Intanto la Russia si propone come mediatore tra i due Paesi. Lavrov a Tillerson: "Riprendere il percorso dei negoziati"
Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni a due esponenti del regime nordcoreano, indicati come 'le figure chiave' del programma missilistico di Pyongyang. Si tratta di Kim Jong-sik e Ri Pyong-chol, che appaiono regolarmente accanto al leader Kim Jong-un nelle foto celebrative dei lanci missilistici.
Le misure annunciate dal dipartimento del Tesoro Usa bloccheranno ogni transazione finanziaria con gli Stati Uniti, congelando ogni loro eventuale bene sul territorio americano. Vietato anche qualsiasi rapporto con cittadini americani. La mossa americana è solo l'ultima di una campagna volta a costringere la Corea del Nord ad abbandonare il proprio programma di armamenti finalizzato allo sviluppo di missili nucleari in grado di colpire anche gli Stati Uniti.
Per evitare un'ulteriore escalation della tensione tra Washington e Pyongyang, Mosca ha ribadito l'offerta di volersi proporre come Paese mediatore. "La disponibilità della Russia a spianare la strada all'allentamento della tensione è ovvia", ha annunciato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. E nel corso di una telefonata al Segretario di Stato americano, Rex Tillerson, il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha detto che "la retorica aggressiva di Washington" e l'aumento della sua presenza militare nella regione stanno innalzando la tensione e questo è inaccettabile.
Lavrov ha poi sottolineato la necessità di passare velocemente dal linguaggio delle sanzioni ad un nuovo percorso di negoziati. Su questo un portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Michael Cavey, ha fatto sapere che Washington è sempre aperta ai colloqui, ma che spetta alla Corea del Nord "perseguire azioni sincere e significative verso la denuclearizzazione e astenersi da ulteriori provocazioni".
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