afferma il vice direttore del Programma alimentare mondiale (Wfp) delle Nazioni unite, Carl Skau, secondo quanto riporta la Bbc. Skau ha sottolineato che solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita a entrare nella Striscia e che 9 persone su 10 non possono mangiare tutti i giorni, aggiungendo che le condizioni nella Striscia hanno reso le consegne “quasi impossibili”. Sabato un portavoce dell’esercito israeliano, il tenente colonnello Richard Hecht, ha dichiarato alla Bbc che “qualsiasi morte e dolore per un civile è doloroso, ma non abbiamo alternativa”; “stiamo facendo tutto il possibile per portare il più possibile all’interno della Striscia di Gaza”, ha dichiarato secondo quanto riferisce l’emittente britannica. 

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