L'ex ministra della Giustizia a margine della lezione alla New York University: "Autorità locali saranno in grado di condurre le indagini"

L’ex ministra della Giustizia dal 2011 al 2013, Paola Severino,ritiene che procedere contro presunti crimini di guerra e contro l’umanità commessi dalle truppe russe in Ucraina sarà possibile se le prove vengono raccolte con attenzione.
Parlando a LaPresse a margine della sua lezione agli studenti della New York University, la ex Guardasigilli del governo di Mario Monti, spiega che il fatto che al procuratore della Corte penale internazionale sia stato chiesto di raccogliere prove per questi presunti reati è “molto importante”: è un segnale dell’esistenza di elementi che possono indicare la presenza di crimini di guerra.
 
 

 
Severino ha ricordato il caso di Erich Priebke, l’ex ufficiale nazista condannato all’ergastolo in Italia negli anni ’90 per fatti commessi durante la Seconda Guerra Mondiale, un caso che ha dimostrato che i crimini di guerra e contro l’umanità non si prescrivono. La professoressa ha spiegato che, in quel caso, avvenuto 50 anni dopo la tragedia, gli interrogatori dei testimoni hanno fatto sembrare che tali atrocità fossero successe il giorno prima. “La memoria rimane viva quando si commettono crimini di guerra“, spiega Severino. “Penso che sarebbe lo stesso – ha concluso – per la guerra in Ucraina“.

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