Il presidente Zelensky: "Sono in corso battaglie brutali ma stiamo vedendo ri isultati" 

Prosegue la controffensiva Ucraina nell’area di Zaporizhzhia. Truppe ucraine stanno cercando di avanzare a sud della città di Orikhiv per la seconda notte consecutiva. Lo riporta la Bbc, citando un alto funzionario della difesa ucraino secondo cui la Russia si trova in una fase di “difesa attiva”. Secondo l’emittente britannica l’Ucraina sta cercando di riconquistare l’accesso al Mar d’Azov per eliminare un ponte terrestre con la Crimea. 

Zelensky: “In corso battaglie brutali ma stiamo vedendo risultati” 

Sono in corso battaglie molto brutali, ma stiamo vedendo i risultati”. Così Volodymyr Zelensky in un discorso video pronunciato nella notte in merito alla controffensiva in corso nel paese. Il presidente ucraino ha anche affermato di essere “in costante comunicazione con i militari” coinvolti nelle aree più calde del conflitto. 

Mosca: “Respinti 4 attacchi in Donetsk e Zaporizhzhia”

Il portavoce del ministero russo della Difesa, il tenente generale Igor Konashenkov, ha annunciato che le forze di Mosca hanno respinto quattro attacchi delle forze ucraine nelle regioni di Donetsk e Zaporizhzhia. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass. “Nella scorsa giornata le forze armate dell’Ucraina hanno continuato a condurre operazioni offensive nelle direzioni di Yuzhno-Donetsk e Zaporozhia. Nell’area di Vremevsky le unità del gruppo di forze Vostok hanno respinto quattro attacchi nemici condotti da forze composte da due gruppi tattici di battaglioni, rinforzati con carri armati, nelle zone degli insediamenti delle regioni di Levadne Zaporozhia, Novoselka, Storozhevoe e Neskuchnoe della Repubblica Popolare di Donetsk”, ha dichiarato. Secondo Konashenkov, inoltre, nella direzione di Zaporozhia “le azioni decisive e competenti delle truppe russe, gli attacchi aerei e il fuoco di artiglieria hanno respinto due attacchi delle truppe ucraine nelle aree degli insediamenti di Novodanilovka e Malaya Tokmachka nella regione di Zaporozhia”.

Putin: “Controffensiva iniziata”

Anche il presidente russo, Vladimir Putin, ha dichiarato che la controffensiva ucraina è iniziata, precisando che questo è dimostrato dall’uso delle riserve strategiche. “Possiamo assolutamente affermare che l’offensiva ucraina è iniziata, e questo è dimostrato dall’uso delle riserve strategiche“, ha dichiarato Putin ai giornalisti, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa russa Tass. Putin ha aggiunto che tutti i tentativi di controffensiva delle forze armate ucraine sono falliti, ma il potenziale offensivo esiste. “In nessuna delle aree di ostilità le truppe ucraine hanno portato a termine i compiti loro assegnati. Questo è assolutamente ovvio”, ha sottolineato Putin. Per quanto riguarda il fatto che (la controffensiva – ndr) si sia impantanata o meno, possiamo affermare che tutti i tentativi di controffensiva fatti finora sono falliti. Ma il potenziale offensivo delle truppe del regime di Kiev permane“, ha detto ancora. 

“Stiamo assistendo a perdite significative delle truppe del regime ucraino“, ha dichiarato ancora Putin. “Vorrei notare che questa tragedia si sta verificando a causa degli eventi che hanno avuto luogo negli anni precedenti. La responsabilità di questa tragedia ricade interamente sull’attuale regime di Kiev, la cui fonte primaria di potere è il colpo di Stato”, ha concluso. 

Kiev: “A Bakhmut avanzati di 1 km in un giorno”

“Le nostre unità in alcune aree” di Bakhmut “sono avanzate fino a 1.200 metri solo nella giornata di ieri. Stiamo facendo tutto questo come parte di un’operazione difensiva che va avanti da molti mesi“. Lo ha detto durante una diretta tv il rappresentante del gruppo orientale delle forze armate dell’Ucraina Serhiy Cherevaty. Lo riporta Ukrainska Pravda. “Approfittando del fatto che il nemico sta conducendo attività di rotazione e che le sue nuove unità non conoscono bene l’area e non hanno effettuato ricognizioni e un coordinamento adeguato, abbiamo colpito e condotto operazioni di assalto per diversi giorni“, ha spiegato.

Attacco russo in ospedale a Zaporizhzhia, 2 morti

Ma a Zaporizhzhia continua anche l’offensiva di Mosca. “Regione di Zaporizhzhya. I russi hanno bombardato un ospedale nella città di Gulyaypole. Due dipendenti dell’ospedale sono stati uccisi: un infermiere e un idraulico. Altre due persone sono rimaste ferite”, ha affermato in un messaggio su Telegram il capo dell’Ufficio di presidenza ucraino, Andry Yermak.

Putin: “Armi nucleari in Bielorussia da 7-8 luglio”

Il presidente russo Vladimir Putin intanto, dopo aver incontrato il suo omologo bielorusso Alexander Lukashenko, annuncia che il dispiegamento delle armi nucleari di Mosca nel paese confinante inizierà a partire dal 7-8 luglio. Lo riporta l’agenzia Tass. “Tutto sta andando secondo i piani“, ha affermato Putin, “sapete, il 7 e l’8 luglio la preparazione delle strutture sarà completata e inizieremo immediatamente le attività relative al dispiegamento delle armi sul vostro territorio”.

