Il presidente uscente Usa Donald Trump avrebbe riconosciuto di aver avuto una parte di responsabilità per l’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio, in cui hanno perso la vira 5 persone. Il ‘mea culpa’ sarebbe avvenuto durante una conversazione con il leader repubblicano della Camera, Kevin McCarthy. A riportare la notizie è stata Fox News, una delle testate storicamente ‘pro-Trump’ – che ha citato una fonte a conoscenza dei fatti. Due informatori, inoltre, hanno riportato che McCarthy ha riferito lo stato d’animo del tycoon al gruppo dei repubblicani alla Camera.
Nel frattempo i dem della Camera hanno formalmente presentato la risoluzione per l’impeachment del presidente Donald Trump con l’accusa nei confronti del tycoon di “incitamento all’insurrezione” in riferimento alle infondate denunce di brogli e frode elettorale prima che i suoi sostenitori assaltassero Capitol Hill.
La risoluzione fa anche riferimento alla richiesta al segretario di Stato della Georgia perché “trovasse” voti sufficienti a conquistare la vittoria elettorale. Nel testo si legge: “Il presidente Trump ha gravemente messo in pericolo la sicurezza degli Stati Uniti e delle sue istituzioni di governo. Ha minacciato l’integrità del sistema democratico, ha interferito con la transizione pacifica del potere e ha messo in pericolo un ramo del governo coeguale. In tal modo ha tradito la sua fiducia come presidente, con evidente danno del popolo degli Stati Uniti”.
“Pertanto – prosegue il testo di quattro pagine – Donald John Trump, con tale condotta, ha dimostrato che rimarrà una minaccia per la sicurezza nazionale, la democrazia e la Costituzione se gli viene permesso di rimanere in carica, e ha agito in modo grossolanamente incompatibile con l’autogoverno e il governo di diritto. Donald John Trump quindi merita l’impeachment e il processo, la rimozione dall’incarico e la squalifica dal ricoprire e godere di qualsiasi ufficio d’onore, fiducia o profitto sotto gli Stati Uniti”.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata