L'incontro alla Farnesina tra il ministro degli Esteri italiano e l'omologo del paese africano
Un incontro amichevole per ribadire l'amicizia fra Italia e Marocco. E' quanto andato in scena oggi alla Farnesina fra il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e l'omologo del paese africano Nasser Bourita. Un meeting dove "abbiamo avuto un utile e approfondito scambio di vedute", spiega Di Maio. La volontà è quella di "rafforzare la nostra già importante collaborazione bilaterale". Secondo il titolare della Farnesina il Marocco "è un partner centrale per l'Italia non solo dal punto di vista politico ma anche culturale ed economico". Il ministro degli Esteri mette in luce come nonostante la fase emergenziale dovuta alla pandemia "l'interscambio è aumentato del 4.6% toccando in 3.2 miliardi di euro". In Marocco inoltre c'è una rilevante presenza di imprese italiane, circa 400, operanti in vari settori e vi sono diversi gruppi "fortemente interessati a entrare nel mercato marocchino per effettuare investimenti nel campo dell'energia e delle infrastrutture". Anche Nasser Bourita, che ha incontrato pure il presidente della Camera Roberto Fico, mette l'accento sul rafforzamento dei rapporti, che devono essere basati "su una strategia multidimensionale".
Nei colloqui fra i temi centrali quello della Libia. "L'Italia apprezza l'impegno del Marocco e le ultime iniziative che hanno consentito di tenere le consultazioni tra i rappresentanti della Camera dei Rappresentanti e dell'Alto Consiglio di Stato libici a Bouznika, consultazioni tuttora in corso", argomenta Di Maio. "Il Marocco apprezza in modo particolare l'atteggiamento costruttivo dell'Italia sul dossier libico", gli fa eco Bourita.
E anche sui flussi migratori i due Paesi parlano la stessa lingua. "Abbiamo convenuto che quelli irregolari costituiscono una seria minaccia alla stabilità dei nostri Paesi e dell'intera regione", spiega Di Maio. Per questo "occorre uno sforzo comune e condiviso per farvi fronte". L'Italia, assicura ancora il ministro degli Esteri, "non farà mai mancare alle autorità marocchine la propria collaborazione per contrastare le reti criminali e di trafficanti di esseri umani, adoperandosi anche in sede comunitaria per ottenere dall'Ue un maggiore sostegno politico ed economico ai Paesi nord africani".
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