Il Boeing 737 partito da Atene e diretto a Vilnius, in Lituania, è stato scortato dai caccia militari bielorussi a Minsk

Le autorità della Bielorussia hanno dirottato un volo Ryanair a Minsk, costringendolo a un atterraggio d’emergenza, per arrestare il blogger Roman Protasevich, ricercato per aver organizzato le proteste dello scorso anno contro il leader autoritario Alexander Lukashenko. Di fronte alle denunce dell’opposizione, Minsk ha invece parlato di un presunto allarme bomba, rivelatosi falso, come motivazione per il decollo del jet Mig-29 che ha affiancato il velivolo commerciale diretto da Atene a Vilnius. A terra, la polizia ha arrestato Protasevich, che dal 2019 vive in esilio in Polonia, Paese che ha respinto la richiesta di estradizione di Minsk. Il giornalista gestiva un canale Telegram chiamato Nexta, su cui erano state organizzate le proteste contro la proclamazione della sesta vittoria elettorale di Lukashenko. Nelle proteste erano state arrestate 30mila persone, in una violenta repressione con denunce di abusi e pestaggi. Protasevich è accusato di terrorismo e aver causato rivolte. Rischia fino a 15 anni di carcere.

Dopo alcune ore dal dirottamento, l’Ue ha fatto sapere che il volo è poi partito per Vilnius. Secondo i dati online, quando è stato dirottato l’aereo Ryanair era nello spazio bielorusso, più vicino a Vilnius che a Minsk. Il servizio presidenziale bielorusso ha confermato che è stato lo stesso Lukashenko a ordinare l’invio del Mig-29 e il vice comandante dell’aviazione, Andrei Gurtsevich, ha detto che è stato l’equipaggio a decidere per l’atterraggio a Minsk. Di diverso parere il presidente lituano, Gitanas Nauseda, che ha parlato di atterraggio forzato e ha aggiunto: “Dietro c’è il regime”. Ryanair ha dichiarato che i controllori di volo bielorussi hanno dato istruzione di atterrare a Minsk.

La leader dell’opposizione Sviatlana Tsikhanouskaya, anche lei in esilio, ha chiesto che l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale indaghi. “E’ ovvio che è stata un’operazione dei servizi speciali per dirottare il volo e arrestare l’attivista e blogger”, ha commentato. Numerose le condanne dall’estero. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha chiesto un’indagine dell’agenzia dell’aviazione, mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha parlato di azione “inaccettabile” e sottolineato che “qualsiasi violazione delle regole del trasporto aereo internazionale deve avere conseguenze”. Il premier polacco, Mateusz Morawiecki, ha parlato di “terrorismo di stato” e detto di aver chiesto che il Consiglio europeo di domani (lunedì) “discuta sanzioni immediate”. Dall’Italia, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, ha espresso “preoccupazione”, aggiungendo: “Auspico che a Protasevich venga al più presto consentito di riprendere il viaggio verso Vilnius. Con la Farnesina sto seguendo la vicenda con attenzione: eventuali violazioni del diritto internazionale sarebbero inaccettabili”.

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