Il ministro della giustizia Tardim sulla sospetta fuga: "Rotto il rapporto di fiducia". L'ex membro dei Pac a Temer: "Non segua pressioni"

La Corte suprema del Brasile ha emesso venerdì una misura cautelare che impedisce temporaneamente l'estradizione dell'ex terrorista italiano Cesare Battisti. Uno stop alla line dura del governo di Brasilia: ieriil ministro della Giustizia brasiliano, Torquato Jardim, in un'intervista a Bbc Brasil, aveva detto che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo aveva "violato la fiducia" del Brasile con il suo tentativo "sospetto" di attraversare il confine con la Bolivia. Michel Temer si è detto, infatti, pronto a rivedere la decisione del 2010 dell'ex presidente Luiz Inacio Lula da Silva di rifiutare l'estradizione. Jardim ha parlato anche di un "miglioramento delle relazioni diplomatiche con l'Italia" e ha sostenuto che la decisione sull'estradizione un "atto sovrano", che può essere preso in qualsiasi momento. Il ministro raccomanda comunque che il presidente Michel Temer attenda la decisione del giudice della Corte suprema di giustizia, Luiz Fux, sull'habeas corpus precauzionale presentato dalla difesa di Battisti. È la prima volta che il ministro parla apertamente dei negoziati per l'estradizione dell'ex Pac, condannato in contumacia in Italia a quattro ergastoli per altrettanti omicidi.

L'ex Pac ha rivolto quindi un appello al presidente brasiliano Temer: "Vorrei che prendesse profondamente coscienza della situazione. E valutasse se debba continuare a seguire queste pressioni o se debba fare un grande atto di giustizia e umanità", ha detto. "Anche perché, per farlo, ha tutto dalla sua parte, ha la legge dalla sua parte. Temer ha tutti gli strumenti giuridici e politici per compiere un atto di umanità e lasciarmi qui" in Brasile.
 

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