Scossa di magnitudo 7.9 al confine tra i due Paesi, si scava tra le macerie

Dramma in Turchia e Siria dove tre scosse di terremoto (la più grave di magnitudo 7.8) hanno ucciso migliaia di persone, provocando il ferimento di altrettante persone: il bilancio continua ad aggravarsi di ora in ora e ora c’è grande paura per gli sfollati che passeranno le notti al freddo. Al momento si parla di oltre 3400 morti.

Una terza violenta scossa di terremoto di magnitudo 6 ha colpito la Turchia nel primo pomeriggio: individuato l’epicentro a 10 chilometri di profondità. In precedenza un’altra scossa si era verificata alle 12.24 ora locale (le 11.24 in Italia). La magnitudo provvisoria era stata di 7.5. La zona era la stessa interessata dal sisma nella notte. Il terremoto avvenuto a una profondità di 28km

La prima forte scossa di terremoto di magnitudo 7.9 aveva colpito il sud-est della Turchia e la Siria questa mattina. Si è aggravato a oltre 3000 morti il bilancio complessivo fra Turchia e Siria del potente terremoto che ha colpito l’area. Di questi, 1651 decessi sono stati segnalati in Turchia. I soccorritori continuano a scavare sotto le macerie ed è atteso che il bilancio si aggravi- ulteriormente.  Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato 7 giorni di lutto nazionale;:”La nostra bandiera sarà issata a mezz’asta fino a domenica 12 febbraio in tutte le nostre rappresentanze nazionali e all’estero”, ha detto il leader.

Il sisma, avvertito fino al Cairo, ha avuto come epicentro la città di Gaziantep, a circa 90 chilometri dal confine siriano. L’area ospita milioni di rifugiati siriani fuggiti dalla guerra civile nel loro paese. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan su Twitter ha dichiarato che “squadre di ricerca e soccorso sono state inviate immediatamente” nelle aree colpite dal terremoto. “Speriamo di superare insieme questo disastro il prima possibile e con un danno minimo”, ha aggiunto. 

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha assunto il comando dell’Afad, la protezione civile turca, per coordinare i soccorsi sul terremoto che ha colpito il Paese. Il presidente turco si è recato personalmente presso la sede del centro di coordinamento per constatare la situazione. “Oltre alla NATO e all’UE, abbiamo ricevuto offerte di aiuto da 45 paesi” ha annunciato in conferenza stampa. Come riferito dal leader di Istanbul si tratta “del più grande disastro dopo il terremoto di Erzincan del 1939 che abbiamo vissuto nel secolo scorso”.

Le scuole rimarranno chiuse almeno per una settimana nelle zone della Turchia colpite dal sisma come riferito dal ministro dell’Istruzione, Mahmut Ozer. “In base alla situazione faremo la nostra valutazione e decideremo se estendere la chiusura o meno”, ha aggiunto. In Turchia tutte le manifestazioni sportive sono state sospese fino a nuovo avviso. Lo ha scritto su Twitter il ministro dello Sport turco, Mehmet Kasapoglu.

Tajani: “Non risultano italiani in Siria e Turchia”

“Non ci risultano italiani in Siria e neanche in Iraq”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, alla cerimonia di consegna della motovedetta Ue alla guardia costiera libica ad Adria. “Comunque siamo in contatto anche con la nostra ambasciata a Beirut che era responsabile per la Siria. Ho parlato oggi con il Nunzio apostolico in Siria. La situazione è drammatica anche lì. Non sappiamo siamo sono migliaia di morti, oltre 2000, si va verso i 3000”, ha aggiunto.

“Stiamo cercando tutti gli italiani che ci risultano essere presenti nell’area colpita dal terremoto erano 21 nell’area dove ci sono stati i danni maggiori, c’erano in tutto 168 di italiani. Stiamo contattando tutti” ha precisato Tajani.”Quelli che siamo riusciti a rintracciare sono tutti in ottime condizioni. Stiamo facendo gli ultimi gli controlli e le ultime ricerche per vedere. C’è anche un problema di collegamenti perché le linee telefoniche sono saltate, si tratta di una regione ai confini con la Siria. Quindi speriamo di avere notizie positive da parte di tutti. Fino adesso abbiamo avuto solo notizie positive”, ha aggiunto. 

