Israele verso l’invasione di Gaza, apertura del valico di Rafah non prevista per oggi

Nave Usa abbatte missili diretti verso lo Stato ebraico, attacchi contro infrastrutture di Hezbollah

IN AGGIORNAMENTOArriverà presto l’offensiva di terra di Israele a Gaza: l’annuncio, fatto dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant sotto forma di promessa ai soldati di fanteria al confine con la Striscia, è giunta mentre centinaia di veicoli carichi di aiuti sono in attesa di potere entrare a Gaza. Allarme dell’Onu: “E’ un inferno, aiuti non prima di domani”. Nella notte colpiti 100 obiettivi di Hamas nella Striscia, i militari israeliani: “La maggior parte degli ostaggi è viva”. Due ostaggi, una coppia di madre e figlia di nazionalità statunitense, sono stati liberati da Hamas “per motivi umanitari” e saranno a breve consegnati alla Croce Rossa internazionale. Intanto l’Egitto attacca Israele: “Sue le responsabilità per chiusura valico Rafah“. Duro anche Erdogan, per cui “le operazioni su Gaza rasentano il genocidio“.

Medioriente: Macron non esclude viaggio nei prossimi giorni

Il presidente francese Emmanuel Macron non esclude un viaggio in Medio Oriente “nei prossimi giorni, nelle prossime settimane”, se riuscirà a “ottenere cose utili”. Questo viaggio “dipenderà dai colloqui che avrò nelle prossime ore, nei prossimi giorni con tutti i leader della regione”, ha spiegato nel corso di un’intervista con la stampa sul conflitto tra Israele e Hamas.

Medioriente: Macron, abbiamo inviato messaggi a Hezbollah

“Abbiamo inviato messaggi a Hezbollah in modo molto diretto tramite il nostro ambasciatore e i nostri servizi”, al fine di evitare una escalation, “li abbiamo anche trasmessi alle autorità libanesi”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron.

Medioriente: Blinken, siano rilasciati tutti ostaggi americani

“Ognuno” degli ostaggi americani “deve essere rilasciato”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken in un briefing. “Il lavoro urgente per liberare ogni singolo americano e tutti gli altri ostaggi continua”, ha spiegato. Blinken ha aggiunto che durante il suo recente viaggio in Israele ha incontrato i familiari dei cittadini americani catturati da Hamas. Anche il presidente americano Joe Biden “ha avuto l’opportunità di ascoltare direttamente le famiglie. Quello che ho condiviso con le famiglie, come ha fatto anche il presidente, è che l’intero governo degli Stati Uniti lavorerà ogni minuto di ogni giorno per garantire il loro rilascio, per riportare a casa i loro cari.

Medioriente: Blinken, ci sono ancora 10 americani dispersi

Gli Stati Uniti hanno accolto “con favore” il rilascio di due americani tenuti in ostaggio da Hamas e “condividono il sollievo che provano le loro famiglie, i loro amici e i loro cari”. Lo ha detto il segretario di Stato Antony Blinken in un briefing. “Ma ci sono ancora altri 10 americani che risultano dispersi in questo conflitto”, ha continuato. 

Medioriente: Netanyahu, obiettivo è eliminare Hamas, no Gaza ad Anp

“Il primo ministro Netanyahu ha definito l’obiettivo: l’eliminazione di Hamas. Tutti i discorsi sulla decisione di consegnare la Striscia di Gaza all’Autorità Palestinese o a qualsiasi altro partito sono una menzogna”. È quanto si legge nella dichiarazione dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in risposta a quanto riportato questa sera dai media ebraici, secondo cui Israele starebbe valutando l’idea di far governare nuovamente l’Autorità Palestinese sulla Striscia di Gaza una volta che Israele riuscirà a rovesciare Hamas. Lo riporta The Times of Israel.

Medioriente: Qatar, al lavoro per rilascio di tutti gli ostaggi

Un portavoce del ministero degli Esteri del Qatar ha affermato che i colloqui di Doha con Israele e Hamas continueranno nella speranza che portino al “rilascio di tutti gli ostaggi civili di ogni nazionalità”. Lo riporta The Times of Israel. Secondo il funzionario, il rilascio delle due donne americane, madre e figlia, da parte di Hamas è avvenuto stasera dopo “molti giorni di continua comunicazione con tutte le parti”.

