Il presidente Trump annuncia l'intenzione di continuare l'impegno militare nel paese mediorientale
Il presidente americano, Donald Trump, ha accolto il consiglio dei suoi generali annunciando che gli Stati Uniti resteranno impegnati in Afghanistan con un aumento non specificato di militari e senza fissare una data per il ritiro. In un atteso discorso alla base militare di Fort Myer, in Virginia, ha affermato: "Il mio istinto originario era di ritirarci. E in generale, mi piace seguire i miei istinti. Ma per tutta la vita ho sentito dire che le decisioni sono molto diverse, quando ti siedi nello Studio ovale".
Non ha precisato a quanto ammonterebbe l'aumento di soldati, ma fonti del Congresso citate dai media hanno parlato di 4mila. All'Afghanistan sono stati già destinati 8.400 militari. Trump ha spiegato di preferire mantenere il segreto su alcuni punti, considerando "controproducente" annunciarli "in anticipo" perché avvanteggerebbero il nemico. Il segretario alla Difesa, James Mattis, ha confermato in una nota che ci sarà un aumento di soldati, assicurando che "vari" Paesi alleati della Nato "si sono impegnati ad aumentare il loro numero di militari".
Inoltre, Trump ha detto che la Casa Bianca "continuerà ad appoggiare il governo afghano" e i suoi militari, ma "l'appoggio non è un assegno in bianco: il governo afghano deve assumersi la sua parte di impegno militare, politico ed economico", con "riforme reali, progressi reali e risultati reali. La nostra pazienza non è illimitata e terremo gli occhi aperti".
Il presidente poi avverte il Pakistan: "Abbiamo pagato loro milioni di dollari, mentre ospitano gli stessi terroristi che stiamo combattendo. Questo deve cambiare e cambierà subito". Islamabad, ha detto il repubblicano, ha molto da perdere se continuerà a nascondere i talebani. Ha aggiunto che anche l'India, che "ottiene un vantaggio di migliaia di milioni di dollari per il suo commercio con gli Stati Uniti", dovrebbe "aiutare di più" Washington in Afghanistan, "specialmente per quanto riguarda assistenza economica e sviluppo".
Immediata arriva la replica dei talebani afgani: "Invece di continuare la guerra in Afghanistan, gli americani dovrebbero pensare al ritiro dei soldati dall'Afghanistan", "sino a quando ci sarà anche solo un soldato americano nel Paese" il "jihad continuerà", ha dichiarato il portavoce Zabihullah Mujahid. "Se gli americani non ritirano le loro forze dall'Afghanistan, non è lontano il giorno in cui il Paese si trasformerà nel cimitero (…) dell'impero statunitense", ha aggiunto. "Sino a quando anche solo un soldato americano resterà nel Paese continueremo il nostro jihad contro di loro con il morale alto, con piena volontà e più sobrietà". Per il portavoce, "la liberazione dal territorio afghano degli invasori" è un dovere religioso e morale per gli afghani.
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