Meloni segue sviluppi, vicinanza a Turchia e Siria 

“Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni segue costantemente, aggiornata dal Dipartimento della Protezione Civile, gli sviluppi del devastante terremoto che ha colpito la Turchia, al confine con la Siria. Esprime vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite. La Protezione Civile italiana ha già fornito la propria disponibilità per contribuire al primo soccorso”. È quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi.

Mattarella a Erdogan: “Italia vicina a dolore popolo amico turco”

“Ho appreso con profonda tristezza e seguo con attenzione le notizie sul sisma che ha così gravemente colpito la zona sud orientale della Turchia, causando numerosissime vittime e feriti”. Lo ha dichiarato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al presidente turco Recep Tayyip Erdogan. “In questo momento di lutto l’Italia è vicina, con sentimenti di partecipe solidarietà, al dolore dell’amico popolo turco. Il nostro pensiero va alle famiglie di quanti hanno perso la vita, ai feriti – cui auguriamo un pronto ristabilimento – e alle squadre di soccorso”, ha aggiunto, “in spirito di vicinanza, La prego di accogliere, signor presidente, le espressioni del più sincero cordoglio della Repubblica italiana e mio personale”.

Curcio: “Pronti a fornire team specialisti in Turchia”

“Stiamo lavorando per fornire la disponibilità dei nostri team con il Corpo nazionale del Vigili del fuoco ad intervenire. Abbiamo, attivati dal meccanismo europeo, dato la nostra disponibilità. Attendiamo di verificare se queste squadre vengono accettate”. Così Fabrizio Curcio, Capo dipartimento della Protezione civile pochi minuti su Rai Radio1 all’interno dello Speciale Gr1 dedicato al terremoto in Turchia e Siria. “Il meccanismo funziona così – ha spiegato Curcio -: c’è il paese che richiede, in questo caso la Turchia. Altri paesi che offrono, tra cui l’Italia. E poi la Turchia deciderà, in funzione della vicinanza e di altri parametri, chi accettare”. “I team sono variabili – ha concluso il Capo della Protezione civile – si cerca di caratterizzarli in base alle richieste e ai luoghi. È personale molto specializzato sulla ricerca e soccorso”.

Usgs: “Morti potrebbero essere 10mila” 

Il bilancio delle vittime del potente terremoto che ha colpito la Turchia meridionale potrebbe raggiungere le 10mila persone. Lo ha affermato lUnited States Geological Survey (USGS). Lo riporta la Cnn. Secondo le stime, esiste una probabilità del 47% che le vittime siano tra le mille e le diecimila e una probabilità del 20% che il bilancio finale dei deceduti sia fra le diecimila e le centomila. “Il disastro è probabilmente diffuso – ha affermato l’Usgs nel rapporto -, la popolazione in questa regione risiede in strutture estremamente vulnerabili alle scosse sismiche, sebbene esistano alcune strutture resistenti”.

Usa: “Preoccupati per sisma, pronti a fornire assistenza”

Gli Stati Uniti sono “profondamente preoccupati per il terremoto distruttivo” che ha colpito la Turchia e la Siria. Lo ha detto in un tweet il consigliere per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. “Mi sono messo in contatto con i funzionari turchi per comunicare che siamo pronti a fornire tutta l’assistenza necessaria – ha aggiunto – Continueremo a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con la Turchia”. 

Il presidente Biden ha incaricato l’Usaid di valutare le opzioni di risposta degli Stati Uniti per aiutare le persone più colpite. Washington continuerà a monitorare da vicino la situazione in coordinamento con il governo di Istanbul.

