La posizione del Papa emerito è stata poi archiviata, spiegano i pubblici ministeri bavaresi

Il Papa emerito Benedetto XVI, morto lo scorso 31 dicembre, è stato indagato dai pubblici ministeri di Monaco di Baviera nell’ambito di un procedimento sui presunti casi di abusi sessuali da parte di alcuni membri dell’arcidiocesi di Monaco, in qualità di complice. La sua posizione è stata successivamente archiviata, spiegano gli stessi pubblici ministeri. 

I prelati originariamente indagati

I pubblici ministeri hanno affermato che tre membri che all’epoca dei fatti appartenevano all’arcidiocesi di Monaco erano stati elencati come sospetti per un certo periodo durante le loro indagini, ha riferito la dpa. Questi erano Benedetto XVI, il cardinale Friedrich Wetter, suo successore a Monaco, dal 1982 al 2008 e Gerhard Gruber, ex vicario generale. 

Sospetti non sufficienti

I pubblici ministeri di Monaco hanno esaminato 45 casi di possibili illeciti da parte di funzionari ecclesiastici emersi da un rapporto su come l’arcidiocesi ha gestito i casi di abuso tra il 1945 e il 2019. La procura ha riferito che tutti i procedimenti sono stati archiviati nel tempo perché non sono emersi “sospetti sufficienti di azione criminale” da parte dei tre. Il Papa emerito Joseph Ratzinger, scomparso lo scorso 31 dicembre, era stato accusato per la sua gestione relativa a padre H., un prete accusato di abusi sessuali che aveva però continuato ad operare nell’arcidiocesi bavarese. 

Prosegue la causa civile

Prosegue intanto, sempre in Germania, la causa civile intentata contro Ratzinger da parte di una vittima dell’ex sacerdote Peter H, volta ad accertare possibili occultamenti degli abusi da parte del papa emerito. Il procedimento è stato però sospeso dopo la morte dell’ex Pontefice, in attesa dell’individuazione di un successore legale

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