Biden, ottenuto rilascio 2 ostaggi, al lavoro per gli altri

“Oggi abbiamo ottenuto il rilascio di due americani presi in ostaggio da Hamas”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, come si legge in una nota della Casa Bianca. “I nostri concittadini hanno affrontato un terribile calvario negli ultimi 14 giorni e sono felicissimo che presto si riuniranno alla loro famiglia, che è stata devastata dalla paura”, ha aggiunto, “questi individui e la loro famiglia avranno il pieno sostegno del governo degli Stati Uniti mentre si riprendono e guariscono, e dovremmo tutti rispettare la loro privacy in questo momento”. “Fin dai primi momenti di questo attacco, abbiamo lavorato 24 ore su 24 per liberare i cittadini americani presi in ostaggio da Hamas, e non abbiamo cessato i nostri sforzi per garantire il rilascio di coloro che sono ancora trattenuti. Ringrazio il governo del Qatar e il governo di Israele per la loro collaborazione in questo lavoro. “, ha continuato Biden, “Jill e io abbiamo tenuto strette nei nostri cuori tutte le famiglie degli americani dispersi. E, come ho detto a quelle famiglie quando ho parlato con loro la scorsa settimana, non ci fermeremo finché non riporteremo a casa i loro cari”. “Come Presidente, non ho altra priorità che la sicurezza degli americani tenuti in ostaggio in tutto il mondo”, ha assicurato.

Medioriente: rientrate in Israele 2 americane liberate da Hamas

Judith e Natalie Raanan, le due cittadine israelo-statunitensi liberate da Hamas, sono rientrate in Israele. Lo afferma in un comunicato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. L’inviato di Netanyahu per gli ostaggi, Gal Hirsch, insieme a funzionari delle forze di difesa israeliane (Idf) e di altre organizzazioni di sicurezza, hanno incontrato le due donne al confine con la Striscia di Gaza e le stanno attualmente portando in una vicina base militare dove si riuniranno con i loro parenti che le stanno aspettando.

Medioriente: Israele chiede evacuazione ospedale Al-Quds di Gaza City

La Mezzaluna rossa palestinese ha affermato che le sue operazioni all’ospedale Al-Quds di Gaza City affrontano una “minaccia imminente” dopo che l’esercito israeliano ha ordinato l’evacuazione dell’ospedale. Sui propri profili social ha pubblicato un “appello urgente” affermando che l’ospedale è “un rifugio per oltre 400 pazienti e circa 12.000 civili sfollati”.”Chiediamo alla comunità internazionale di agire con urgenza, evitando un’altra catastrofe come quella dell’ospedale di Al-Ahli”, si legge nel post.

Media, le due americane liberate arrivate in Egitto

Le due cittadine americane, madre e figlia, tenute ostaggio da Hamas a Gaza, sono arrivate in Egitto dopo essere state consegnate dal gruppo palestinese alla Croce Rossa internazionale. Da lì verranno trasferite in Israele. Lo riporta l’emittente Channel 12. Le due donne, madre e figlia, hanno doppia cittadinanza, israeliana e statunitense: sono state rilasciate “per motivi umanitari“, ha fatto sapere Hamas.

Biden: “Valico di Rafah aperto in prossime 24-48 ore”

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto che si aspetta che il valico di frontiera di Rafah che collega l’Egitto alla Striscia di Gaza venga aperto per la consegna degli aiuti umanitari entro le prossime 24-48 ore. Lo riporta Haaretz.”La strada era in pessime condizioni e doveva essere riasfaltata”, ha detto.

Medioriente: esercito Israele, ucciso responsabile sviluppo armi Hamas

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno ucciso Muhammad Tzviach, un ingegnere senior di Hamas che supervisionava il dipartimento progetti. Lo riporta Haaretz. Tviach era responsabile del miglioramento delle armi di Hamas e dello scambio di informazioni con altre organizzazioni terroristiche in Medioriente.

Israele: “Nulla in cambio ad Hamas per due ostaggi liberati”

Funzionari israeliani hanno chiarito ai media ebraici che la decisione di Hamas di rilasciare le due cittadine americane tenute ostaggio, madre e figlia, è stata presa unilateralmente e che il governo di Tel Aviv non ha offerto nulla in cambio.  

