Dibattito all'Europarlamento dopo la decisione dei giudici di Varsavia. Morawiecki: "No a minacce ma non usciamo"

Al Parlamento europeo a Strasburgo si tiene una sessione plenaria dopo la decisione del Tribunale costituzionale di Varsavia, che ha stabilito che il diritto europeo non prevale sempre su quello
polacco. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen nel suo intervento ha avvertito la Polonia: “La Commissione europea sta valutando attentamente la sentenza, posso già dirvi oggi che sono fortemente preoccupata perché mette in discussione le basi dell’Unione europea. Non possiamo e non permetteremo che i nostri valori comuni siano messi a rischio. La Commissione agirà. E le opzioni sono tutte note. La prima opzione sono le violazioni, in cui impugniamo legalmente la sentenza della Corte costituzionale polacca, ha detto l’ex ministra tedesca. “Un’altra opzione – ha sottolineato la presidente – è il meccanismo di condizionalità e altri strumenti finanziari. Il governo polacco deve ora spiegarci come intende proteggere il denaro europeo, vista questa sentenza della sua Corte costituzionale. Perché nei prossimi anni investiremo 2.100 miliardi di euro con il Bilancio Pluriennale e il programma di ripresa NextGenerationEu”.

“Questi sono i soldi dei contribuenti europei. E se la nostra Unione sta investendo più che mai per far avanzare la nostra ripresa collettiva, dobbiamo proteggere il bilancio dell’Unione dalle violazioni dello Stato di diritto – ha chiarito von der Leyen -. La terza opzione è la procedura dell’articolo 7. Questo è il potente strumento del Trattato. E dobbiamo tornarci. Perché permettetemi di ricordarvi: la Corte costituzionale polacca che oggi ha messo in dubbio la validità del nostro Trattato è la stessa corte che ai sensi dell’articolo 7 consideriamo non indipendente e legittima”

In aula anche la replica del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ha sottolineato come la Ue non sia “uno stato”, dicendo no a “minacce e imposizioni” da parte di Bruxelles. “Non possiamo tacere nel momento in cui il nostro paese è attaccato in maniera parziale e ingiustificata, le regole del gioco devono essere le stesse per tutti e vanno rispettate da tutti, anche dalle istituzioni create dai trattati”, ha detto il premier di Varsavia, che però ha sottolineato: “Per noi è una scelta di civiltà stare nell’Ue, siamo qui, questo è il nostro posto”.

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