Zelensky: “Vicini a Turchia, pronti a fornire assistenza”

“Esprimo le mie condoglianze alla popolazione della Turchia e alle famiglie di coloro che hanno perso la vita nel terremoto della notte. Auguro una pronta guarigione a tutti i feriti. Siamo con il popolo turco in questo momento difficile. Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria per superare le conseguenze del disastro”. Lo ha scritto su twitter il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Papa: “Dolore e preghiere”

“Papa Francesco si dice profondamente rattristato” per “l’enorme perdita di vite umane” a causa del sisma che ha colpito la zona di Kahramanmaras, tra Turchia e Siria. Il Papa assicura la “sua vicinanza spirituale a tutte le persone colpite” e affida “coloro che sono morti all’amorevole misericordia dell’Onnipotente”, porgendo le condoglianze “a coloro che ne piangono la perdita”. È quanto si legge in un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, indirizzato al nunzio in Turchia, monsignor Marek Solczynski. Il Papa prega inoltre perché il personale di emergenza “sia sostenuto dai doni divini della forza d’animo e della perseveranza nella cura dei feriti e negli sforzi di soccorso in corso”. Il Pontefice ha inviato poi un altro telegramma, sempre a firma del cardinale Parolin, il Pontefice si dice “profondamente rattristato” per i morti nel sisma che ha colpito la zona nord-occidentale della Siria. Offre “accorate preghiere per le anime dei defunti e per tutti coloro che li piangono” e affida “le persone colpite da questa catastrofe alla provvidenza dell’Onnipotente”. Il Papa rinnova le sue preghiere per il personale di emergenza, coinvolto nei soccorsi attivi in queste ore e, “come rinnovato segno della sua solidarietà spirituale”, invoca sul popolo siriano “da tempo sofferente”, la “benedizione divina della forza e della pace”.

Telegramma Scholz a Erdogan: “Pronti a fornire aiuti”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha inviato un telegramma di cordoglio al presidente turco Recep Taqyyip Erdogan dopo il devastante terremoto che ha colpito Turchia e Siria. “È con grande sgomento che ho appreso dei numerosi morti e feriti causati dai terremoti nella regione di Gaziantep. – recita il testo del telegramma inviato da Scholz – A nome del governo federale e del popolo tedesco, vorrei esprimere il mio più sentito cordoglio. Il nostro pensiero va ai feriti, ai quali auguriamo una pronta e completa guarigione, e alle persone care che hanno perso così inaspettatamente familiari”. “La Germania – ha scritto ancora Scholz – è pronta a fornire aiuto e assistenza per far fronte a questo disastro”.

Borrell: “Ue pronta a dare una mano a Turchia e Siria”

“Un devastante terremoto ha scosso la Turchia e la Siria, causando la morte di centinaia di persone e il ferimento di molte altre. I nostri pensieri sono con il popolo di Turchia e Siria. L’Ue è pronta ad aiutare”. Lo scrive su twitter Josep Borrell, Alto rappresentante Ue per la politica estera. 

Sono state mobilitate ulteriori squadre di soccorso dai paesi Ue per fornire assistenza alla Turchia e alla Siria colpite dal terremoto. Le squadre di Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Francia e Grecia si aggiungono alle squadre olandesi e rumene già in viaggio.

In una risposta immediata al terremoto in Turchia e Siria, l’Unione europea ha mobilitato squadre di ricerca e soccorso per la Turchia a seguito della sua richiesta di attivare il meccanismo di protezione civile dell’Ue. Dieci squadre di ricerca e salvataggio urbane sono state rapidamente mobilitate da Bulgaria, Croazia, Cechia, Francia, Grecia, Paesi Bassi, Polonia e Romania per supportare i primi soccorritori sul campo. Anche l’Italia e l’Ungheria hanno offerto le loro squadre di soccorso alla Turchia.

Stoltenberg: “Nato mobilitata per sostegno a Turchia”

 “Piena solidarietà al nostro alleato all’indomani di questo terribile terremoto. Sono in contatto con il presidente Erdogan e con il ministro degli Esteri, Cavusoglu, gli alleati della Nato stanno ora mobilitando il loro sostegno”. Lo ha scritto su twitter il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in merito al sisma che ha colpito la Turchia. 

