Secondo Antonio Villafranca, direttore della ricerca dell'istituto, Carlo III non interverrà più su temi politici come in passato

Con la morte della regina Elisabetta “ci sarà un’indebolimento della monarchia britannica, perchè Elisabetta era più grande della monarchia stessa”, ma “non c’è alcun sentore riguardo al fatto che si determini uno stravolgimento per cui ci sarà la sua caduta”. Lo ha detto a LaPresse il direttore della ricerca dell’Ispi, Antonio Villafranca, parlando del futuro della Corona britannica dopo la scomparsa della regina. 

Su come si comporterà il prossimo sovrano, re Carlo III, una volta salito al trono, l’esperto ha detto: “Carlo negli ultimi anni ha avuto un ruolo di ‘influencer’ importante sui temi ambientali a lui cari, ma questo perché non era re”, ma ora da monarca “non può intervenire assolutamente su temi di politica interna e di politica estera che riguardano il Regno Unito. È un equilibrio delicatissimo, e non potrà spingersi più in là”. Ha sottolineato: “Non è prassi che il re prenda posizioni su temi politici”, ricordando che la regina Elisabetta è stata silente addirittura sul referendum per l’indipendenza scozzese. Ora Carlo “ha un altro ruolo e credo che manterrà una linea di continuità con Elisabetta, se non lo farà avrà problemi”, ha rimarcato Villafranca.

Ma un cambiamento di strada si potrebbe vedere, secondo Villafranca, nel Commonwealth. “La regina Elisabetta è stata un elemento di coesione enorme, e molti reami del Commonwealth non sono diventati repubbliche proprio per rispetto alla sovrana”, ma ora è diverso, e “già 6 reami hanno annunciato che vogliono la repubblica e non più il re britannico come capo di Stato”. Nei grandi Paesi, invece, come Australia, Nuova Zelanda e Canada, la situazione è stabile, anche se non è escluso che qualcosa si potrebbe muovere, ha spiegato l’esperto. Queste modifiche istituzionali sono indipendenti dal Regno Unito, è qualcosa che attiene ai singoli Paesi e Carlo, al di la del soft power, non ha possibilità di intervenire, ha sottolineato Villafranca, ricordando che Elisabetta è stata un elemento di coesione anche all’interno del Regno Unito, rispettata anche da chi non è monarchico e dagli indipendentisti di Scozia e Irlanda del Nord.

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