Media, 2 americane saranno consegnate a Croce Rossa

Le due cittadine americane tenute ostaggio da Hamas a Gaza, madre e figlia, saranno liberate e consegnate alla Croce Rossa internazionale che le porterà in Egitto e, da lì, in Israele. Lo riferisce l’emittente Channel 12, che cita fonti israeliane. Si prevede che il trasferimento avrà luogo a breve, ma non è ancora nota la tempistica esatta. Le due donne saranno rilasciate “per motivi umanitari”, ha fatto sapere Hamas.

Hamas libera madre e figlia americane tenute in ostaggio

“In risposta agli sforzi del Qatar, le Brigate Al-Qassam hanno rilasciato due cittadine americane (una madre e sua figlia) per motivi umanitari”. È quanto ha annunciato il portavoce delle Brigate Al-Qassam, l’ala militare di Hamas, Abu Obaida. Lo riporta Al Jazeera. La mossa mira “a dimostrare al popolo americano e al mondo che le affermazioni fatte da Biden e dalla sua amministrazione fascista sono false e infondate”, afferma Obaida in una nota.

Medioriente: Sunak vede Abbas al Cairo, condanna a terrorismo di Hamas

Il premier britannico Rishi Sunak ha incontrato oggi al Cairo il presidente dell’Autorità palestinese, Mahmoud Abbas. Ne dà notizia Downing Street in una nota. I leader hanno concordato sulla necessità che tutte le parti prendano provvedimenti per proteggere i civili e le infrastrutture civili e ridurre al minimo la perdita di vite innocenti. Sunak e Abbas hanno poi condannato il terrorismo di Hamas e sottolineato che Hamas non rappresenta il popolo palestinese. Sunak ha quindi espresso il suo profondo cordoglio per la perdita di vite a Gaza, compresa la distruzione dell’ospedale Al Ahli.

L’esercito israeliano: “A Gaza non ci sono zone sicure”

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) Nir Dinar ha affermato che a Gaza “non ci sono zone sicure”. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu all’inizio della settimana aveva invece definito le aree a sud di Gaza “zone sicure”. Nella Striscia ci sono già un milione di sfollati e in molti hanno risposto all’ordine di Israele di evacuare la parte settentrionale dell’enclave. 

Erdogan: “Operazioni Israele su Gaza rasentano genocidio”

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha esortato Israele a porre fine alle operazioni a Gaza che, sostiene, “rasentano con il genocidio”. In una dichiarazione pubblicata su X, Erdogan ha affermato che i continui attacchi a Gaza non porterebbero “nient’altro che più dolore, morte e lacrime”. Per Erdogan “è chiaro che la sicurezza non può essere garantita bombardando ospedali, scuole, moschee e chiese”, “ribadisco il nostro appello al governo israeliano affinché non espanda la portata dei suoi attacchi contro i civili e interrompa immediatamente le sue operazioni, che rasentano il genocidio”

Guterres a valico Rafah: “Ho il cuore spezzato”

 “È impossibile trovarsi al valico di Rafah e non sentire il cuore spezzato“. Lo ha scritto sui social il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha visitato oggi il confine tra Egitto e Striscia di Gaza. “Dietro questi muri ci sono 2 milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante”, si legge nel post pubblicato sul social X, “da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo farli muovere, il prima possibile e nel numero necessario”. 


Idf: “Chiesa Gaza non era obiettivo raid”

“L’Idf (le Forze di sicurezza israeliane, ndr) può affermare inequivocabilmente che la chiesa non era l’obiettivo dell’attacco”. Lo ha detto l’esercito israeliano, come riporta Al Jazeera, specificando che i suoi jet da combattimento hanno colpito un vicino centro di comando e controllo che veniva utilizzato per effettuare gli attacchi. “Come risultato dell’attacco delle Forze di difesa israeliane, un muro di una chiesa nella zona è stato danneggiato”, aggiunge, “siamo a conoscenza di notizie di vittime. L’incidente è in fase di revisione”.


