Oltre 380 persone trasferite in rifugi locali. Il centro demolito con escavatori e camion

Circa cento membri della polizia, della guardia nazionale e dell’esercito hanno sfrattato 381 migranti, principalmente centroamericani e messicani, da un campo improvvisato in cui si trovavano da quasi un anno a Tijuana, al valico di frontiera degli Stati Uniti. Le tende dei migranti intorno al valico di El Chaparral sono state demolite con l’aiuto di escavatori e camion, mentre gli abitanti caricavano i loro pochi averi in borse e valigie per essere trasferiti in tre rifugi locali. Il campo “El Chaparral” ha iniziato a formarsi alla fine di gennaio dello scorso anno, con l’inizio dell’amministrazione Biden, dopo che le autorità statunitensi hanno iniziato a limitare il flusso di persone in conformità con le politiche che costringono i migranti ad aspettare in Messico le udienze del tribunale sull’immigrazione, oltre che per le misure restrittive imposte dalla pandemia. Il campo era diventato un problema molto serio per le autorità di entrambi i Paesi, perché stava influenzando il traffico attraverso uno dei tre attraversamenti pedonali verso la città statunitense di San Diego. L’anno scorso la Commissione nazionale messicana per i diritti umani ha esortato le autorità messicane a garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti e a offrire loro protezione.

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