Sull'imbarcazione in difficoltà viaggiavano circa 150 persone, tra le quali anche decine di donne e bambini

Sono tornate in Libia le 150 persone che si trova in difficoltà su  barcone al largo delle coste del Paese. "Tutti salvi, tutti tornati da dove erano partiti. Bene", ha dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Salvini. Non è tranquilla però Mediterranea Saving Humans, la piattaforma delle associazioni italiane che con Nave Mare Jonio si alterna nel Mediterraneo a Sea Watch e Open Arms. "Non ci tranquillizza affatto – si legge in una nota – che la Guardia Costiera di Italia e Malta 'appaltino' il salvataggio dei naufraghi alla cosiddetta guardia costiera libica. Non vi sono le minime garanzie internazionali di rispetto dei diritti umani. Non sapremo mai se alcune di loro sono morte in questa operazione o abbandonate in mare ancora vive, come è successo in tanti interventi 'coordinati' dai libici. In ogni caso, non si tratta di un soccorso, ma di una cattura". "Decine di persone, tra cui donne incinte e bambini, tornano in quell'inferno chiamato Libia – ha concluso Mediterranea – dove l'Onu ha denunciato, nel suo rapporto di dicembre 2018, che 'inimmaginabili orrori', torture ed esecuzioni sommarie sono all'ordine del giorno."

 

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