La scossa si è verificata ad una profondità di 32 chilometri. Revocata l'allerta tsunami

Un terremoto di magnitudo 7.6 è stato registrato al largo dell’isola di Mindanao nelle Filippine. Lo riporta il centro sismologico statunitense Usgs. È stata emessa un’allerta tsunami per Filippine, Indonesia, Palau e Malesia. La scossa si è verificata alle 22.37 ora locale ad una profondità di 32 chilometri.

Autorità Manila: “Si prevede tsunami distruttivo”

L’Istituto di vulcanologia e sismologia delle Filippine ha detto che in seguito al terremoto di magnitudo 7.6 verificatosi al largo dell’isola di Mindanao potrebbe esserci uno “tsunami” distruttivo con onde di altezza “pericolosa per la vita”. È quanto si legge sul profilo ‘X’ dello stesso istituto. “Si prevede che si verifichino onde di altezza oltre un metro sopra le normali maree che potrebbero continuare per ore e potrebbero essere più elevate nelle baie e negli stretti chiusi”, si legge. L’invito agli abitanti delle province di Surigao Del Sur e Davao, sulla costa orientale di Mindanao, sono stati invitati a evacuare immediatamente le zone costiere. Per quanto riguarda i proprietari di imbarcazioni nei porti, negli estuari o nelle acque costiere poco profonde delle province sopra menzionate “sono tenuti a mettere in sicurezza le proprie imbarcazioni e ad allontanarsi dal litorale”. Le barche già in mare durante questo periodo, invece, “devono rimanere al largo in fino a nuovo avviso”. 

Il Pacific Tsunami Warning Center ha dichiarato che, in base alla magnitudo e alla posizione, si prevede che le onde dello tsunami colpiranno le Filippine meridionali e parti dell’Indonesia, Palau e la Malesia. 

Revocata allerta tsunami dopo terremoto magnitudo 7.6

Il Pacific Tsunami Warning Center ha revocato l’allerta tsunami dopo il terremoto di magnitudo 7.6 che si è verificato al largo dell’isola di Mindanao nelle Filippine. Inizialmente il Pacific Tsunami Warning Center aveva affermato che, in base alla magnitudo e alla posizione, si prevedevano onde di tsunami potenzialmente “pericolose per la vita” che potevano interessare le Filippine meridionali, dell’Indonesia, Palau e la Malesia.

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