Kiev, 5 morti e 13 dispersi per crollo diga

È di 5 morti e 13 dispersi il bilancio degli allagamenti causati nelle regioni di Kherson e Mykolaiv dal crollo della diga Kakhovka. È quanto risulta al ministro dell’Interno ucraino, Ihor Klymenko, che lo ha annunciato su Facebook. Il crollo della diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, in un’area che Mosca controlla da oltre un anno, è avvenuto martedì. La Russia ha accusato l’Ucraina di aver bombardato la struttura, mentre l’Ucraina sostiene che la Russia l’abbia fatta esplodere dall’interno.

Filorussi, 8 morti per crollo diga 

Sono 8 i morti per il crollo della diga Kakhovka. È quanto annunciato su Telegram dal governatore filorusso della regione ucraina occupata di Kherson, Vladimir Saldo. “Finora sono state evacuate dalle aree alluvionate della regione di Kherson più di 5.800 persone, tra cui 243 bambini e 62 persone con mobilità limitata”, scrive Saldo, aggiungendo che “un totale di 22.273 case in 17 insediamenti sono allagate in tutta la regione”. Il crollo della diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, in un’area che Mosca controlla da oltre un anno, è avvenuto martedì. La Russia ha accusato l’Ucraina di aver bombardato la struttura, mentre l’Ucraina sostiene che la Russia l’abbia fatta esplodere dall’interno.

007 Kiev: “In intercettazione prova colpe russe su diga”

I servizi di sicurezza dell’Ucraina (Sbu), sul proprio sito web, sostengono di aver intercettato una conversazione telefonica tra due militari russi dalla quale emergerebbe la responsabilità di Mosca nella distruzione della diga di Kakhovka, nella regione di Kherson. “Non sono stati loro (gli ucraini, ndr) – si legge nella trascrizione dell’intercettazione riportata dalla Sbu -. Il nostro gruppo di sabotaggio era lì. Volevano spaventarli con questa diga. Non è andata secondo i piani, ma più di quanto avevano previsto”. 

Istituto Norvegia: martedì esplosione in zona diga

L’osservatorio sismico norvegese Norsar riferisce di avere rilevato segnali di un’esplosione nella zona della diga Kakhovka nel giorno in cui è crollata, cioè martedì 6 giugno. Secondo quanto riferisce l’istituto, una stazione regionale di rilevamento in Romania ha individuato segnali di un’esplosione alle 2.54. Norsar non ha tratto conclusioni su eventuali responsabilità. Il crollo della diga di Kakhovka sul fiume Dnipro, in un’area che Mosca controlla da oltre un anno, è avvenuto appunto martedì. La Russia ha accusato l’Ucraina di aver bombardato la struttura, mentre l’Ucraina sostiene che la Russia l’abbia fatta esplodere dall’interno.

“I dati delle stazioni sismiche regionali mostrano segnali chiari martedì 6 giugno alle 2:54 ora locale (01:54 ora norvegese). L’ora e la posizione (coordinate: 46.7776, 33.37) coincidono con le notizie riportate dai media sul crollo della diga di Kakhovka. I segnali indicano che c’è stata un’esplosione”, riferisce Norsar, aggiungendo che “la magnitudo stimata è tra 1 e 2“. I segnali sono stati individuati precisamente dalla stazione di Bucovina, in Romania, che si trova a circa 620 km dalla diga. In un aggiornamento pubblicato sempre da Norsar, gli esperti aggiungono che “sulla base di nuove analisi, abbiamo osservato anche deboli segnali di un evento sismico precedente, avvenuto intorno alle 02:35 (ora locale in Ucraina) e proveniente dalla direzione della diga di Kakhovka”.

Zelensky: “Russi colpiscono punti di evacuazione a Kherson”

Dopo la distruzione della diga di Kakhovka e i conseguenti allagamenti, i russi “continuano a bombardare Kherson e le comunità della regione, che sono già state inondate dai terroristi. Stanno persino bombardando i punti di evacuazione, che è una manifestazione del male che forse nessun terrorista al mondo, ad eccezione di quelli russi, ha mai fatto”. Lo scrive su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. “Gli occupanti hanno completamente abbandonato al loro destino le persone sulla riva sinistra della regione di Kherson. La catastrofe, in quella zona, è in espansione da due giorni. Anche questa è una decisione assolutamente consapevole della leadership russa”, continua.

Mosca: “Oltre 22mila edifici residenziali allagati nel Kherson”

Il numero di edifici residenziali che sono stati allagati a causa del cedimento della diga di Kakhovka nella regione di Kherson è aumentato a quasi 22.300 unità. Lo riporta la Tass, che cita i servizi di emergenza. “Secondo gli ultimi dati, quasi 22.300 edifici residenziali sono stati allagati in 17 insediamenti. Il livello dell’acqua a Nova Kakhovka è sceso di 2 metri, sino a 10 metri”, ha spiegato una fonte dei servizi di emergenza, aggiungendo che nei centri di accoglienza temporanea si trovano 1.117 persone, tra cui 110 bambini e 35 disabili.

Allarmi aerei in quasi tutto il territorio

Allarmi aerei sono risuonati a partire dalla mezzanotte, a Kiev, e in diverse regioni dell’Ucraina. L’allarme aereo è scattato, poco dopo, in quasi tutto il territorio ucraino. Il gruppo di monitoraggio sta scrivendo sulla minaccia di attacchi missilistici. La difesa aerea funziona nelle regioni. Lo riporta RBC-Ucraina, facendo riferimento alla mappa degli allarmi aerei Il ministero degli affari interni ha riferito sul lavoro della difesa aerea.

 

 

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