Turchia invia all'Aja risultati delle autopsie. Damasco: Mai usate armi di quel tipo

 L'attacco chimico di martedì in Siria è "un crimine mostruoso" e l'uso di armi chimiche è "inaccettabile", ma le conclusioni degli Stati Uniti sull'incidente non sono basate su dati oggettivi e "sarebbe scorretto attribuire etichette (cioè identificare chi ha commesso l'attacco ndr.)". È quanto ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, invitando l'esercito siriano ad assicurare che armi di questo tipo non finiscano nelle mani dei terroristi. Secondo il Cremlino, le prove dell'accaduto fornite dai Caschi bianchi non possono essere considerate affidabili: "Subito dopo la tragedia nessuno ha avuto accesso a questa regione…ogni dato a cui gli Usa o i nostri collegi di altri Paesi possono avere avuto accesso non può essere basato su fatti oggettivi", ha detto Peskov. 

TURCHIA ALL'ATTACCO. "I risultati dell'autopsia hanno rivelato che sono state utilizzate armi chimiche nell'attacco in cui hanno perso la vita almeno 70 persone nella provincia di Idlib, in Siria", aveva detto in mattinata il ministro della Giustizia turco Bekir Bozdag ai giornalisti. I risultati delle autopsie saranno mandati all'Aia, in Olanda, per un ulteriore esame. 

SIRIA NEGA. l ministro degli Esteri siriano, Walid al-Moallem, ha ribadito oggi a Damasco che l'esercito della Siria "non ha usato né mai userà" armi chimiche. "Neanche contro i terroristi che attaccano il nostro popolo", ha aggiunto al-Moallem.

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