Israele smentisce voci di accordo su uno scambio tra prigionieri e detenuti

Israele ha accettato pause umanitarie di quattro ore per permettere movimenti sicuri dei civili fuori dalle aree di combattimento, ma lo scontro infuria a Gaza City, dove le truppe israeliane combattono nel centro città. Per Benjamin Netanyahu, Tel Aviv “non ha intenzione di occupare Gaza”, ma unicamente di liberare il territorio della Striscia dalla presenza di Hamas. Intanto sono 6 le vittime di un raid dell’Idf sull’ospedale di Al-Shifa. IN AGGIORNAMENTO

20:59 Wsj: per intelligence Usa bilancio morti Gaza è accurato

L’intelligence statunitense ha crescente fiducia nel fatto che i rapporti quotidiani forniti dal ministero della sanità della Striscia di Gaza sulle vittime dei raid e degli attacchi israeliani nell’enclave siano “più o meno accurati”. Lo scrive il Wall Street journal citando funzionari statunitensi. Oggi le autorità di Gaza hanno comunicato che il numero di palestinesi morti dal 7 ottobre, giorno in cui è iniziata la guerra, ha raggiunto quota 11.078 morti.

20:18 Msf: a Gaza cadaveri a terra, scena orribile

 “Stamattina mi stavo recando all’ospedale di Al Shifa per lavorare quando la struttura è stata colpita. Tutti noi eravamo inorriditi, alcuni si sono buttati a terra. Ho visto cadaveri, anche di donne e bambini. Una scena orribile che ci ha fatto piangere tutti”. Questa la testimonianza di Maher Sharif, infermiere di Medici senza frontiere (Msf) che opera nell’ospedale di Al Shifa, riportata dalla stessa organizzazione in un comunicato. “Il personale medico era terrorizzato, cercava di salvarsi e mettere al sicuro la propria famiglia. Alcuni sono rimasti all’interno dell’ospedale, mentre altri stanno partendo verso il sud di Gaza insieme agli sfollati”, continua Sharif.

 Da questa mattina molti operatori umanitari di Msf hanno smesso di lavorare negli ospedali a Gaza City perché le strutture sanitarie sono sotto attacco o rischiano di esserlo in qualsiasi momento. “La popolazione ha paura di andare negli ospedali” dichiara il dottor Mohammad Abu Mughaiseb, vice coordinatore medico di Msf a Gaza. “Gli attacchi alle strutture mediche, alle ambulanze, al personale e ai pazienti devono cessare”, afferma Msf. “L’ospedale di Al Shifa è la principale struttura sanitaria operativa a Gaza che fornisce cure d’emergenza e chirurgiche, con centinaia di pazienti e civili al suo interno”, conclude l’organizzazione.

20:16 Hezbollah rivendica lancio tre droni contro Israele

I miliziani libanesi di Hezbollah hanno rivendicato di aver lanciato tre droni nello spazio aereo israeliano, sostenendo di aver colpito due siti militari delle truppe di Tel Aviv. In precedenza le forze israeliane (Idf) avevano affermato di aver intercettato uno dei droni, mentre gli altri erano caduti nel nord dello Stato ebraico. Non è stato, tuttavia, specificato se i velivoli abbiano preso di mira siti militari.

19:56 Israele: presi avamposti Hamas a Gaza, morti 150 miliziani

Le forze israeliane di difesa (Idf) affermano di aver conquistato i principali avamposti di Hamas a Gaza City e di aver ucciso 150 miliziani. Secondo l’Idf negli ultimi giorni la 401esima brigata ha attaccato l’avamposto Bader che si trova vicino ad abitazioni civili, non lontanto al campo profughi Al-Shati. Durante l’operazione le truppe avrebbero distrutto quartier generali e postazioni per il lancio di missili. In un’altra operazione la stessa Brigata ha conquistato un’altra postazione di Hamas nell’area, distruggendo un impianto per la produzione di armi, postazioni per il lancio di missili, razzi e tunnel. In un terzo raid l’Idf sostiene di aver combattuto contro miliziani di Hamas barricati nel Blue beach resort sulla costa di Gaza City.

