Licenziati i 106 dipendenti in Svizzera. A dirlo a Srf è la direttrice dell'Economia del cantone di Zugo, Silvia Thalmann-Gut

Cala il sipario sul Nord Stream 2, il gasdotto da oltre 1.200 chilometri che collega la Russia alla Germania passando nei fondali del Mar Baltico e tagliando fuori l’Ucraina. Un progetto già controverso finito in un altro fondale, quello della guerra. La società Nord Stream 2, con sede a Zugo (Svizzera) che realizza il gasdotto, è fallita. L’azienda ha dovuto depositare il suo bilancio, in pratica dichiarare fallimento, dopo aver licenziato i 106 dipendenti in Svizzera. A renderlo noto a Srf è stata la direttrice dell’Economia del cantone di Zugo, Silvia Thalmann-Gut. A pesare sulle sorti della società è l’interruzione del progetto del gasdotto, tra le sanzioni annunciate dal cancelliere tedesco Olaf Scholz nei confronti della Russia la scorsa settimana.
Già ieri sera, il consigliere federale Guy Parmelin aveva affermato alla RTS che tutto il personale di Nord Stream 2 a Zugo era stato licenziato. Il gasdotto sottomarino finito indirettamente sotto le ‘scosse’ del conflitto Russo Ucraino è stato completato ma non è ancora operativo. Nord Stream 2 AG, società registrata in Svizzera, ha terminato l’anno scorso il progetto da 11 miliardi di dollari per raddoppiare la capacità di fornitura di gas dalla Russia alla Germania e che Berlino Le società anonime Nord Stream e Nord Stream 2 sono detenute in maggioranza dal gigante russo dell’energia Gazprom. Da qui l’effetto domino e l’imbarazzo per la relazione commerciale, legato alla invasione della Ucraina in questi giorni da parte del presidente russo Vladimir Putin e inserito nello scenario dell’entrata in vigore delle sanzioni adottate contro chi farà business con l’azienda stessa o sue controllate.

Una settimana fa, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha sospeso il processo di certificazione del gasdotto Nord Stream 2 dopo che la Russia ha riconosciuto le autoproclamate Repubbliche popolari di Dontesk e Luhansk nel Donbass. Il gasdotto sottomarino porta direttamente il gas russo all’Europa attraverso la Germania ed è completo ma non ancora operativo.

COS’È NORD STREAM 2 – Gasdotto sottomarino per il trasporto di gas naturale, lungo 1.230 chilometri, passa sotto il Mar Baltico e va dalla Russia alla costa baltica della Germania. Dovrebbe raddoppiare la capacità del Nord Stream 1 a 110 miliardi di metri cubi di gas all’anno, il tracciato del gasdotto aggira Ucraina e Polonia, che perdono il ricavato dalle tasse di transito. Kiev e Varsavia si oppongono al progetto non solo per un fattore economico, ma anche perché ritengono che aumenti la leva della Russia sull’Europa. Il gasdotto è già stato riempito di gas ma non sta ancora operando in attesa di approvazione da parte degli enti regolatori della Germania e della Commissione Ue.

PERCHÉ LA RUSSIA VUOLE NORD STREAM 2 – Il produttore di Stato russo Gazprom sostiene che con il nuovo gasdotto riuscirà a soddisfare il crescente bisogno dell’Europa di gas naturale e che questo sarà complementare ai gasdotti esistenti che passano attraverso Bielorussia e Ucraina. L’Europa importa la maggior parte del suo gas e dalla Russia ne riceve circa il 40%. Nord Stream 2 offrirebbe un’alternativa alle infrastrutture più vecchie dell’Ucraina, costi più bassi risparmiando sulle tasse di transito pagate a Ucraina e Polonia e consentirebbe di evitare ulteriori dispute e crisi fra Russia e Ucraina su prezzi e pagamenti.

LA SOSPENSIONE DEL NORD STREAM 2 LASCERÀ AL FREDDO GLI EUROPEI QUEST’INVERNO? – No. Anche prima della mossa di Scholz, le autorità di regolamentazione avevano chiarito che il processo di approvazione non poteva essere completato nella prima metà dell’anno. Ciò significa che il gasdotto non avrebbe contribuito a soddisfare il fabbisogno di riscaldamento ed elettricità quest’inverno mentre il continente si trova ad affrontare una carenza di gas. Il presidente russo Vladimir Putin ha affermato che la carenza sottolinea la necessità di approvare rapidamente il Nord Stream 2, aumentando le preoccupazioni sull’uso del gas da parte della Russia come arma politica per avere influenza sull’Europa.

PERCHÉ BIDEN È CONTRARIO? – Gli Stati Uniti, l’Ucraina e alcuni membri europei della Nato come la Polonia si sono opposti al progetto anche durante l’amministrazione Trump: ritengono che dia a Mosca la possibilità di usare il gas come arma geopolitica e di fatto possa trasformare la Germania in un ‘prigioniero della Russia’. Biden ha accordato un’esenzione alle sanzioni contro l’operatore del gasdotto quando era stato quasi completato, in cambio di un accordo di Berlino per agire contro la Russia nel caso in cui avesse usato il gas come arma o avesse attaccato l’Ucraina. Ma gli Usa continuano ad avversare l’attivazione del Nord Stream 2.

LA RUSSIA HA LE UNICHE LEVE DI COMANDO SUL GAS? – Si tratta di una semplificazione eccessiva. È vero che l’Europa ha bisogno del gas russo, ma è anche vero che Gazprom ha bisogno del mercato europeo per le vendite che sostengono i bilanci del governo russo. Negli ultimi anni l’Unione europea è stata in grado di costringere Gazprom ad attenersi a molte delle sue regole anti-monopolio. Si tratta di un’interdipendenza ed è per questo che molti pensano che la Russia non taglierà il gas all’Europa anche se dovesse esserci un’escalation con l’Ucraina; e le stesse autorità russe hanno sottolineato che non hanno intenzione di farlo.

CRISI DEL GAS IN EUROPA, NORD STREAM 2 PUÒ AIUTARE? – Non immediatamente e non in modo diretto. Dal momento che la gigantesca opera è stata completata nel settembre del 2021 ma non ha ancora ricevuto il via libera all’attivazione, il gasdotto non può aiutare nella gestione delle necessità di riscaldamento ed elettricità di quest’inverno, mentre il Vecchio continente affronta importanti carenze di gas. Gazprom potrebbe, se scegliesse di farlo, inviare più gas attraverso i gasdotti già attivi. L’attuale crisi energetica continua però ad aumentare i timori relativi alla Russia e al gas: il presidente russo Vladimir Putin in modo strumentale ha più volte insistito su come la carenza di gas evidenzi la necessità di una rapida approvazione del Nord Stream 2

 

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