Casa Bianca: "Cessate il fuoco ora sarebbe altra violazione Carta Onu"
“Speriamo che tutte le parti mantengano calma, razionalità e sobrietà, riprendano i colloqui di pace il prima possibile e spingano per un ritorno al binario della soluzione politica”. Così il ministro degli Esteri cinese Qin Gang in una conversazione telefonica con il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba. “La Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo per raggiungere un cessate il fuoco, porre fine alla guerra, mitigare la crisi e ripristinare la pace”, ha affermato.
Casa Bianca: “Cessate il fuoco ora sarebbe altra violazione Carta Onu”
Un cessate il fuoco “ora” sarebbe “un’altra violazione della Carta Onu”. Lo ha affermato il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con i giornalisti. Una “pace giusta e sostenibile”, ha aggiunto, deve prendere in considerazione la “prospettiva Ucraina”.
Anche alla luce dell’incidente nel Mar Nero, l’escalation con la Russia “non è inevitabile” ha sottolineato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, rilevando che i canali di comunicazione con Mosca “rimangono aperti” e che gli Stati Uniti “non cercano” un conflitto con la Russia.
Polonia consegnerà 4 Mig-29 nei prossimi giorni
“Nei prossimi giorni consegneremo 4 aerei MiG-29 all’Ucraina”. Lo ha affermato il presidente polacco, Andrzej Duda. Altri caccia Mig sono in preparazione per il trasferimento, ha aggiunto Duda. La Polonia, che ha in programma di inviare una dozzina di caccia Mig-29, è il primo Paese della Nato a soddisfare le richieste dell’Ucraina di fornitura di jet da guerra.
Quella della Polonia sulla fornitura di caccia Mig-29 a Kiev è una “decisione sovrana” che gli Stati Uniti “rispettano”. Le parole del portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby. Tuttavia, ha aggiunto, la decisione di Varsavia “non cambia le nostre valutazioni rispetto agli F-16“, che “ora non sono sul tavolo“, e la “nostra decisione sovrana non cambia”.
Inchiesta Onu, attacchi russi contro civili sono crimini di guerra
Gli attacchi russi contro i civili in Ucraina, comprese le torture e le uccisioni sistematiche nelle regioni occupate, equivalgono a crimini di guerra. È quanto afferma un’inchiesta commissionata e sostenuta dalle Nazioni Unite. Il report definisce i ripetuti attacchi alle infrastrutture ucraine dall’autunno e l’uso “sistematico e diffuso” della tortura anche come potenziali crimini contro l’umanità. La Russia non ha risposto agli appelli dell’inchiesta per ottenere informazioni.
Gli autori del rapporto hanno rilevato anche un “piccolo numero” di apparenti violazioni da parte delle forze ucraine. La maggior parte degli abusi evidenziati dall’indagine erano già noti ma il report potrebbe contribuire agli sforzi per aumentare la responsabilità per i crimini commessi dai russi durante la guerra, sia da parte della Corte penale internazionale, sia da parte di alcuni singoli Paesi.
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