18:29 Unicef: “Rilasciare subito i bambini presi in ostaggio”

 La direttrice esecutiva dell’Unicef, Catherine Russell, ha chiesto “il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi” detenuti nella Striscia di Gaza da Hamas. “Il rapimento di bambini è orribile e rappresenta una grave violazione – ha aggiunto – ribadiamo il nostro appello per il rilascio incondizionato, immediato e sicuro degli ostaggi e per la protezione di tutti i bambini, ovunque e chiunque siano”.

17:45 Croce rossa: sanità Gaza a punto non ritorno

“Il sistema sanitario di Gaza ha raggiunto un punto di non ritorno, mettendo a rischio la vita di migliaia di feriti, malati e sfollati”. Lo scrive sul suo sito web il Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr). “Negli ultimi giorni, le squadre del Cicr che distribuivano forniture essenziali alle strutture mediche in tutta Gaza, sono state testimoni di immagini orribili che ora sono peggiorate a causa dell’inasprimento delle ostilità – spiega il Comitato – Ciò sta colpendo gravemente gli ospedali e le ambulanze e comportando un pesante tributo ai civili, ai pazienti e al personale medico”. Il Cicr chiede, quindi, “la protezione immediata di tutti i civili, compresi gli operatori umanitari e il personale medico. Questa protezione non è solo un obbligo legale ma un imperativo morale per preservare la vita umana in questi tempi terribili”.

17:06 Media: bilancio raid su scuola Gaza sale a 50 morti

 E’ salito ad almeno 50 morti il bilancio delle vittime di un raid israeliano che ha preso di mira la scuola Al-Buraq nel quartiere di Al-Nasr di Gaza. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa secondo cui a perdere la vita sono stati soprattutto donne, bambini e anziani, i cui corpi sono stati estratti dalle macerie dell’istituto. In precedenza il direttore dell’ospedale di al-Shifa, citato da al-Jazeera, aveva parlato di almeno 20 morti provocati dall’attacco.

16:57 Jihad islamica, ospedale al Shifa mai usato da milizie

Il vicesegretario generale della Jihad islamica, Mohamad al-Hindi, ha smentito le affermazioni di Israele secondo cui l’ospedale al-Shifa di Gaza è stato utilizzato dai combattenti palestinesi, definendole “false”. Secondo al-Hindi le forze israeliani potrebbero raggiungere l’ospedale “entro poche ore”. “Dall’ospedale di a-Shifa e da qualsiasi altro ospedale non stato sparato neanche un proiettile”, ha aggiunto, spiegando che i combattenti palestinesi usano tunnel che li conducono al fronte di battaglia nel nord della Striscia di Gaza, come mostrato nei video rilasciati.

16:32 Media Israele: no accordi su scambio prigionieri

Non ci sarebbero accordi tra Israele e Hamas per uno scambio tra ostaggi e prigionieri. Lo ha detto una fonte politica israeliana alla tv pubblica dello Stato ebraico Kan, smentendo la notizia in precedenza pubblicata da Al-Arabiya. “Ci sono discussioni costanti, vengono proposte idee sulla questione del rilascio dei rapiti e ci sono contatti sull’argomento. Ma come già detto: non c’è alcuna conclusione”, ha affermato la fonte.

16:07 Mohammed bin Salman, la guerra va fermata

Il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman ha chiesto la fine della guerra a Gaza e la fine dello “sfollamento forzato” dei palestinesi. “Sottolineiamo la necessità di fermare questa guerra e lo sfollamento forzato dei palestinesi”, ha detto venerdì in un intervento al vertice Saudita-Africa a Riad riportato dalla Cnn. “Condanniamo ciò che la Striscia di Gaza sta vivendo in termini di aggressione militare, di aggressione contro i civili e di continue violazioni del diritto umanitario internazionale da parte delle autorità di occupazione israeliane”, ha aggiunto. “Sottolineiamo la necessità di creare le condizioni per il ritorno della stabilità e l’instaurazione della pace”, ha concluso.

15:50 Esercito Israele: “3 aerei da Libano, 1 intercettato”

Tre aerei sono penetrati nel territorio d‘Israele dal Libano. I caccia della Difesa hanno intercettato uno degli aerei, mentre gli altri due sono caduti nel nord del Paese. L’incidente è oggetto di indagine. Lo fa sapere l’esercito israeliano (Idf) sui propri canali social.

