Dopo 70 anni di divieto, dal 2016 ristampato il manifesto del nazismo
Ben 85.000 copie vendute in un anno dell'edizione critica del 'Mein Kampf', il manifesto politico di Adolf Hitler la cui pubblicazione in Germania è stata proibita per sette decenni. Lo fa sapere l'Istituto di storia contemporanea di Monaco (IfZ). A fine gennaio arriverà in libreria la sesta edizione dell'opera, due tomi di 1.948 pagine, che includono il testo originale scritto da Hitler tra il 1924 e 1926 e i commenti che mettono in discussione e contestualizzano le sue affermazioni. La versione critica è stata messa in vendita in Germania a gennaio 2016, dopo la liberalizzazione dei diritti d'autore che erano rimasti in custodia del Land della Baviera dopo la morte di Hitler, il 30 aprile 1945. Per 70 anni le autorità bavaresi vietarono la riedizione del libro per il timore che diventasse un oggetto di culto dei neonazisti o venisse strumentalizzato dall'ultradestra, benché il testo non sia mai del tutto scomparso. L'opera, di cui fino al crollo del Terzo Reich si stamparono due milioni di copie, era accessibile comunque in edizioni straniere e in librerie antiquarie. In una nota, il direttore dell'IfZ, Andreas Wirsching, ha espresso soddisfazione per essere riuscito a ottenere un "equilibrio" tra il lavoro scientifico di base e la contestaulizzazione storico-politica dell'opera, chiudendo così la lacuna esistente nelle indagini sul nazismo.
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