Putin: “Pronti a fornire assistenza”

Il presidente russo Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze al suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan in relazione alle conseguenze del terremoto in Turchia. Lo riportano le agenzie russe. “Vi prego di accettare le mie più sentite condoglianze per le numerose vittime e le distruzioni su larga scala causate da un potente terremoto nel vostro Paese. Vi prego di trasmettere le parole di sincero cordoglio e sostegno alle famiglie e agli amici delle vittime, così come gli auguri di un rapido recupero a tutte le persone colpite a seguito del disastro dilagante. Siamo pronti a fornire l’assistenza necessaria”, ha detto Putin in un telegramma pubblicato sul sito web del Cremlino.

Il ministro della Difesa russo, Sergey Shoigu, ha parlato telefonicamente con il suo omologo turco, Hulusi Akar, e gli ha offerto assistenza attraverso il dipartimento militare in seguito al terremoto, compresi aiuti medici alle vittime. Lo riferisce il ministero della Difesa russo e lo riporta l’agenzia di stampa russa Ria Novosti.

Putin sente Assad: Siria accetta assistenza Russia

Il presidente russo Vladimir Putin ha telefonato all’omologo siriano Bashar al-Assad dopo il disastroso terremoto che ha colpito Turchia e Siria. Assad – spiega il Cremlino – ha accettato “con gratitudine” l’offerta di assistenza da parte della Russia. Le prime squadre di soccorritori – viene spiegato – partiranno già nelle prossime ore.

Anche Israele fornirà aiuti alla Siria

Israele, oltre alla Turchia, aiuterà anche la Siria dopo il violento terremoto che ha colpito i due Paesi. Lo ha reso noto il premier Benjamin Netanyahu. “Abbiamo ricevuto una richiesta attraverso canali diplomatici per assistere la Siria e ho dato ordine che ciò avvenga”, le sue parole. Lo riporta il Times of Israel.

Macron: “Immagini terribili da Turchia e Siria, pronti ad aiutare” 

“Immagini terribili ci giungono dalla Turchia e dalla Siria dopo un terremoto senza precedenti. La Francia è pronta a fornire aiuti di emergenza alle popolazioni in loco. I nostri pensieri sono con le famiglie in lutto”. Lo ha scritto su Twitter il presidente francese, Emmanuel Macron. 

Scholz: “Siamo sgomenti, Germania invierà aiuti”

“Seguiamo con sgomento la notizia del terremoto nella regione di confine turco-siriana. Il bilancio delle vittime continua a salire. La Germania ovviamente invierà aiuti”. Lo ha scritto su Twitter il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Spagna mobilita truppe e droni Unità militare di emergenza 

Il governo spagnolo “esprime il proprio cordoglio per le vittime dei terremoti che hanno colpito questa mattina presto Turchia, Siria, Libano e Iraq”. La Spagna “ha immediatamente mobilitato truppe e droni dell’Unità militare di emergenza, che si stanno recando all’aeroporto di Malatya, dove le autorità turche hanno allestito il centro di aiuti internazionali”, riferisce il ministero degli Esteri spagnolo in una nota, sottolineando che il Paese iberico “sta preparando ulteriori aiuti che i Paesi colpiti e le loro popolazioni potrebbero richiedere”. Il ministero degli Esteri ha riferito che le ambasciate spagnole nella zona stanno monitorando la situazione e verificando le registrazioni dei viaggiatori, ma al momento non hanno ricevuto chiamate da cittadini spagnoli ai numeri di emergenza. 