Egitto: “Responsabile chiusura valico Rafah è Israele”

Il ministero degli Esteri egiziano ha accusato i media occidentali di ritenere Il Cairo ingiustamente responsabile della chiusura del valico di Rafah. In una breve dichiarazione su X, il portavoce del ministero, Ahmed Abu Zeid, ha invece suggerito che la colpa dovrebbe essere diretta a Israele per aver condotto attacchi a Rafah e per aver rifiutato di consentire l’ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza. Il portavoce ha anche accusato Israele di aver insinuato che l’Egitto stesse ostacolando l’uscita di cittadini stranieri da Gaza. “Il valico di Rafah è aperto e l’Egitto non è responsabile di ostacolare l’uscita di cittadini di Paesi terzi”, ha dichiarato. Le autorità egiziane hanno sempre affermato di non aver chiuso il confine di Rafah e che questo sia di fatto bloccato a causa dei danni inflitti dagli attacchi aerei israeliani.

Amb. Israele a Mosca: “Contatti Russia-Hamas per rilascio ostaggi”

La Russia è in contatto con Hamas per salvare gli ostaggi catturati dai militanti palestinesi. Lo ha detto l’ambasciatore israeliano in Russia Alexander Ben Zvi, come riporta l’agenzia Tass. In precedenza l’ambasciatore aveva fatto sapere che Israele aveva già preso la decisione di lanciare un’operazione di terra nella Striscia di Gaza. 

Per la Bbc Israele rifiuta cessate il fuoco in cambio di alcuni ostaggi

La Bbc riferisce che, a quanto ha appreso, nell’ambito dei colloqui che proseguono per arrivare al rilascio di molti dei 203 ostaggi che si ritiene si trovino a Gaza, Hamas ha offerto di rilasciarne alcuni in cambio di un immediato cessate il fuoco ma Israele fino a questo momento non ha accettato. Sono in corso negoziati condotti a livello internazionale sugli ostaggi detenuti a Gaza ma non ci sono state conferme ufficiali da nessuna delle parti sui dettagli delle discussioni, precisa la Bbc. Gli ostaggi non sono tutti nelle mani di Hamas, alcuni sono in mano ad altri gruppi militanti armati. Il fatto che continuino ad essere a Gaza complica l’incursione nella Striscia che l’esercito israeliano sta pianificando.

Anche Abbas parteciperà a vertice in Egitto

Anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas parteciperà domani al summit per la pace che si terrà a Il Cairo, in Egitto. Lo ha annunciato il portavoce ufficiale della presidenza, Nabil Abu Rudeina, come riporta l’agenzia Wafa. Abbas è partito questo pomeriggio e porterà con sè “il messaggio del popolo palestinese”, ha aggiunto Rudeina, “che chiede di fermare l’aggressione e di impedire lo sfollamento, la rapida consegna di materiale medico e di soccorso nella Striscia di Gaza”. Abbas ha intenzione anche di ribadire che l’Olp, il partito a cui fa capo, è l’unico rappresentante legittimo del popolo palestinese.

Israele: “La maggior parte degli ostaggi in mano ad Hamas è viva”

La maggior parte degli ostaggi nelle mani di Hamas è viva. Lo ha detto l’esercito israeliano secondo la Cnn. Più di 20 ostaggi hanno meno di 18 anni, ha spiegato l’Idf, mentre un numero compreso tra 10 e 20 hanno oltre 60 anni. Non è chiaro, tuttavia, quante persone siano in ostaggio nella Striscia di Gaza. Secondo l’Idf ci sarebbero tra i 100 e i 200 ostaggi a Gaza mentre lunedì scorso un portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate Al-Qassam, ha affermato che gli ostaggi sarebbero tra i 200 e i 250.

Onu: “Gaza un inferno, tempo sta per scadere”

Il tempo sta per scadere per i civili di Gaza, che nelle ultime due settimane è “diventata un inferno”. Lo ha detto Juliette Touma dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), parlando a Bbc Newsday. Touma ha chiesto che l’assedio su Gaza venga tolto perché i civili hanno bisogno di forniture umanitarie immediatamente. “Il tempo sta per scadere. Sono passate quasi due settimane. Due lunghissime settimane in cui l’Unrwa non è stata in grado di far arrivare alcun rifornimento a Gaza”, ha detto. Alla domanda su cosa sarà fatto per garantire che gli aiuti non cadano nelle mani di Hamas, Touma ha risposto che l’Unrwa ha “sistemi di controllo e monitoraggio rigorosi”, i 13mila dipendenti dell’organizzazione forniscono aiuti solo a chi ne ha bisogno, “lo facciamo da decenni”.