15:20 Fonti Ue, pronti a riattivare missione valico di Rafah

“La missione Eubam al valico di Rafah è pronta per essere riattivata in qualsiasi momento e ciò sarebbe utile come l’altra missione. Fondamentalmente le nostre missioni civili della politica di sicurezza e di difesa comune (Psdc) danno un nostro contributo alla costruzione dello Stato palestinese e sono pronte per essere dispiegate di nuovo”. Lo riferisce un alto funzionario Ue in vista del Consiglio Ue Affari esteri di lunedì, che aggiunge: “La missione è sempre pronta per essere riattivata quando le condizioni saranno soddisfatte”.

Eubam Rafah è stata avviata nel novembre 2005 dopo il disimpegno di Israele da Gaza al fine di assicurare una presenza come parte terza al valico di Rafah tra la striscia di Gaza e l’Egitto e di creare un clima di fiducia tra il governo di Israele e l’Autorità palestinese. Attualmente la missione è sospesa.

Eupol Copps è stata avviata nel gennaio 2006 e il suo compito è assistere l’Autorità palestinese nella costruzione delle istituzioni palestinesi nei settori relativi all’apparato di polizia e giudiziario penale in senso lato. Con il suo contributo alla riforma dei settori della sicurezza e della giustizia, la missione sostiene gli sforzi volti a migliorare la sicurezza della popolazione palestinese e a rafforzare lo Stato di diritto. La missione è attualmente in stand-by.

Benjamin Netanyahu in conferenza a Tel Aviv
Benjamin Netanyahu in conferenza a Tel Aviv

15:17 Netanyahu, esercito manterrà controllo su Gaza dopo fine guerra

“Le forze dell’Idf (le Forze di sicurezza israeliane, ndr) manterranno il controllo della Striscia di Gaza, non lo daremo a forze esterne”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu parlando del futuro di Gaza dopo la fine della guerra di Israele contro Hamas con i capi delle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Lo riporta il quotidiano Ynet. I capi delle autorità, durante l’incontro nella base Kirya di Tel Aviv, hanno chiesto a Netanyahu una realtà di sicurezza diversa dopo la guerra e lo hanno invitato a “non accettare un cessate il fuoco e a finire il lavoro a Gaza fino all’ultimo terrorista”.

15:00 Idf: “Colpiti 15mila obiettivi terroristici a Gaza”

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano di aver colpito circa 15.000 obiettivi appartenenti a gruppi terroristici nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra, il 7 ottobre, e di aver sequestrato e distrutto circa 6.000 armi, tra cui armi da fuoco, razzi, missili anticarro, armi antiaeree missili, ordigni esplosivi e munizioni. Le forze terrestri, aeree e navali, aggiunge l’Idf, continuano a colpire obiettivi di Hamas in tutta la Striscia, inclusi centri di comando, lanciarazzi, depositi di armi, tunnel e altre infrastrutture utilizzate dal gruppo terroristico.

14:51 Al Arabiya: “Accordo Hamas-Israele, ostaggi in cambio di detenuti”

 Sarebbe stato raggiunto un accordo tra Hamas e Israele per uno scambio tra ostaggi nelle mani di Hamas e palestinesi prigionieri di Tel Aviv. Lo riporta Al-Arabiya, citando fonti vicine ai negoziati per il rilascio degli ostaggi di Hamas. L’accordo dovrebbe prevedere la liberazione di 100 tra donne e bambini in ostaggio di Hamas, in cambio del rilascio di donne e bambini prigionieri di Israele.

14:46 autorità Gaza, superati gli 11mila morti

Cresce ancora il bilancio delle vittime dei raid israeliani nella Striscia di Gaza, che ha superato quota 11mila. Secondo il locale ministero della Sanità, gestito da Hamas, sinora gli attacchi condotti dalle forze di Tel Aviv a partire dallo scorso 7 ottobre hanno provocato 11.078 morti. In Israele le vittime registrate sono oltre 1.400, la maggior parte delle quali sono state provocate dall’attacco di Hamas del 7 ottobre. Dall’inizio dell’operazione via terra Israele ha perso almeno 41 soldati.