Primo ministro greco chiama Erdogan

 Il primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’indomani del devastante terremoto che ha ucciso più di 2.000 persone in Turchia e Siria.Mitsotakis, rende noto il governo di Atene come riportano i media greci, ha espresso il suo dolore e ha condiviso con Erdogan le condoglianze del governo e del popolo greco per la tragica perdita di vite umane.Mitsotakis ha ribadito la disponibilità della Grecia a contribuire immediatamente ancora di più ai soccorsi, fornendo ulteriore assistenza in aggiunta alla missione di salvataggio greca che è già stata inviata.Erdogan ha ringraziato il primo ministro greco per la sua solidarietà e l’assistenza immediata. 

Vicepresidente Cei: “Chiesa subito disponibile”

Non possiamo non sentirci subito chiamati subito alla solidarietà e alla condivisione. Ancora una volta, come sempre, la Chiesa italiana si rende subito disponibile in maniera concreta mettendo a disposizione una somma di denaro. Sono convinto che saranno messe a disposizione altre raccolte. Anche io nella mia Diocesi durante tutta la Quaresima cercherò di raccogliere denaro e tutto ciò di cui i cittadini di Turchia e Siria avranno bisogno”. Così il vicepresidente della Cei per l’area Sud e vescovo di Cassano all’Jonio (Cs), Mons. Francesco Savino, a LaPresse in merito al terremoto che ha sconvolto la Turchia e Siria. 

Distrutto castello turco di Gaziantep

Il forte terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria ha provocato la distruzione del castello di Gaziantep. La roccaforte, eretta dall’impero ittita come punto di osservazione, era stata ricostruita dall’impero romano nel II-III secolo dopo Cristo.

Siria danneggiata fortezza crociati Marqab

 Il forte sisma ha causato alcuni danni al Marqab, fortezza dei crociati che si trova in Siria a Baniyas, su una collina che domina il Mediterraneo. Lo riferisce la Direzione generale siriana delle Antichità e dei Musei, spiegando che parte di una torre e alcune pareti sono crollate. In Turchia il sisma ha distrutto il castello di Gaziantep, il simbolo più famoso della città: arti delle mura e delle torri di guardia della fortezza sono state rase al suolo e altre parti sono state pesantemente danneggiate, come mostrano le immagini; il castello di Gaziantep fu inizialmente utilizzato come torre di guardia e poi ampliato in epoca romana, fu sottoposto a numerosi lavori di ristrutturazione, l’ultimo dei quali all’inizio degli anni 2000. 

Iran offre assistenza a Siria e Turchia

L’Iran ha porto le condoglianze a Siria e Turchia per il devastante terremoto che ha colpito i due Paesi. Teheran si è detta pronta a fornire assistenza e aiuti umanitari. Lo riporta l’agenzia turca Anadolu. 

Msf in azione nelle aree colpite in Siria 

Dopo il forte sisma che ha colpito il sud-est della Turchia e il nord-ovest della Siria, Medici Senza Frontiere (MSF) ha ricevuto molti feriti nelle strutture in cui opera nella Siria nord-occidentale. Molte anche le persone giunte in ospedale già morte. A Idlib, dalle prime ore del mattino, i team di MSF stanno curando i feriti in alcuni ospedali supportati e donando kit medici di emergenza ad altre strutture della zona. MSF resta in stretto contatto con le autorità per capire come supportare entrambi i paesi e le popolazioni colpite dal terremoto. 

Unicef: “È disastro, pronti ad aiutare operazioni emergenza” 

“Come Unicef esprimiamo le nostre più sentite condoglianze alle famiglie che hanno perso i propri cari nel devastante terremoto che ha colpito oltre 10 provincie nelle regioni sudorientali della Turchia e il nord della Siria, e auguriamo una veloce ripresa ai feriti. L’Unicef è pronto a supportare le operazioni di emergenza dei partner che dovessero rendersi necessarie. Secondo le notizie che ci giungono dal campo, la situazione è disastrosa. Siamo vicini ai bambini e alle famiglie colpite da questa tragedia”. Lo afferma Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia. Adele Khodr, rappresentante Unicef in Medioriente e Nord Africa ha sottolineato in un tweet: “Il terremoto ha colpito in un momento in cui migliaia di bambini e famiglie sono già vulnerabili a causa del freddo inverno, condizioni economiche di difficoltà e mancanza di elettricità”.

