È quanto emerge da un rapporto della ong Iran Human Rights secondo cui sono state uccise almeno 481 persone dalle forze di sicurezza

Almeno 481 persone, tra cui 64 bambini e 35 donne, sono state uccise dalle forze di sicurezza iraniane durante le proteste e almeno 109 manifestanti sono attualmente a rischio di esecuzione, accuse o condanne di pena di morte. È quanto emerge da un rapporto della ong Iran Human Rights

Nella giornata di ieri, il calciatore iraniano Amir Nasr Azadani è stato condannato a 26 anni di carcere. L’uomo era stato arrestato lo scorso novembre per aver preso parte alle proteste nella città di Isfahan dove, secondo la magistratura di Teheran, erano rimasti uccisi tre membri delle forze dell’ordine. Nell’ambito dello stesso procedimento tre persone sono state condannate a morte tra cui Saleh Mirhashmi, un campione di karate. 

Anche Papa Francesco, in un passaggio del suo discorso al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, ha detto no alla pena di morte comminata “in questi giorni in Iran, in seguito alle recenti manifestazioni, che chiedono maggiore rispetto per la dignità delle donne”. Per Francesco è inoltre “inaccettabile che parte della popolazione possa essere esclusa dall’educazione, come sta accadendo alle donne afgane”.

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