14:35 Fonti Ue: “No accordo tra Stati per chiedere cessate fuoco”

“Pensiamo che gli aiuti umanitari siano una parte fondamentale per aiutare le persone che soffrono. Quindi l’accesso agli aiuti umanitari per le Ong, in particolare per l’Onu, è assolutamente necessario, ma all’interno dell’Unione europea non c’è accordo sulla richiesta di un cessate il fuoco, nel senso che alcuni Stati membri ritengono che non sia ancora il momento per una campagna di ritiro di Israele“. Lo riferisce un alto funzionario Ue in vista del Consiglio Ue Affari esteri di lunedì.

Bambini feriti dai bombardamenti arrivano all\' Ospedale Shifa di Gaza
Bambini feriti dai bombardamenti arrivano all\’ Ospedale Shifa di Gaza

13:51 Oms: “A Gaza out 20 ospedali su 36”

L’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), tramite la sua portavoce la dott.ssa Margaret Harris, ha dichiarato che 20 dei 36 ospedali di Gaza non sono più funzionanti, compreso l’ospedale pediatrico al-Rantisi che ha interrotto i suoi servizi dopo un attacco israeliano nella zona. Harris ha detto che alcuni bambini sono sottoposti a cure come la dialisi e il supporto vitale che non ne consentono quindi la l’evacuazione sicura. “Gli ospedali non dovrebbero mai essere un obiettivo”, ha aggiunto Harris.

13:24 Oxfam: “Governo italiano chieda cessate il fuoco ora”

“Faccio un appello alla premier Meloni e al ministro degli Esteri Tajani. Chiedano un cessate il fuoco ora. E’ l’unica cosa necessaria. Se si vuole arrivare a un’evoluzione che possa portare a un processo di pace è la strada obbligata da percorrere”. Lo ha detto a LaPresse Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia sulla guerra tra Israele e Hamas.

12:45 Autorità Gaza: “Tank Israele stanno circondando 4 ospedali”

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, afferma che i carri armati israeliani stanno circondando quattro ospedali della Striscia da tutte le direzioni. Lo riporta Al Jazeera. Si tratta dell’ospedale al-Rantisi, dell’ospedale al-Nasr, del Government Eyes Hospital e dell’ospedale di salute mentale. Nell’area si trovano anche molte scuole ed edifici residenziali. Il ministero ha confermato che migliaia di pazienti, personale medico e sfollati sono intrappolati negli ospedali senza acqua né cibo. 

12:33 Media, ospedale Al-Rantisi a Gaza circondato dai tank

“Siamo bloccati all’interno dell’ospedale al-Rantisi. L’area è circondata dai carri armati israeliani, da tutte le direzioni”. È quanto affermano le testimonianze delle persone all’interno dell’ospedale di Gaza City, raccolte da Al Jazeera. “In centinaia siamo intrappolati all’interno dell’ospedale”, aggiungono i testimoni, “ci è stato dato un avvertimento di evacuare, ma qui non ci sono rappresentanti della Croce Rossa o di altre organizzazioni che possano garantire la sicurezza di tutti i pazienti e dei civili”.

11:50 Abbas: “Pronti ad assumerci responsabilità di Gaza”

“Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina e ci assumeremo tutte le nostre responsabilità nel quadro di una soluzione politica globale, che comprenda sia la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, che Gaza”. Lo ha detto il presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas, parlando in occasione del diciannovesimo anniversario della morte del defunto leader palestinese Yasser Arafat. Lo riporta l’agenzia palestinese Wafa.

11:08 Onu: “Ospedale Gaza senza carburante, stop a servizi chiave”

L’ospedale Al-Quds di Gaza City ha dovuto smettere mercoledì di fornire i servizi chiave per la mancanza di carburante. Lo ha fatto sapere Stéphane Dujarric, portavoce del Segretario generale dell’Onu, durante una conferenza stampa a New York. La consegna degli aiuti umanitari è iniziata il 21 ottobre e fino a oggi sono entrati nella Striscia di Gaza 756 camion, il che “rappresenta solo una frazione di ciò che è necessario” perchè ancora non risulta che sia entrata “nessuna fornitura di carburante”. 

