Il tycoon, attaccato dai rivali, va in Michigan per sostenere lo sciopero degli operai dell'automotive

L’ex presidente Usa Donald Trump ha saltato nuovamente il dibattito repubblicano Gop. Molti dei suoi rivali nella corsa alla candidatura alla Casa Bianca hanno però, questa volta, intensificato gli attacchi contro l’ex presidente Usa. Trump invece va in Michigan per sostenere lo sciopero degli operai delle case automobilistiche. Il Michigan è infatti ritenuto uno Stato chiave per le future elezioni. (segue).

Nel corso del dibattito, in California, i candidati repubblicani non hanno accettato di prestarsi a quello che in Italia sarebbe il gioco della torre, ovvero spiegare per chi avrebbero votato in caso si trovassero su un’isola.

A proposito di Trump, il governatore della Florida Ron DeSantis ha fatto presente come sarebbe “dovuto essere sul palco”. Per l’ex governatore del New Jersey, Chris Christie, “si nasconde dietro i muri delle sue mazze da golf”. Anche Vivek Ramaswamy, l’imprenditore che aveva pubblicamente dichiarato la sua simpatia per Trump, ha preso ora le distanze, ritenendosi lui stesso come successore naturale: “Rispetterò Donald Trump e la sua eredità perché è la cosa giusta da fare. Uniremo questo Paese per portare ‘America first’ al livello successivo. E, ci vorrà una generazione diversa per farlo”.

Trump ha invece parlato alla periferia di Detroit, prendendo in giro i suoi rivali. E a poche ore dall’inizio del dibattito in California, un gruppo di sostenitori di Trump ha sventolato bandiere e esposto uno striscione con la scritta ‘Trump, la nostra ultima speranza per l’America e il mondo’.

In un altro dei momenti del dibattito in cui è stato attaccato Trump, Christie ha guardato direttamente in camera e ha dichiarato che se il tycoon continuerà a saltare i dibattiti si meriterà un nuovo soprannome, ‘Donald Duck’, cioè ‘Paperino’. “Donald, so che stai guardando. Non puoi farne a meno”, ha detto Christie. “Stai evitando queste cose. E lascia che ti dica cosa succederà. Se continui a farlo, nessuno qui ti chiamerà più Donald Trump. Ti chiameremo Donald Duck”, ha aggiunto l’ex governatore del New Jersey. Questo secondo dibattito fra i 7 repubblicani si è tenuto sul palco della Ronald Reagan Presidential Library in California.

Trump attacca le auto elettriche: “Significa vendersi alla Cina”

“Un voto per il presidente Trump significa che il futuro dell’automobile sarà costruito in America”, ha detto Trump parlando agli operai in sciopero delle case automobilistiche a Detroit.

Il tycoon – viene riferito – “si scaglia contro le auto elettriche”; critica in modo fermo il presidente Joe Biden per “la spinta alle auto elettriche: l’adozione dei veicoli elettrici – voluta da Biden – porterà alla perdita di posti di lavoro. Vi sta vendendo alla Cina; vi sta vendendo agli estremisti ambientalisti e alla sinistra radicale”.

Il giorno precedente, il presidente Biden aveva camminato lungo un picchetto unendosi alla United Auto Workers a Detroit, diventanto così il primo presidente in carica nella storia degli Stati Uniti a farlo.

Gli attacchi mirati della Uaw contro le tre grandi case automobilistiche – General Motors, Stellantis, Ford – sono iniziati a mezzanotte del 14 settembre e da allora si sono estesi a 38 centri di distribuzione di ricambi in 20 Stati.

 

DeSantis: “Mettere fine guerra in Ucraina, basta assegni in bianco”

Mettere fine alla guerra in Ucraina, e basta “assegni in bianco”. Così il governatore della Florida Ron DeSantis – come riporta il Washington post – nel corso del dibattito repubblicano Gop. “È nel nostro interesse porre fine a questa guerra – afferma DeSantis – ed è quello che farò come presidente. Non faremo più assegni in bianco, e faremo sì che gli europei facciano quello che devono fare”.

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