E' l’ammonimento lanciato in un comunicato reso pubblico mercoledì dalla Lega algerina per la difesa dei diritti umani (LADDH)
“Il potere in Algeria sta prendendo una strada pericolosa per il futuro del Paese invece di puntare a promuovere il pacifismo con cui si esprimono gli algerini”. E’ l’ammonimento lanciato in un comunicato reso pubblico mercoledì dalla Lega algerina per la difesa dei diritti umani (LADDH). In questi giorni il movimento di protesta pacifica Hirak tornato nelle piazze algerine con striscioni e slogan, per chiedere “uno stato civile”, “libertà di giustizia”, “libertà di espressione e di stampa” e liberazione dei prigionieri politici e giornalisti. Il comunicato dell’organizzazione Laddh arriva a pochi giorni dalla celebrazione del 2° anniversario di rivolta popolare del 22 febbraio 2019, che ha estromesso il presidente Abdelaziz Bouteflika dal potere.
È per questo scopo che l’organizzazione per i diritti umani è allarmata per “l’estensione della povertà”, “disoccupazione” e “aggravamento della situazione dei più vulnerabili, chiedendo di “avviare misure concrete e immediate” anche per far fronte all’emergenza sanitaria a causa del covid19. L’organizzazione LADDH rilancia le rivendicazioni del movimento Hirak e ritiene che “viste le sfide economiche e sociali che si profilano, solo un compromesso storico potrà consentire, attraverso la costruzione di un vero Stato di diritto, di preservare la coesione sociale e la pace civile”.
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