11:00 Israele apre corridoio di 7 ore per evacuazione verso sud

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno aperto un corridoio di evacuazione verso il sud della Striscia di Gaza. Lo annuncia il Cogat, ente militare israeliano responsabile della politica del governo nei territori palestinesi occupati. Il corridoio rimarrà aperto per 7 ore, dalle 9 alle 16 (dalle 8 alle 15 italiane). Secondo il Cogat già decine di migliaia di civili starebbero sfruttando il corridoio per dirigersi verso il sud della Striscia di Gaza.

10:50 Onu: “Israele deve proteggere palestinesi in Cisgiordania”

“Chiedo, con urgenza, che le autorità israeliane adottino misure immediate per garantire la protezione dei palestinesi in Cisgiordania, che sono quotidianamente sottoposti alla violenza da parte delle forze israeliane e dei coloni, malati trattamenti, arresti, sfratti, intimidazioni e umiliazioni”. Lo ha detto l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, parlando ai giornalisti dalla capitale della Giordania, Amman, come riporta Al Jazeera. 

10:39 Blinken: “Fare di più per proteggere civili a Gaza”

“Penso che siano stati fatti dei progressi, ma sono stato anche molto chiaro sul fatto che occorre fare molto di più in termini di protezione dei civili e di fornitura di assistenza umanitaria” nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken parlando a Nuova Delhi, in India, dove si trova con i vertici diplomatici e della Difesa degli Stati Uniti. Lo riporta The Times of Israel. 

10:37 Torna Internet in Yemen, down per ‘lavori di manutenzione’

Il servizio internet è stato ripristinato in tutto lo Yemen, dopo un’interruzione durata alcune ore. In una dichiarazione rilasciata all’agenzia di stampa statale Saba, controllata dai ribelli Houthi, la Public Telecom Corp, ha attribuito l’interruzione a lavori di manutenzione. “Il servizio Internet tornerà dopo il completamento dei lavori di manutenzione”, ha riferito citando un funzionario non identificato. L’interruzione è iniziata alle prime ore di oggi e ha bloccato tutto il traffico di YemenNet, il principale provider del Paese per circa 10 milioni di utenti. Il down dei servizi ha seguito gli attacchi dei ribelli Houthi del Paese contro Israele e gli Stati Uniti.

10:18 Autorità Gaza: “Attaccato anche ospedale pediatrico Al-Nasr”

Il principale ospedale pediatrico di Gaza, l’ospedale di Al-Nasr, è stato ripetutamente attaccato dall’esercito israeliano. Lo afferma Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della Sanità gestito da Hamas. Le ambulanze non possono raggiungere l’ospedale per evacuare i feriti perché la struttura viene preso di mira. Al-Qidra ha chiesto alle Nazioni Unite e al Comitato internazionale di essere presenti all’ospedale Al-Rantisi e all’ospedale Al-Nasr per proteggerli e fare spazio alle ambulanze per evacuare i feriti. Ha aggiunto che le autorità di Gaza hanno fatto tutto il possibile per mantenere i servizi sanitari in funzione, ma che restano solo “poche ore” prima che gli ospedali di Gaza e del nord smettano di fornire servizi.

10:13 Onu: “Pause Israele di 4 ore sono ciniche e crudeli”

Le pause di Israele di quattro ore al giorno nei combattimenti nella Striscia di Gaza sono “ciniche e crudeli”. Lo afferma la relatrice speciale dell’Onu per i diritti umani nei territori palestinesi, Francesca Albanese, aggiungendo che sono appena sufficienti “per far respirare la gente e ricordare qual è il suono della vita senza bombardamenti, prima di ricominciare a bombardarla”.

10:08 Hamas: “Colpito cortile e reparto ostetricia ospedale al-Shifa”

Secondo il capo dell’ufficio stampa di Hamas a Gaza, Salama Maarouf, Israele ha colpito il cortile e il reparto di ostetricia dell’ospedale al-Shifa, su cui è stato lanciato un attacco aereo che ha ucciso almeno 6 persone. Un video girato sul posto ha registrato il rumore delle bombe in arrivo che ha svegliato le persone nei loro rifugi di fortuna nel cortile, seguito dalle grida di richiesta di un’ambulanza. Maarouf ha dichiarato alla rete televisiva Al Jazeera che i colpi sono stati effettuati vicino a tre ospedali.

