L'ex presidente Medvedev: "Niente può essere escluso". Ancora attacchi nel Donetsk, missile colpisce un edificio che ospitava un centro di accoglienza umanitaria

In Ucraina le forze russe potrebbero spingersi fino a Kiev e anche Leopoli, se Mosca lo ritenesse necessario. La nuova minaccia arriva dall’ex presidente Dmitry Medvedev in un’intervista ai media russi.

Non si può escludere nulla. Se serve andare a Kiev, allora dobbiamo andare a Kiev, e se dobbiamo andare a Leopoli, allora andremo a Leopoli per sterminare questo contagio” ha detto il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, in un’intervista ai principali media russi, tra cui Ria Novosti, che riporta le sue parole. 

Media: oppositrice di Putin avvelenata

Elvira Vikhareva, politica dell’opposizione russa, è stata avvelenata con sali di metalli pesanti pochi mesi fa. Lo riferisce il sito indipendente Meduza, citando l’agenzia Sota, che ha avuto accesso agli esiti dei test di Vikhareva. Nel sangue della politica è stato trovato il bicromato di potassio, una sostanza cancerogena altamente tossica. La stessa Vikhareva aveva dichiarato all’agenzia che i primi sintomi di avvelenamento si erano manifestati tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, per poi riproporsi all’inizio di febbraio. La donna aveva poi accusato forti dolori allo stomaco, aumento della frequenza cardiaca e intorpidimento degli arti. Altri sintomi, convulsioni e svenimenti, oltre alla caduta dei capelli

Onu: “Uccisioni sommarie di prigionieri di guerra”

Gli osservatori delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno documentato decine di uccisioni sommarie di prigionieri di guerra ucraini e russi, nonché l’uso di torture, scudi umani e altri abusi che potrebbero equivalere a crimini di guerra. È quanto rivela un nuovo report dell’Onu sulla guerra in Ucraina, pubblicato insieme a un aggiornamento delle violazioni dei diritti umani nel loro complesso, in un periodo di sei mesi che va fino a gennaio. Il report si basa su interviste a circa 400 prigionieri di guerra, metà dei quali ucraini rilasciati e l’altra metà russi tenuti prigionieri in Ucraina. Il team ha dichiarato di non aver avuto accesso ai prigionieri di guerra detenuti in Russia o nelle zone dell’Ucraina occupate dalla Russia, dove ha identificato 48 siti di internamento. La missione ha detto di aver comunque documentato circa 40 esecuzioni sommarie nel corso dei 13 mesi di guerra.

 “Siamo profondamente preoccupati per l’esecuzione sommaria, che abbiamo documentato, di 25 prigionieri di guerra russi e di persone che hanno ricevuto l’ordine di combattere dalle forze armate ucraine“, ha dichiarato Matilda Bogner, capo della missione di monitoraggio delle Nazioni Unite, durante una conferenza stampa a Kiev. “Siamo anche profondamente preoccupati per l’esecuzione sommaria di 15 prigionieri di guerra ucraini poco dopo la loro cattura da parte delle forze armate russe“, ha aggiunto Bogner, “il gruppo Wagner ha perpetrato 11 di queste esecuzioni“. Il rapporto ha anche documentato cinque casi in cui i prigionieri di guerra ucraini sono morti dopo essere stati torturati e quattro casi di morte per mancanza di cure mediche durante la reclusione.

Commissario diritti umani Kiev: “Vorremmo vedere prove”

Vorrei ascoltare i fatti e gli argomenti indiscutibili su cui si basano le conclusioni della missione in merito a possibili violazioni da parte ucraina. Sottolineo ancora una volta che l’Ucraina aderisce alle Convenzioni di Ginevra, al diritto internazionale ed è aperta alle organizzazioni internazionali”. Lo ha dichiarato il commissario per i diritti umani del parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, commentando le conclusioni della missione Onu di monitoraggio dei diritti umani in Ucraina. Conclusioni che “confermano la commissione da parte della Russia di crimini di guerra di massa sul territorio ucraino, violazione dei diritti umani e violazione di tutte le norme del diritto umanitario internazionale”, ha dichiarato su Telegram. “È la Russia che ha invaso criminalmente la nostra terra, uccide e rapisce cittadini ucraini e blocca l’accesso ai nostri prigionieri di guerra”, ha aggiunto.

5 persone uccise in attacco russo a Kostantynivka

Almeno 5 persone, tre donne e due uomini, sono morte in un attacco russo nella notte sulla cittadina di Kostantynivka, nella regione Ucraina di Donetsk. Lo riporta il Servizio d’emergenza ucraino, come riporta Ukrinform. Kostantynivka si trova a circa 20 chilometri a ovest della città di Bakhmut. Le donne uccise avevano tra i 57 e i 62 anni. 

Kiev, Meloni in Ue ha messo cose in chiaro per chi chiede stop armi

“Il presidente Meloni ha brillantemente messo le cose in chiaro per quegli europei che continuano a umiliare l’Europa chiedendo “di non aiutare l’Ucraina”. Lo scrive in un tweet il consigliere presidenziale ucraino Mikhaylo Podolyak. “Ogni richiesta del genere significa: noi, Europa, consentiamo l’invasione della Russia, gli omicidi di massa e la distruzione della legge. Questo è inaccettabile“, aggiunge Podolyak nel tweet. 

Gruppo Wagner deporta abitanti di Bakhmut

Il gruppo Wagner ha iniziato a deportare i residenti rimasti a Bakhmut verso le aree occupare della regione Ucraina di Lugansk. È quanto riporta il Centro di resistenza nazionale ucraino (Nrc). Lo riporta la Cnn. Secondo Serhiy Cherevaty, portavoce delle forze armate ucraine nell’est, si tratta soprattutto di anziani che, nonostante gli appelli e le offerte delle autorità locali, non hanno voluto lasciare la città assediata.

Pentagono: “Rischio conflitto globale se Cina arma Russia”

Gli Stati Uniti non hanno prove sulla fornitura di armi dalla Cina alla Russia, ma se questa dovesse avvenire “prolungherebbe il conflitto in Ucraina e certamente lo amplierebbe potenzialmente non solo nella regione ma a livello globale”. È quanto ha affermato ieri il segretario alla Difesa statunitense, Lloyd Austin, nell’audizione davanti alla sottocommissione Difesa della commissione Stanziamenti della Camera dei rappresentanti. 

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