L'intervento del sovrano in Parlamento dopo la nomina del nuovo governo e il rinnovo delle amministrazioni locali

Il Discorso di apertura del Parlamento marocchino arriva quest’anno dopo la nomina del nuovo governo e il rinnovo degli esecutivi delle regioni, delle città e dei vari consigli comunali e provinciali, a seguito delle elezioni legislative, regionali e amministrative dell’8 settembre scorso. Un triplice appuntamento elettorale che costituisce una prima assoluta nella storia politica e istituzionale del Paese.

E’ quindi in un contesto di ampio rinnovamento che il re Mohammed VI ha rivolto un discorso al Parlamento in occasione della sua apertura lo scorso venerdì. Il discorso reale ha dato il via a un nuovo ciclo dell’azione politica e pubblica, a livello nazionale e di governi locali. Il sovrano ha elogiato la buona organizzazione delle ultime elezioni, che “si sono svolte in un clima positivo e sono state caratterizzate da una grande partecipazione, in modo particolare nelle Province del Sud”. Mohammed VI non ha mancato poi di rilevare come “queste elezioni segnino la vittoria della scelta democratica fatta dal Marocco, nonché la normalità dell’alternanza nella gestione della cosa pubblica”, al di là della vittoria di un dato partito o di un altro.

Il discorso del Re si è concentrato sulle priorità del Marocco per la nuova legislatura 2021-2026, sulle iniziative economiche e di investimento e sull’effettiva attuazione del Nuovo Modello di Sviluppo.

Le priorità strategiche di questa legislatura fissate dal Re riguardano in primis la sovranità del Regno, la difesa dei suoi interessi imprescindibili e il suo posizionamento a livello regionale e mondiale, in un contesto di forte competizione internazionale. Il Re ha innanzitutto concentrato l’attenzione sulla sicurezza dei bisogni e degli approvvigionamenti strategici (cibo, energia, farmaci, ecc.), evidenziando il successo del Marocco nella gestione delle proprie necessità in questo campo. E questo nonostante le tensioni vissute dai mercati globali e dalle catene logistiche, mentre la crisi dettata dal Covid-19 continua a incombere e a indurre un clima di turbolenza internazionale. Così, al fine di consolidare l’autonomia strategica e la sicurezza del Paese, il sovrano ha ordinato l’istituzione di un sistema nazionale integrato che poggi sulle riserve strategiche dei beni di prima necessità, in particolare quelle alimentari, sanitarie ed energetiche, con un continuo aggiornamento dei bisogni nazionali. “Su questa traccia, il nuovo governo dovrà certamente prevedere la riforma del quadro giuridico che organizza le scorte di sicurezza, l’impegno di ingenti investimenti in capacità di stoccaggio nazionale e riserve strategiche, nonché lo sviluppo della produzione nazionale di alcuni prodotti normalmente importati”.

Per quanto riguarda il rilancio dell’economia, ed in modo particolare il superamento delle difficoltà create dalla crisi pandemica, Mohammed VI ha consegnato una visione tesa a rassicurare il Paese, affermando come il Marocco persegua con efficacia il suo programma di sviluppo dimostrando capacità di accelerazione.

Il Re ha poi invitato a guardare al quadro economico con ottimismo e realismo, ad osservare i principali indicatori economici paragonandoli a quelli dei paesi limitrofi

La crescita economica supera il 5,5%, “un tasso mai raggiunto negli ultimi anni e che rappresenta uno dei più elevati della regione MENA (Medio – Oriente e Nord Africa) ed di tutta l’Africa”. Grazie ad un’efficace gestione della crisi sanitaria e ad una buona riuscita della campagna vaccinale, grazie alle misure intraprese per sostenere le aziende e le categorie, il motore dell’economia marocchina è in piena ripresa, eccezion fatta dello specifico settore turistico, ancora colpito da necessarie misure di restrizioni covid. Anche le esportazione marocchine hanno registrato un rialzo promettente sia per quanto riguarda le filiere tradizionali come il tessile che per gli altri settori dell’economia nazionale.

L’inflazione contenuta all’1% è un grande traguardo in un periodo di innalzamento dei prezzi di tutte le materie prima a livello internazionale e conseguenti ricadute sulle politiche monetarie. Una dinamica che ha permesso di tutelare il potere di acquisto delle famiglie marocchine, ha evidenziato il sovrano. Indicatore significativo della fiducia nell’economia nazionale è dato dall’importante crescita del flusso degli Investimenti Diretti Esteri registrato a fine agosto 2021 (+ 16%). Allo stesso modo i Trasferimenti dei Marocchini residenti all’Estero hanno visto una crescita straordinaria del 46%. Non ultimo le riserve monetarie del Marocco hanno raggiunto il livello più che soddisfacente pari a 7 mesi di bilancio netto delle importazioni.

Alla luce degli indicatori e di tutti i dati riportati nel suo discorso inaugurale, Re Mohammed VI ha esortato le istituzioni preposte e il mondo degli affari ad un ulteriore sforzo e impegno sul piano economico e degli investimenti: “In questo contesto positivo, è necessario insistere nella nostra azione, con responsabilità e patriottismo, lasciando cadere ogni tentazione pessimista e tenendosi alla larga da una certa retorica negativa” ha esortato il monarca.

In ultima istanza il Re ha voluto insistere sulla effettiva messa in opera del Nuovo Modello di Sviluppo, piano che apre una nuova generazione di riforme e di progetti:

E’ atteso nell’arco di questa nuova legislatura la presentazione di un piano di Governo con relativi progetti e riforme da attuare in questo contesto. Il piano dovrà rappresentare un terzo del cammino già delineato negli obiettivi proposti dal NMS per il 2035.

Il sovrano ha ricordato quindi come il “Modello di sviluppo sia l’espressione di un’ambizione collettiva, un ‘corpo’ costituito da obeittivi fondamentali destinati all’accelerazione della trasformazione economica, allo sviluppo del capitale umano e al rconsolidamento della giustizia sociale”. Si tratta quindi di un’asse primario dell’azione di governo. Non è purtuttavia – ha stressato il Re – di un piano di sviluppo in senso convenzionale: “costituisce piuttosto un quadro generale volto a favorire l’azione e pensato per instaurare nuove regole e ad aprire più ampie prospettive di fronte al singolo e alla intera comunità”

Il Monarca ha inoltre responsabilizzato il governo per l’attuazione del modello di sviluppo, indicando come l’Esecutivo “debba definire le priorità ed i progetti da mettere in cantiere nel corso del suo mandato ed a liberare le risorse necessarie ad assicurarne il finanziamento”

Spetta dunque al Governo di completare i grandi progetti già delineati, con iin prima linea il cantiere che riguarda la generalizzazione della protezione sociale come quello del finanziamento e messa a punto della riforma sanitaria. Sullo stesso piano poi la riforma del sistema di impresa e quello della funzione pubblica, così come la riforma fiscale che il Re ha chiesto venga portatat a termine con la massima celerità.

In modo parallelo il Re nel suo discorso ha insistito sulla massima coerenza, complementarietà e sinergia tra l’azione della politica pubblica e l’attuazione delle misure preconizzate, una necessità questa che più volte il sovrano ha sottolineato.

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