09:55 Nyt: “Esercito israeliano ha tempo limitato a Gaza”

L’esercito israeliano ha poco tempo per portare a termine le sue operazioni a Gaza prima che la rabbia tra gli arabi nella regione e la frustrazione negli Stati Uniti e in altri paesi per il crescente numero di vittime civili limitino l’obiettivo di Israele di sradicare Hamas. È quanto hanno detto questa settimana funzionari statunitensi, come riferisce il New York Times. “Penso che più a lungo va avanti, più può diventare difficile”, ha detto il generale americano Charles Q. Brown, presidente dello Stato maggiore congiunto e massimo consigliere militare del presidente Joe Biden, parlando ai giornalisti, “più velocemente si arriva al punto in cui si fermano le ostilità, meno ci saranno conflitti per la popolazione civile che si trasforma in qualcuno che ora vuole solo essere il prossimo membro di Hamas”. 

9:12 Iran: “Espansione portata guerra è inevitabile”

“A causa dell’aumento dell’intensità della guerra contro i residenti civili di Gaza, l’espansione della portata della guerra è diventata inevitabile”. Lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian in una conversazione telefonica con il suo omologo del Qatar, Sheikh Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani. Lo riporta l’emittente iraniana Press Tv. 

9:08 Onu: “Crollo economia Palestina, Pil sceso del 4%

Un rapporto delle Nazioni Unite dipinge un quadro crudo del crollo dell’economia palestinese dopo un mese di guerra. Il prodotto interno lordo si è ridotto del 4% in Cisgiordania e a Gaza nel primo mese di guerra, riducendo in povertà oltre 400.000 persone. Un impatto economico mai visto nei conflitti con la Siria e l’Ucraina o in qualsiasi altra precedente guerra tra Israele e Hamas, secondo le Nazioni Unite. Se la guerra continuerà per un secondo mese, l’Onu prevede che il Pil palestinese, che era di 20,4 miliardi di dollari prima dell’inizio della guerra, diminuirà dell’8,4%: una perdita di 1,7 miliardi di dollari. E se il conflitto durerà un terzo mese il Pil palestinese diminuirà del 12%, con perdite di 2,5 miliardi di dollari e più di 660.000 persone spinte in povertà. 

8:31 Sit-in al New York Times per cessate fuoco a Gaza

Manifestanti filopalestinesi hanno occupato la hall del New York Times per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. I partecipanti hanno anche accusato i media di mostrare un pregiudizio verso Israele nella copertura della guerra tra Israele e Hamas. Sono rimasti per oltre un’ora, leggendo i nomi di migliaia di palestinesi uccisi a Gaza, tra cui almeno 36 giornalisti la cui morte è stata confermata dall’inizio della guerra. Hanno distribuito edizioni di un finto giornale, il ‘The New York War Crimes’, in cui si accusava i media di “complicità nel riciclaggio del genocidio” e invitava il comitato editoriale del Times a sostenere pubblicamente il cessate il fuoco. Alcune foto scattate durante la protesta mostrano la parola ‘Lies’ (bugie) dipinta sulle porte della sede del quotidiano newyorkese. Non è stato subito chiaro se qualcuno sia stato arrestato durante il sit-in. Un’e-mail inviata ai dipendenti del New York Times dal responsabile della sicurezza aziendale della testata ha descritto la protesta come “pacifica”, sottolineando che “nessun ingresso è stato bloccato”. 

