Monteduro (Acs) a LaPresse: "I vescovi parlano di 'genocidio' dei cristiani"

Ancora un religioso cristiano vittima di rapimento in NigeriaPadre Thaddeus Tarhembe è stato rapito nella parrocchia di Sant’Anna nel consiglio locale di Ibi dello dello Stato di Taraba (Nigeria nord-orientale) nelle prime ore di ieri. Lo rende noto l’agenzia di stampa Fides che racconta di una banda composta da numerosi individui armati che ha fatto irruzione nella canonica. Monsignor Mark Nzukwein, Vescovo di Wukari, in una dichiarazione rilasciata tramite il Direttore della Comunicazione della diocesi, ha confermato che il parroco è stato rapito nella canonica della parrocchia. 

Acs: già 30 religiosi rapiti nel 2023

“Nel 2022 nella sola Nigeria sono stati 32 i rapimenti ai danni di appartenenti al clero, religiosi e religiose. Quest’anno siamo già ad una cifra simile, circa una trentina. A colpire è lo stato di rassegnazione della comunità cristiana nigeriana e di coloro i quali dovrebbero sollecitare le istituzioni locali a garantire maggiore sicurezza. La conferenza episcopale nigeriana implora aiuto e alcuni vescovi parlano addirittura di ‘genocidio’ ai danni dei cristiani in Nigeria. Ma nulla. C’è una totale indifferenza”. Lo dice a LaPresse Alessandro Monteduro, direttore di Acs, Aiuto alla Chiesa che Soffre – Italia, commentando la notizia. “I cristiani in Nigeria non sono una minoranza. I cristiani non sono qualcosa da espellere. Perché su quei 210 milioni di abitanti – spiega – 30 milioni sono cristiani. Dunque i cristiani sono la Nigeria. Lo stato di insicurezza in cui versa la Nigeria riguarda tutti i suoi abitanti, non solo i cristiani, non solo i religiosi. I pastori Fulani che a causa anche dei cambiamenti climatici hanno difficoltà ad allevare il bestiame in terre sempre più aride si spostano verso territori considerati appetibili occupati dai cristiani. Ma se prima lo si faceva con arco e frecce ora si entra nei villaggi cristiani sparando all’impazzata con gli AK47“.

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