Testimone italiana in Turchia: “Qui è un incubo”

“È un incubo, siamo stati svegliati dal tremore del letto e dagli allarmi. Le scosse di assestamento qui però non si fermano, fino all’ultima delle 13.24 ora turca. Ora la Polizia ci ha invitato e preparare una borsa e a uscire di casa”. Lo dice a LaPresse Nicoletta Battaglia, una donna italiana che si trova a Konya, a circa 300 km dalla zona di Kahramanmaras, epicentro del terremoto che ha già fatto oltre 1.500 vittime fra Turchia e Siria.”Le scosse principali si son percepite molto bene, soprattutto ai piani alti e nelle ultime ore la preoccupazione è salita soprattutto dopo la forte scossa del pomeriggio. Siamo veramente tanto spaventati e preoccupati”, ha spiegato. “Ognuno di noi ha amici nelle zone colpite. Alcuni li abbiamo sentiti e stanno bene. Fortunatamente le comunicazioni non sembrano essere interrotte”, ha concluso.

Montella: “Paura e preoccupazione, ma stiamo bene”

“C’è stata paura e preoccupazione, ma per fortuna a casa stanno bene. I giocatori, ovviamente, sono molto preoccupati e aspettano di ricongiungersi ai loro cari”. Lo ha detto a LaPresse, Vincenzo Montella, attuale allenatore dell’Adana Demirsport. La zona di Adana è vicina all’epicentro del devastante terremoto che ha colpito la Turchia. “In questo momento siamo a Istanbul (contro l’Umraniyespor), perché dobbiamo giocare una partita ma, ovviamente, siamo in contatto e ci sono dei problemi organizzativi. Stiamo cercando di capire la situazione”, ha spiegato ancora Montella. “Abbiamo sentito le persone a casa. C’è stata paura ma, fortunatamente, stanno tutti bene. I giocatori, come detto, sono ovviamente preoccupati e attendono di tornare dalle famiglie”, ha aggiunto.

Padre Monge: “Chiese e moschee ridotte in macerie”

“Chiese, moschee, diverse di un certo valore storico, sono ridotte in macerie. Dopo le tragiche immagini della cattedrale latina di Iskenderun, ecco quelle della chiesa greco-ortodossa di Antakya, che ha perso completamente la facciata, oltre ad essere inagibile #terremototurchia”. Così, su Twitter, Claudio Monge, frate domenicano responsabile in Turchia del Centro domenicano per il dialogo interreligioso e culturale, postando una foto dell’edificio crollato .

La Cei stanzia 500mila euro per popolazioni colpite

La Conferenza Episcopale Italiana ha deciso lo stanziamento di 500mila euro dai fondi otto per mille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica, come prima forma di aiuto alle vittime del violento terremoto che ha devastato la Turchia e la Siria. Lo rende noto la Cei precisando che “lo stanziamento aiuterà a far fronte alle prime necessità. Caritas Italiana, impegnata da anni nei due Paesi, è in costante contatto con le Caritas locali e la rete internazionale per offrire aiuto e sostegno. Il direttore, don Marco Pagniello, fa appello a ‘un’attenzione solidale da parte di tutti verso aree del mondo già segnate da conflitti dimenticati e da povertà estrema’.

Zuppi: “Profondo cordoglio da Chiesa italiana” 

“A nome della Chiesa che è in Italia esprimo profondo cordoglio e vicinanza alla popolazione provata da questo tragico evento, assicurando preghiere per le vittime, i loro familiari e i feriti. Mentre ci stringiamo a quanti sono stati colpiti da questa calamità, auspichiamo che la macchina della solidarietà internazionale si metta subito in moto per garantire una rapida ricostruzione”. Così il Cardinale Matteo Zuppi, Presidente della CEI e Arcivescovo di Bologna in una nota in merito al sisma che ha colpito la Turchia e la Siria, con oltre mille morti. 

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