8:17 Esercito Israele: “Uccisi 3 comandanti Hamas in nord Gaza”

L’esercito israeliano ha fatto sapere che le proprie forze di terra hanno ucciso 3 comandanti e diversi miliziani di Hamas nelle operazioni nel nord della Striscia di Gaza. Si tratta di Ahmed Musa, comandante della compagnia Nukhba, Amr Alhandi, comandante del plotone Nukhba e Muhammed Kahlout, capo del gruppo di cecchini di Hamas. Secondo l’esercito israeliano, Musa era uno dei comandanti di Hamas che hanno guidato il 7 ottobre l’assalto alla base Zikim, al vicino Kibbutz e a un’altra postazione militare nella zona. “Negli ultimi giorni Ahmed Musa ha condotto un’attività offensiva contro le forze di difesa israeliane (Idf) nell’area occidentale di Jabaliya“, ha aggiunto l’esercito.

7:09 Netanyahu: “Non vogliamo occupare Gaza, combattiamo contro nemico Hamas”

Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha chiarito che Israele non ha intenzione di occupare Gaza, ma immagina un territorio radicalmente rimodellato e libero da Hamas. “Ciò che dobbiamo vedere è Gaza demilitarizzata, deradicalizzata e ricostruita”, ha detto in un’intervista a Fox News. Alla domanda sulla prospettiva di una pausa umanitaria quotidiana, ha poi risposto: “I combattimenti continuano contro il nemico di Hamas, i terroristi di Hamas, ma in luoghi specifici per un dato periodo, qualche ora qui, qualche ora là, vogliamo facilitare il passaggio sicuro dei civili lontano dalla zona dei combattimenti. E lo stiamo facendo”.

6:53 Idf, sale a 36 bilancio soldati israeliani uccisi a Gaza

Le forze di difesa israeliane (Idf) annunciano che un altro soldato è stato ucciso ieri durante i combattimenti contro Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Sale così a 36 il bilancio dei militari ammazzati nell’operazione di terra israeliana a Gaza. Lo riporta ‘The Times of Israel’. L’ultima vittima è il sergente Gilad Rozenblit, 21 anni, medico da combattimento del 52esimo battaglione della 401a brigata corazzata, della comunità settentrionale di Ginegar. 

6:40 Idf: “Attaccato gruppo siriano responsabile lancio drone su Eilat”

L’esercito di Israele ha riferito di aver attaccato l’organizzazione con sede in Siria che ha lanciato il drone che ieri ha colpito una scuola nella città israeliana meridionale di Eilat. Lo riporta ‘Haaretz’. Le forze di difesa israeliane hanno affermato in un comunicato che “il regime siriano è completamente responsabile di tutte le attività terroristiche che hanno luogo sul suo territorio. L’Idf risponderà con la forza a qualsiasi tentativo di attaccare Israele”. L’esercito non ha detto quale organizzazione in Siria abbia lanciato il drone verso Eilat, sul Mar Rosso a circa 400 chilometri dal punto più vicino in territorio siriano. 

6:09 Internet cade in Yemen dopo attacchi ribelli Houthi contro Israele

L’accesso a Internet nello Yemen devastato dalla guerra è caduto oggi senza alcuna spiegazione. Lo hanno riferito gli osservatori web. L’interruzione è iniziata venerdì intorno alla mezzanotte (orario di Londra) e ha colpito YemenNet, che ora è controllata dai ribelli Houthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran. Sia NetBlocks, un gruppo che monitora le interruzioni del web, sia la società di servizi Internet CloudFlare hanno segnalato lo stop. I due non hanno spiegato il motivo. Gli Houthi e i funzionari delle telecomunicazioni dello Yemen non hanno riconosciuto immediatamente l’interruzione, avvenuta dopo una serie di recenti attacchi con droni e missili da parte degli stessi Houthi contro Israele. 

6:01 Media, 6 morti in raid su ospedale al-Shifa a Gaza 

Sei persone sono state uccise in seguito all’attacco israeliano che ha colpito il complesso ospedaliero di al-Shifa, a Gaza. Lo ha detto Abu Salmiya, direttore generale del nosocomio, ad Al Jazeera. Anche l’agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito che sei persone sono state ammazzate. In precedenza, Abu Salmiya aveva parlato di quattro feriti, fra cui due in condizioni critiche, in seguito all’attacco. Stando a quanto ha fatto sapere, le forze israeliane continuano a bombardare le aree vicino alla più grande struttura medica di Gaza, che ospita anche migliaia di palestinesi che sono stati costretti a fuggire dalle loro case.

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata