Il racconto di Shir Siegel: "Ho bisogno di uno psicologo che venga a casa nostra, che si sieda con mia madre e ascolti le storie perché non riesco a sopportarle"

Shir Siegel ha raccontato i maltrattamenti che ha subito sua madre Aviva, rapita da Hamas durante l’attacco del 7 ottobre scorso. La donna israeliana è stata rilasciata mentre il marito Keith è ancora nelle mani di Hamas. “Mia madre è tornata con delle testimonianze. Non riesco ad ascoltarle. Ho bisogno di uno psicologo che venga a casa nostra, che si sieda con mia madre e ascolti le storie perché non riesco a sopportarle. Non riesco a sentirla parlare di come sono stati ammanettati, di come sono stati maltrattati, di come non hanno ricevuto medicine o cure mediche”, ha detto la ragazza durante una conferenza stampa a Gerusalemme.

“C’erano voci che dicevano che le condizioni erano buone, che veniva dato loro del cibo. Non hanno ricevuto cibo, Hamas non ha dato loro acqua. Mentre parliamo c’è un olocausto a tre ore di macchina da qui. E noi siamo seduti qui, bevendo caffè, parlando e pensando che tutto andrà bene. No, non andrà tutto bene”, ha aggiunto. “Perché è più importante ora rovesciare Hamas piuttosto che riportare a casa mio padre? Cerco di spiegare a mia madre, perché è più importante per Bibi (Benjamin Netanyahu, ndr) e il resto dei membri del Gabinetto uccidere i leader di Hamas e non riportare suo marito a casa?”.

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