Lo studente però rimane ancora sotto processo. Draghi: "Grande soddisfazione"

Il tribunale di Mansura, in Egitto, ha firmato l’ordine di scarcerazione di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna accusato di avere diffuso false informazioni attraverso articoli giornalistici. Zaki però si apprende non è stato assolto e dovrà comparire in tribunale il prossimo 1 febbraio. Patrick potrebbe essere liberato già domani, apprende LaPresse da fonti diplomatiche. Lo studente era detenuto, in regime di carcerazione preventiva, dal 7 febbraio 2020.

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime soddisfazione per la scarcerazione di Patrick Zaki, la cui vicenda – sottolinea palazzo Chigi – è stata e sarà seguita con la massima attenzione da parte del Governo italiano.

Soddisfatto anche Luigi Di Maio: “Primo obiettivo raggiunto: Patrick Zaki non è più in carcere. Adesso continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno. Un doveroso ringraziamento al nostro corpo diplomatico”, così su Twitter il ministro degli Esteri.

“Patrick Zaki sarà scarcerato, anche se rimane ancora sotto processo. Un passo avanti enorme nella direzione della giustizia. Oggi scenderemo in piazza con uno stato d’animo diverso. Finalmente”, ha scritto su Twitter Amnesty Italia.

Il ministro Cingolani: “Cop in Egitto? Non si può far finta di nulla su Zaki e Regeni”

Della questione ha parlato anche il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, in audizione davanti alle commissioni Ambiente di Camera e Senato: “Partecipare alla prossima Cop in Egitto sarà un problema”, se faremo finta di nulla su questioni come quelle di Zaki e Regeni, ha sottolineato Cingolani. 

© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata