Una visita volta ad incoraggiare una delle comunità cattoliche più piccole e nuove del mondo

Papa Francesco è arrivato in Mongolia per una visita volta ad incoraggiare una delle comunità cattoliche più piccole e nuove del mondo. È la prima volta che un Papa visita il Paese asiatico senza sbocco sul mare e ciò avviene in un momento in cui le relazioni del Vaticano con i due potenti vicini della Mongolia, Russia e Cina, sono ancora una volta tese. Francesco è arrivato nella capitale mongola Ulan Bator venerdì mattina dopo un volo notturno che ha attraversato lo spazio aereo cinese. Ciò ha dato al pontefice una rara opportunità di inviare una nota di auguri al presidente Xi Jinping. Dopo la cerimonia di benvenuto, Francesco ha programmato di riposarsi per il resto della giornata. Il suo programma ufficiale inizia sabato e dura fino a lunedì. 

Un vento leggero che ripara da una forte calura dà il benvenuto a Papa Francesco nella la capitale della Mongolia dove il Pontefice è atterrato alle 9,51 (ora locale) e da dove, a partire da oggi fino al 4 settembre, si snoderà il 43.mo viaggio apostolico del suo pontificato. Il primo viaggio di un Papa in questa terra dell’Asia centrale, come ricordato già nei giorni scorsi e come ripetuto da radio e televisioni locali che rimarcano il carattere “storico” della visita. È un’accoglienza sobria quella riservata al Papa ma profondamente sentita, con un senso di gratitudine da parte soprattutto del “piccolo gregge” cattolico come quello di “un caro parente che sai che sta per tornare a casa tua”, come affermano alcuni missionari della Consolata. Anche al Chinggis Khan International Airport, all’arrivo del Papa sembra regnare il silenzio. Quello su cui il Papa stesso ha invitato a riflettere durante il volo di andata da Roma. L’incaricato d’Affari della Nunziatura Apostolica, monsignor Fernando Duarte Barros Reis, e il capo del protocollo accolgono il Papa a bordo dell’aereo A330 di ITA Airways dalla scala anteriore. Ai piedi della scala anteriore, lo attende il ministro degli Esteri mongola, la signora Batmunkh Battsetseg: in Mongolia è sempre questa carica ad accogliere i capi di Stato stranieri. Il Papa e la ministra raggiungono la Vip Lounge per un breve colloquio. Al termine, il saluto e il trasferimento di Francesco in auto alla Prefettura Apostolica di Ulan Bator. La cerimonia di accoglienza ufficiale si svolgerà domani mattina, 2 settembre, in piazza Sukhbaatar, dove sorge il Palazzo di Stato e dove si terrà l’incontro con le autorità civili, primo appuntamento della trasferta di Papa Francesco. 

Papa: “Mongolia va capita con i sensi” 

“Andare in Mongolia è andare presso un popolo piccolo in una terra grande. La Mongolia sembra non finire e gli abitanti sono pochi, un popolo piccolo di grande cultura. Credo che ci farà bene capire questo silenzio, così lungo, così grande. Ci aiuterà capire cosa significa, ma non intellettualmente: capirlo con i sensi. La Mongolia si capisce con i sensi”. Così Papa Francesco rivolgendosi ai giornalisti che lo hanno accompagnato sul volo diretto in Mongolia. “Mi permetto di dire che farà bene forse ascoltare un po’ la musica di Borodin, che è stata capace di esprimere cosa significa questa lunghezza e grandezza della Mongolia”, ha aggiunto il Papa.

Papa scrive a Xi Jinping: “Prego per benessere Cina” 

“Un saluto di augurio nel momento in cui attraverso lo spazio aereo del suo Paese in rotta verso la Mongolia. Assicurandole le mie preghiere per il benessere della nazione invoco su tutti voi le benedizioni divine di unità e pace”. Così Papa Francesco in un telegramma – riportato dalla sala stampa vaticana – inviato al presidente della Cina, Xi Jinping, durante il volo verso la Mongolia in cui ha sorvolato lo spazio aereo cinese. 

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