La sonda cinese si è disintegrata, i detriti sparsi nell'oceano. Era in orbita dal settembre 2011, ma dal 2016 era ormai fuori controllo
Ha lasciato tutti con il fiato sospeso, per poi spegnersi nell'oceano Pacifico senza fare danni. La stazione spaziale cinese Tiangong-1, ormai fuori controllo dal 2016, come previsto, ma con un certo anticipo, la notte tra domenica 1 e lunedì 2 aprile si è totalmente disintegrata nell'impatto con l'atmosfera terrestre, intorno alle 2.16 (ora italiana), e dopo circa quaranta minuti i frammenti del satellite sono caduti nelle acque del Pacifico del Sud. A renderlo noto l'Asi (Agenzia spaziale italiana), che ha monitorato i movimenti del satellite da quando si presumeva che i frammenti incendiati dovessero cadere sul territorio italiano.
Tiangong-1 è tornato sulla Terra prima del previsto, cambiando rotta. Di fatto il CMSEO (China Manned Space Agency) aveva calcolato che l'impatto sarebbe avvenuto nell'Atlantico meridionale, al largo della città brasiliana di San Paolo, in Brasile. Prima di tornare a terra, la sonda ha sorvolato la Corea del Nord e Giappone e, benché da Pechino si parlasse di uno spettacolo "splendido", simile a una pioggia di meteoriti, è stato praticamente impossibile vedere quanto stava accadendo a occhio nudo.
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