Onu: “Aiuti a Gaza non potranno entrare prima di domani”

L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Umanitari (Ocha) ha affermato che sta conducendo “negoziati approfonditi e avanzati con tutte le parti interessate” per garantire che l’invio di aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah inizi il prima possibile. L’Ocha ha affermato che le parti sono “vicine a un accordo” sulle “modalità” di tali aiuti e che la prima spedizione potrebbe iniziare “domani”, lo riportano i media internazionali tra cui Rtve.

Oltre 4mila i morti a Gaza, più di 1.600 sono bambini

Si è aggravato a 4.137 il numero dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che fra questi ci sono 1.661 bambini. Lo riporta Al Jazeera, citando un briefing del portavoce del ministero della Sanità della Striscia, Ashraf al-Qudra. Sempre secondo questi dati, sono 13.260 le persone rimaste ferite nella Striscia di Gaza.

Meloni domani al Cairo

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha accettato l’invito del presidente egiziano Al Sisi e si recherà domani al Cairo, dove parteciperà ai lavori del Vertice internazionale per la pace in Medioriente fin dalla prima sessione della mattina. Lo fa sapere Palazzo Chigi. L’arrivo dei capi di Stato e di governo e delle delegazioni è previsto alle 10.30, la sessione di apertura inizierà alle 11.30, la seconda sessione avrà luogo nel pomeriggio. Saranno adottate delle conclusioni anche se non è ancora chiaro se ci sarà un documento finale.

Tajani: “Lavorare per fa uscire italiani da Gaza”

“Mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, dopo essere arrivato a Tunisi. Gli italiani, ha aggiunto, “potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e contemporaneamente si potrebbero far arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari”. Sull’apertura del valico di Rafah, ha spiegato, “vediamo quali saranno i tempi, serve un accordo tra israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari. So che ci sono problemi organizzativi”.

Idf: “Stiamo colpendo Gaza a ritmo mai visto da decenni”

 L’aviazione israeliana sta colpendo la Striscia di Gaza “a un ritmo mai visto da decenni” e l’esercito si prepara per le prossime fasi del combattimento. Lo ha detto il portavoce dell’esercito di Israele (Idf), Daniel Hagari, secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz.

Due razzi caduti a Sderot: nessuna vittima

Due razzi sono caduti nella città israeliana di Sderot, vicino alla Striscia di Gaza. Lo riferisce il Times of Israel, precisando che non ci sono feriti. La maggior parte dei residenti della città sono stati evacuati altrove mentre Israele prepara un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza.

Nella notte colpiti 100 obiettivi a Gaza

L’esercito di Israele (Idf) riferisce di avere colpito nella notte 100 obiettivi nella Striscia di Gaza e in uno di questi attacchi è stato ucciso un membro delle forze navali di Hamas che ha partecipato ai massacri del 7 ottobre nel sud di Israele. Secondo l’Idf, che Amjad Majed Muhammad Abu ‘Odeh, preso di mira in uno degli attacchi notturni, era coinvolto nell’omicidio di civili israeliani nel sud di Israele. Tra gli obiettivi della notte, sempre secondo quanto riferito dall’esercito israeliano, c’è una moschea di Jabaliya, nella Striscia, che secondo l’Idf conteneva beni e armi di Hamas ed era usata da Hamas come punto di osservazione e luogo di sosta.

Tornano a suonare le sirene anti-aeree in Israele

Le sirene anti-aeree sono tornate a suonare in Israele, nelle comunità vicine al confine con Gaza, dopo una pausa di 11 ore. Lo riferisce il Times of Israel, secondo cui l’allarme è risuonato nelle comunità di Mefalsim e Nir Am. Gli ultimi razzi erano stati lanciati dalla Striscia poco prima delle 23 locali di ieri sera, riferisce il Times of Israel.

Gaza, raid su chiesa ortodossa: corpi sotto le macerie

Ci sono morti e decine di feriti a Gaza per l’esplosione che ha colpito ieri sera la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, che che ospitava sfollati palestinesi. Il direttore generale dell’ospedale Shifa di Gaza, Mohammed Abu Selmia, ha dichiarato che decine di persone sono rimaste ferite nella chiesa ma non ha potuto fornire un bilancio preciso delle vittime perché diversi corpi sono ancora sotto le macerie. Le autorità palestinesi hanno attribuito l’esplosione a un attacco aereo di Israele, affermazione che non ha potuto essere verificata in modo indipendente. Il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha rilasciato una dichiarazione di condanna dell’attacco e ha affermato che “non abbandonerà il suo dovere religioso e umanitario” di fornire assistenza. Un sopravvissuto ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera del Qatar che non c’era stato alcun avvertimento da parte dell’esercito israeliano prima dell’esplosione.

