Lo ha annunciato il capo negoziatore Ue. L'intesa porterà alla "uscita ordinata" del Paese
L'Unione europea e il Regno Unito hanno raggiunto l'accordo su "vasta parte" del trattato sull'addio di Londra al blocco comunitario, trovando l'intesa su un "breve" periodo di transizione ma lasciando aperta la questione del confine irlandese. Lasciare 'sospeso' questo spinoso argomento ha consentito alle parti di avvicinarsi, dopo che nelle ultime settimane esso era parso il più difficile ostacolo alle trattative.
Il capo negoziatore europeo, Michel Barnier, ha annunciato l'intesa su "una vasta parte di ciò che costituirà l'accordo internazionale per l'uscita" di Londra dall'Ue, parlando in conferenza stampa dopo i colloqui con l'omologo britannico, David Davis. Barnier ha parlato di negoziati "intensi" in conferenza stampa, mentre giovedì e venerdì i leader europei si incontreranno in un vertice a Bruxelles, in cui i 27 dovranno valutare i progressi. "La transizione sarà di durata limitata" dal 20 marzo 2019 al 31 dicembre 2020 e "durante questo periodo il Regno Unito non parteciperà più" al processo decisionale in seno all'Ue, dovendone però applicare gli obblighi, ha precisato Barnier. Ma, ha aggiunto, Londra conserverà anche "tutti i benefici del mercato unito e dell'unione doganale" durante la fase di transizione. Le parti hanno inoltre concordato che i cittadini britannici e dei 27 "che arriveranno durante il periodo di transizione beneficeranno degli stessi diritti di quelli arrivati prima della Brexit" in una nazione europea o nel Regno Unito, ha spiegato Barnier. La sorte dei diritti dei cittadini espatriati dopo l'addio di Londra rientra nei tre dossier prioritari dell'accordo di uscita, con la fattura di divorzio e la regione nordirlandese. E proprio quest'ultimo tema resta lungi dall'essere chiuso, sebbene sia stato superato lo stallo vissuto sinora.
La premier Theresa May aveva aspramente respinto una prima versione di bozza presentata dagli europei, dicendo che "mai" avrebbe accettato condizioni sulla frontiera irlandese che minacciassero l'integrità nazionale. May guardava a un'opzione detta di 'backstop' o di salvaguardia: per evitare il ritorno a una frontiera 'rigida', Bruxelles ha chiesto la messa in atto di "uno spazio normativo comune", un meccanismo "senza frontiere interne", da mettere in atto in caso di assenza di altre soluzioni proposte dal Regno Unito. "Abbiamo accettato la necessità di includere un testo giuridico che descriva" questa soluzione, ha dichiarato Davis, "ma la nostra intenzione resta arrivare a una partnership che sia così stretta da non richiedere misure specifiche per quanto riguarda l'Irlanda del Nord". Il britannico ha anche aggiunto che Londra continua a studiare varie opzioni.
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