Le minacce dell'expresidente russoe attuale vicecapo del Consiglio di Sicurezza. Mosca fa sapere che i "nazionalisti" che si sono infiltrati nella regione russa sono stati "bloccati e sconfitti"
E’ solo questione di tempo. Come era accaduto con i tank Leopard, alla fine verranno inviati anche i jet F-16 a Kiev. E così anche il veto dell’Ungheria sull’undicesimo pacchetto di sanzioni e sull’aumento del Fondo europeo per la Pace per l’invio di armi all’ucraina cadrà. Sembra sicuro l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, Josep Borrell, impegnato nel Consiglio Ue con i ministri della Difesa. I numeri del sostegno Ue parlano chiaro: gli Stati hanno finora inviato armi a Kiev per un totale di 10 miliardi, una parte dei quali verrà rimborsata dallo European Peace Facility, appunto. Manca tuttavia l’ottava e ultima tranche da 500 milioni per completare il primo stanziamento per l’Ucraina, su questa però l’Ungheria sta mettendo il suo veto. Ieri il ministro degli Esteri di Budapest Szijjártó ha sottolineato che 5,7 miliardi di euro del Fondo europeo per la pace erano già stati utilizzati per finanziare trasferimenti di armi all’Ucraina e, sebbene l’Ungheria ritenga che ciò rappresenti una minaccia di escalation, il governo finora non ha impedito i pagamenti. Questa volta però ha deciso di opporsi alla nuova tranche fino a quando l’Ucraina non rimuoverà OTP Bank dall’elenco degli sponsor internazionali della guerra. Borrell sostiene che un accordo verrà raggiunto in settimana, a livello di ambasciatori Ue negli organi preparatori del Coperer e del Cops, per poi essere portato al prossimo Consiglio. C’è poi la questione dell’aumento del Fondo stesso, che ha quasi esaurito i suoi fondi stanziati fino al 2027 e che servirebbe anche per le altre missioni Ue nel mondo. C’è un ampio consenso tra gli Stati ad aumentarlo di altri 3,5 miliardi, ha riferito l’Alto rappresentante.
La coalizione sugli F-16
Quanto alla consegna di munizioni, per cui l’Ue aveva stanziato un miliardo per il rimborso delle scorte nazionali, un alto miliardo per gli acquisti congiunti e una strategia per la produzione, Borrell ha annunciato che “grazie al primo pilastro (del piano munizioni) gli Stati membri hanno fornito 220.000 munizioni di artiglieria, di diversi calibri, e 1300 missili” e che entro il termine del 31 maggio si dovrebbe “raggiungere l’obiettivo di stanziare 1 miliardo di euro per raggiungere questo obiettivo, perché sono già stati assegnati circa 800 milioni di euro”. Mentre nella missione Ue al momento sono stati addestrati circa 20.000 soldati ucraini – e con questo ritmo entro la fine dell’anno arriveremo a circa 30.000, più del doppio di quanto inizialmente previsto – Borrell ha annunciato che l’addestramento per i piloti che dovranno salire sugli F-16 è già iniziato, in Polonia. In realtà, il ministro della Difesa polacco, Mariusz Blaszczak, ha precisato che l’addestramento non è ancora iniziato ma che Varsavia è pronta a iniziarlo e di aver proposto alla missione militare dell’Unione europea condotta dalla Polonia di unirsi. Sugli F-16 si sta creando una vera e propria coalizione, con Germania, Olanda, Danimarca, Belgio e Regno Unito. Sugli F-16, ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, prima di partecipare al Consiglio Ue Difesa, “l’annuncio del presidente Biden questo fine settimana – gli Stati Uniti sono ovviamente il principale fornitore – è un passo importante che in parte ci consentirà di consegnare aerei da combattimento a un certo punto, ma anche di inviare un segnale molto chiaro che saremo con Kiev a lungo termine e che la Russia non può aspettarsi che smetteremo”.
Mosca nervosa, arrivano le minacce di Medvedev
La strada per la consegna dei caccia agli ucraini è ormai intrapresa e il nervosismo a Mosca è tornato a farsi sentire per bocca dell’ex presidente e numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev: più le armi fornite a Kiev sono distruttive, “più diventa probabile lo scenario di quella che viene comunemente chiamata apocalisse nucleare”, ha affermato commentando gli annunci di possibili forniture dei jet all’Ucraina. La Commissione europea, intanto, oggi ha erogato un’altra tranche da 1,5 miliardi del pacchetto da 18 miliardi di assistenza macrofinanziaria a Kiev, che consentirà di garantire la stabilità macroeconomica e ripristinare le infrastrutture critiche distrutte.
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