Lunedì il voto sulla risoluzione. Trump assicura: "L'azione militare contro la Nord Corea non è la prima scelta"
Gli Stati Uniti hanno fatto circolare una bozza in cui chiedono al Consiglio di Sicurezza dell'Onu di imporre un embargo sul petrolio alla Corea del Nord, di vietare le esportazioni tessili e l'assunzione di lavoratori nordcoreani e il congelamento dei beni e il divieto di viaggio al leader Kim Jong-un. Il Consiglio dovrebbe votare la risoluzione lunedì ma trova ancora resistenze da parte di Cina e Russia. Per essere approvato il testo necessita di almeno nove voti favorevoli e nessun veto da parte di Usa, Regno Unito, Francia, Russia e Cina.
La proposta di risoluzione americana vieta anche le esportazioni alla Corea del Nord di condensato, prodotti petroliferi raffinati, liquidi a gas naturale.
Intanto Trump ha fatto sapere che l'azione militare contro Pyongyang non è la prima scelta. Il presidente lo assicurato dopo una telefonata a suo dire "molto franca" con il presidente cinese Xi Jinping. Il quale, secondo quanto riferito dall'agenzia ufficiale cinese Xinhua, gli ha detto che la Cina è determinata a risolvere la questione del nucleare della Corea del Nord tramite colloqui e con mezzi pacifici, e resta determinata per la denuclearizzazione della penisola di Corea
Dopo il sesto test nucleare di Pyongyang, condotto dal regime di Kim Jong-Un domenica, la comunità internazionale si interroga sulla risposta da dare. Considerando anche che quel test è giunto pochi giorni dopo il lancio di un missile che ha sorvolato il Giappone.
La Russia, per bocca del presidente Vladimir Putin, ha chiarito che continua a essere contraria all'imposizione di nuove sanzioni alla Corea del Nord. Sanzioni sulle quali invece gli Stati Uniti sperano di avere un voto del Consiglio di sicurezza dell'Onu già lunedì, l'11 settembre.
© Copyright LaPresse - Riproduzione Riservata