Sunak in Egitto per evitare un’escalation regionale

Il premier britannico, Rishi Sunak, si recherà oggi in Egitto per discutere della situazione in Israele e a Gaza. Il suo ufficio, citato dalla Bbc, ha fatto sapere che Sunak discuterà “dell’imperativo di evitare un’escalation regionale ed evitare un’ulteriore perdita non necessaria di vite civili”. Ieri Sunak, dopo avere fatto visita a Israele dove ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu e il presidente Isaac Herzog, si è recato in Arabia Saudita, dove in un incontro con il principe ereditario Mohammed bin Salman ha chiesto a Riad di usare la sua influenza per sostenere la stabilità in Medioriente ed evitare un estendersi del conflitto alla regione.

Ministero Sanità Gaza: “3.785 palestinesi uccisi”

Sono più di 1 milione i palestinesi, circa la metà della popolazione di Gaza, fuggiti dalle case nel nord e dalla città dopo che Israele ha detto loro di evacuare. Gli attacchi aerei di giovedì sono continuati su tutto il territorio, comprese le aree del sud che Israele aveva dichiarato “zone sicure”. Il Ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas, ha dichiarato giovedì che 3.785 palestinesi sono stati uccisi e quasi 12.500 altri sono rimasti feriti. Più di 1.400 persone in Israele sono state uccise, la maggior parte nell’attacco iniziale. Un portavoce militare israeliano ha detto giovedì che le famiglie di 203 persone che si ritiene siano state catturate da Hamas e portate a Gaza sono state informate.

Apertura valico Rafah non è prevista oggi

Secondo la Cnn, l’apertura del valico di Rafah per consentire a un convoglio di aiuti umanitari di raggiungere Gaza non è prevista per oggi, venerdì. Lo hanno riferito diverse fonti alla Cnn, secondo cui è necessario effettuare riparazioni stradali sul lato egiziano. E’ “una situazione davvero instabile”, spiegano le fonti. “Queste persone aspettavano cibo, medicine e acqua.I funzionari statunitensi si aspettano che il primo convoglio di camion che trasportano aiuti umanitari a Gaza dall’Egitto attraverserà il confine nel fine settimana, forse entro sabato.

Difese Israeliane attaccano infrastrutture Hezbollah

In risposta al lancio di missili anticarro di Hezbollah attraverso il confine durante il giorno, le Forze di Difesa Israeliane hanno effettuato una serie di attacchi contro le infrastrutture di Hezbollah, compresi i posti di osservazione. Lo comunicano le stesse Idf sul loro canale Telegram. Inoltre, gli aerei da combattimento dell’IDF hanno colpito tre terroristi che tentavano di lanciare missili anticarro verso Israele.

Ataya (Jihad Islamica): “Nostro obiettivo è smantellare lo Stato ebraico”

“Siamo alleati ma non siamo interessati a tutti gli obiettivi di Hamas, che fa politica, vuole essere leader dei palestinesi e parte dell’Olp nel guidarli. Hanno negoziati con Fatah, cercano di fare accordi. Noi non abbiamo questo obiettivo. Non ora. Il nostro obiettivo è che Israele, che nel 1948 ha rubato la nostra terra, compie massacri e non rispetta le leggi internazionali, venga smantellato come Stato. Non abbiamo problemi con gli ebrei, vogliamo uno Stato palestinese e gli ebrei possono viverci, se vogliono”. Lo ha detto in una intervista a La Repubblica Ihsan Ataya, responsabile della Jihad Islamica in Libano.

Nave Usa abbatte missili diretti verso Israele

Una nave da guerra della Marina Usa ha abbattuto missili che sembravano dirigersi verso Israele. Un attacco missilistico ha colpito un centro di supporto diplomatico vicino all’aeroporto internazionale di Baghdad. “Un razzo – ha fatto sapere un funzionario della Difesa americana – è stato intercettato da un sistema anti-razzo e uno ha colpito un deposito vuoto”. Non sono state segnalate vittime.